Sib: "ignorati gli stabilimenti balneari, fatto gravissimo"

Sib: "ignorati gli stabilimenti balneari, fatto gravissimo"

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11 ottobre 2010
“In questo particolare momento in cui il settore delle imprese balneari sta

“In questo particolare momento in cui il settore delle imprese balneari sta

affrontando i pesanti problemi che derivano dalla normativa della Comunità Europea

sulle concessioni demaniali, ci lascia letteralmente allibiti che il Governo

abbia definito un 'Codice del Turismo' nel quale vengono completamente ignorati

l’attività, il ruolo, la stessa esistenza delle imprese balneari che sono l’asse

portante del turismo italiano. Un comparto, il nostro, che, fino a prova contraria,

è e rimane fondamentale per il sistema turistico ed economico del Paese”. Parole di Riccardo Borgo, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe-Confcommercio.

“Si tratta - continua Borgo - di un fatto inaudito. A leggere il lunghissimo schema di

decreto legislativo e la relazione illustrativa che lo accompagna si direbbe che gli

stabilimenti balneari, dopo oltre un secolo di presenza sulle coste italiane, sono

stati letteralmente cancellati dal novero delle imprese turistiche. Di più e peggio:

il comma 1 dell'art. 7 della legge 135/2001 che, finalmente, riconosceva le imprese

balneari tra quelle turistiche, è stato eliminato. Il settore, con le sue 28.000

imprese e gli oltre 400.000 addetti, oggi ancora più di ieri ha bisogno di avere una

norma chiara che - come peraltro hanno già fatto molte Regioni - ne definisca le

caratteristiche e le funzioni anche alla luce dei delicati compiti di interesse

pubblico che ad esse vengono demandati”.  

“All'Assemblea nazionale delle imprese balneari italiane fissata per il 16 ottobre a

Rimini in occasione della fiera SUN - conclude Borgo - non mancheremo di evidenziare

la necessità che, per quanto ci riguarda, questo schema di decreto recante il

'Codice del Turismo' debba essere radicalmente rivisto. Sicuramente faremo sentire

la 'nostra voce' anche alla Conferenza Nazionale sul Turismo che si svolgerà negli

stessi giorni a Como. Fin d’ora chiediamo al ministro Brambilla di convocare la

categoria per un confronto sul merito e sui contenuti del decreto legislativo appena

approvato dal Governo e, con l’occasione, ci farebbe piacere conoscere quali

iniziative il ministro intende assumere a tutela delle migliaia di imprese che

caratterizzano in positivo il turismo balneare italiano e che oggi rischiano di

essere travolte e snaturate”.

 

 

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