Spesa delle famiglie giù del 2,4% nel 2013, +0,2% nel 2014
Spesa delle famiglie giù del 2,4% nel 2013, +0,2% nel 2014
Nel 2013 la spesa delle famiglie segnerà una contrazione del 2,4%, mentre nel 2014 dovrebbe crescere moderatamente (+0,2%) nonostante il permanere delle difficoltà sul mercato del lavoro e la debolezza dei redditi nominali. E' la stima diffusa dall'Istat nelle Prospettive per l'economia italiana nel 2013-2014. Secondo l'Istituto di Statistica, proseguirà l'aggiustamento dei piani di spesa delle famiglie, che, tuttavia, "beneficerebbero di un moderato recupero del potere di acquisto, dovuto a un aumento del reddito disponibile associato a un incremento contenuto dei prezzi al consumo". Il miglioramento del reddito disponibile contribuirà anche alla "prosecuzione del recupero del tasso di risparmio in atto dalla seconda metà del 2012". La "perdurante debolezza dei consumi" potrebbe comunque frenare l'effetto Iva sui prezzi nel 2013. Nel 2014,
invece, l'inflazione è attesa in moderato aumento proprio per il trascinamento degli effetti dell'aumento dell'Iva scattato il primo ottobre di quest'anno. Quanto al Pil, crollerà dell'1,8% nell'anno in corso: la ripresa ci sarà nel 2014 con il prodotto interno lordo in aumento, in termini reali, dello 0,7%. La caduta congiunturale del Pil, iniziata nel terzo trimestre del 2011 dovrebbe arrestarsi nell'ultimo trimestre dell'anno in corso. Tuttavia "la variazione in media d'anno risulterebbe per il 2013 ancora fortemente negativa (-1,8%)", ha osservato l'Istat. Nel 2014, il Pil aumenterebbe dello 0,7%. La domanda interna al netto delle scorte tornerebbe a fornire un contributo positivo (+0,4 punti percentuali) che si accompagnerebbe a un aumento marginale della domanda estera netta (+0,2 punti percentuali) e a un lieve apporto delle scorte (+0,1 punti percentuali). Lo scenario di previsione - ha spiegato l'Istat - è legato a "ipotesi specifiche sull'evoluzione del quadro internazionale, delle condizioni di liquidità e di incertezza economica e politica". In caso di minore crescita mondiale il Pil nel 2014 "registrerebbe un incremento più contenuto". Viceversa un miglioramento delle condizioni di liquidità e una riduzione dell'incertezza "stimolerebbero un ulteriore incremento degli investimenti e una crescita del Pil più sostenuta". Prospettive ancora negative, invece, per il mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione, in crescita sostenuta nella prima parte dell'anno, raggiungerà quota 12,1% nel 2013. Nel 2014, pur stabilizzandosi, il tasso di disoccupazione continuerà ad aumentare "a causa del ritardo con il quale il mercato del lavoro segue le evoluzioni dell'economia" (+12,4%).