Confcommercio e Confindustria chiedono una "scossa" al governo

Confcommercio e Confindustria chiedono una "scossa" al governo

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29 agosto 2014

 

Quello del 29 agosto è stato un venerdì nero per l'economia italiana. I dati Istat diffusi su disoccupazione, inflazione e crescita consegnano un quadro poco rassicurante da cui emerge che l'Italia e' in recessione e, per la prima volta dal 1959, anche in deflazione. Di fronte a questo quadro,  il presidente di Confindustria Squinzi ha sottolineato che "dobbiamo essere pronti a fare sacrifici, ma tocca alla politica indicare quali sono: se posso fare una richiesta alla politica chiedo che servano a far  tornare alla crescita le imprese, perche' senza non si creera' lavoro". "La politica, avverte il leader degli industriali, "deve prendere decisioni nella direzione della crescita. Dobbiamo decidere qual e' il modello di futuro per il nostro paese. Io credo che siamo essenzialmente un paese manifatturiero, non vedo un futuro di servizi. Possiamo pensare a risorse come la cultura ed il turismo, ma essenzialmente dobbiamo mettere le nostre imprese nella condizione di creare crescita e occupazione". Alle parole di Squinzi hanno fatto eco quelle di Confcommercio: "Il Paese ha bisogno di una scossa e di una visione di lungo termine". Secondo la Confederazione però, ''è altrettanto evidente che per far ripartire l'economia, il manifatturiero, da solo, non basta e che è necessario sostenere il ruolo dei servizi di mercato, che contribuiscono per oltre il 40% al Pil e all'occupazione del paese, valorizzando il turismo, vero e proprio asset strategico su cui puntare. Per Confcommercio ''solo così si potranno registrare incrementi di Pil significativi".
 

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