Tajani: "La flessibilità va bene, ma per infrastrutture e investimenti"

Tajani: "La flessibilità va bene, ma per infrastrutture e investimenti"

Secondo il presidente del Parlamento Europeo "l'austerità non serve ma il rigore dei conti pubblici sì. Dobbiamo chiedere flessibilità, per infrastrutture, investimenti e pagamenti dei debiti che la Pubblica Amministrazione ha nei confronti dei privati".

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23 marzo 2018

La prima sessione del Forum Confcommercio di Cernobbio è stata dedicata allo scenario internazionale dal punto di vista politico ed economico e si è conclusa con l'intervento del presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani. Tajani ha sottolineato che "con la Cina non bisogna fare nessuna guerra commerciale ma è necessario che ci sia più reciprocità tra Unione Europea e Cina". Tajani ha quindi affrontato il delicato tema dei giganti del web e la relativa Web Tax che l'Unione vuole applicare.  "Booking.com è un problema per tutte le piccole e medie imprese del turismo e non è giusto che ci sia questo squilibrio".  "È inaccettabile - ha poi detto Tajani a proposito di Facebook - che i nostri dati privati vengano utilizzati a scopi elettorali".  "I cittadini chiedono all'Europa, sicurezza, lotta all'immigrazione clandestina e occupazione".  "L'austerità non serve ma il rigore dei conti pubblici sì. Dobbiamo chiedere flessibilità, per infrastrutture, investimenti e pagamenti dei debiti che la Pubblica Amministrazione ha nei confronti dei privati".  "C'è da combattere anche un'altra battaglia: quello dell'accesso al credito". Tra gli altri interventi, c'è stato quello di Dominique Moïsi, Fellow del Cedep (the European Centre for Executive Development), "complessità e imprevedibilità sono due parole che nascono da quattro processi, il primo dei quali potrebbe essere descritto come l'equivalente geopolitico del movimento delle masse tettoniche".  "Il mondo occidentale – ha osservato Moïsi - ha perso il proprio monopolio sui modelli di riferimento. La storia si sta spostando da occidente a oriente, in particolare verso la Cina. La democrazia si è messa in difesa perché viene attaccata dall'esterno e dall'interno.  Per Heiner Flassbeck, Economista, già Vice Ministro delle Finanze della Germania, "molte persone non capiscono quale sia la posta in gioco, cosa stia succedendo". "Abbiamo perso la visione della macroeconomia. L'andamento della produzione industriale è un disastro in Italia e in Francia, un po' meglio in Germania. Perché l'Italia non riesce a uscire dalla recessione? Bisogna esercitare pressione sui salari reale in modo che non crescano con l'indice della produttività. Il lavoro deve costare meno". Lorenzo Codogno, docente alla London School of Economics. ha affrontato il tema delle sfide e degli elementi di criticità nella situazione economica internazionale. "Il sistema internazionale è molto più robusto oggi rispetto a dieci anni fa. Quindi un'inversione anche molto negativa dei mercati finanziari non dovrebbe portare a conseguenze troppo nefaste". "Le guerre commerciali comporteranno un rischio per l'andamento dell'economia mondiale". "In Italia – ha concluso Codogno – bisognava puntare di più su crescita e occupazione".

 

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