Tari: appello di Confcommercio ai sindaci del Piceno

Tari: appello di Confcommercio ai sindaci del Piceno

L'Associazione invita ad "adottare, nella determinazione delle tariffe, tutti quegli accorgimenti utili ad attenuare l'impatto economico del tributo sulle imprese del terziario".

DateFormat

19 marzo 2014

Con il 2014 è divenuta operativa la nuova Tassa sui Rifiuti (TARI) che, posta a carico di ogni utilizzatore di immobili, finanzia appunto i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. La sua struttura riflette quasi pedissequamente, ma con maggiori aggravi, la precedente formulazione della TARES, in quanto ripropone tra l'altro, tariffe determinate sulla base di coefficienti di produzione potenziali e non sui reali quantitativi di rifiuti prodotti. I Comuni, nel commisurarla, tengono conto di criteri determinati con proprio regolamento, ma in alternativa, nel rispetto del principio "chi inquina paga", possono commisurare le tariffe alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte, nonché al costo del servizio stesso sui rifiuti. Partendo proprio da quest'ultima discrezionalità e considerato che la  TARI  si presenta ancora come un onere eccessivo per le attività commerciali, turistiche e dei servizi che già vivono una critica situazione economica, Confcommercio ha invitato  tutti i sindaci dei 33 Comuni della provincia di Ascoli Piceno, ad "adottare, nella determinazione delle tariffe, tutti quegli accorgimenti utili ad attenuare l'impatto economico del tributo sulle imprese del terziario". Nella lettera, a firma del presidente provinciale Fausto Calabresi e del direttore Giorgio Fiori, Confcommercio evidenzia in dettaglio anche le azioni che possono essere adottate  per ridurre l'impatto, come l'escludere dalla TARI le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative e le aree comuni condominiali ed applicare per tutti nell'ambito dei minimi e massimi stabiliti nelle stesse relative tabelle solo valori minimi. Inoltre i vertici di Confcommercio chiedono ai sindaci di applicare le tariffe relative alle utenze domestiche anche alle imprese in genere, nonché ai locali alberghieri, assimilabili nella produzione di rifiuti alle abitazioni e quindi di prevedere riduzioni tariffarie o esenzioni per i locali, diversi dalle abitazioni, e per le aree scoperte adibite ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente. 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca