Sib: spiagge deserte ad agosto

Sib: spiagge deserte ad agosto

Dopo giugno e luglio che hanno registrato un forte calo di presenze negli stabilimenti balneari, ad agosto nessun miglioramento. Segno più solo in Puglia, Sardegna e Sicilia. A settembre lettini ed ombrelloni con sconti fino al 50% ma la stagione è compromessa.

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4 settembre 2014

 


"La stagione estiva 2014 per le imprese balneari è stata negativa, non solo a causa della crisi economica, ma soprattutto delle avverse condizioni meteorologiche". Parole amare quelle di Riccardo Borgo, Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari che associa circa 10.000 stabilimenti balneari ed aderisce alla F.I.P.E. /Confcommercio. "Anche nel mese di agosto abbiamo registrato un calo di presenze in spiaggia rispetto allo scorso anno - continua Borgo – dal 5 al 40%, che dobbiamo purtroppo sommare con i dati negativi di giugno e luglio. Solo alcune regioni meridionali hanno ‘goduto' di un maggior numero di giornate di sole, (segno più solo in Puglia, Sardegna e Sicilia), ma nelle altre pioggia, temperature inferiori alla media e addirittura trombe d'aria non solo hanno consigliato ai turisti di rimanere lontani dalla spiaggia, ma soprattutto hanno causato gravi danni alle strutture balneari: tetti scoperchiati, lettini distrutti, ombrelloni e tende da riparare". "Spiagge così deserte non si vedevano da anni – rincara Borgo – a farne le spese anche i lavoratori stagionali (-50.000), i consumi di bar e ristoranti, l'economia turistica in generale". Per il mese di settembre le tariffe dei servizi di spiaggia sono in saldo: gli sconti per lettini ed ombrelloni superano anche il 50%, ma la stagione estiva è irrimediabilmente compromessa, anche se andasse benissimo non compenserà mai il cattivo andamento dei tre mesi precedenti. "Molti imprenditori balneari sono in ginocchio, in modo particolare nelle zone più colpite dal maltempo – conclude Borgo – pertanto stiamo mettendo a punto le richieste da presentare sia alle Amministrazioni locali che all'Agenzia delle Entrate: sospensione per un anno del pagamento dell'imposta regionale, riduzione della TARI e un maggiore riconoscimento negli Studi di Settore delle situazioni climatiche sfavorevoli. Ci preoccupano, poi, le circa 300 imprese che a settembre si troveranno richieste di pagamento dei canoni demaniali sproporzionate e per le quali, dopo che in questi anni abbiamo ampiamente dimostrato l'insopportabilità di tali cifre, è necessario trovare al più presto soluzioni definitive perché sono a rischio chiusura o fallimento".

 

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