Tari: da Confcommercio Arezzo appello ai Comuni

Tari: da Confcommercio Arezzo appello ai Comuni

L'Associazione, insieme alle consorelle di Siena e Grosseto, chiede di "riportare chiarezza nelle tante voci di costo che compongono la bolletta dei rifiuti, ripristinare il principio che paga di più chi inquina di più ed eliminare la disparità delle tariffe fra territori limitrofi".

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6 marzo 2015

Riportare chiarezza nelle tante voci di costo che compongono la bolletta dei rifiuti, ripristinare il principio che paga di più chi inquina di più ed eliminare la disparità delle tariffe fra territori limitrofi. Sono le principali richieste che Confcommercio Arezzo sottopone all'attenzione di Ato, Sei Toscana ma, soprattutto, delle Amministrazione Comunali che di Ato sono le principali "azioniste". E lo fa insieme alle consorelle Confcommercio di Siena e Grosseto, visto che le tre province ricadono nello stesso ambito geografico dell'Ato Toscana Sud. "Le imprese hanno appena finito di assorbire gli aumenti delle tariffe 2014 che già devono affrontarne di ulteriori. La crisi ha fatto diminuire i consumi e con loro la produzione e le vendite, di conseguenza sono diminuiti i rifiuti eppure i costi dello smaltimento continuano a salire per uno strano meccanismo che ha più del politico che dell'operativo - spiega il direttore generale di  Confcommercio Toscana Franco Marinoni - ma soprattutto a stupire ed indignare gli imprenditori, già pressati da un carico fiscale che non ha eguali in Europa, c'è la grande incertezza sulle modalità applicative delle tariffe, che ad oggi creano disparità e incongruenze inaccettabili". "Per questo motivo - prosegue Marinoni - chiederemo ad ogni Comune delle tre province di Arezzo, Siena e Grosseto di scendere in campo a fianco delle imprese, che nei loro territori garantiscono occupazione e ricchezza. Devono uscire allo scoperto, fuori dal meccanismo dei rimpalli di responsabilità con le partecipate Ato e Sei, e aprirsi ad un confronto costruttivo con gli operatori e chi li rappresenta. Trovare soluzioni eque e non penalizzanti per nessuno deve essere l'obiettivo di tutti". Confcommercio si dichiara "pronta ad offrire il proprio contributo di idee e suggerimenti, vagliati da esperti, per arrivare ad un'applicazione più equa della tassa sui rifiuti". La premessa di ogni azione, secondo l'associazione di categoria, è ridare dignità al principio comunitario "chi inquina paga", al quale la normativa sui rifiuti avrebbe dovuto conformarsi. Ovvero, ogni impresa avrebbe dovuto pagare una tariffa direttamente proporzionale alla produzione effettiva di rifiuti, e non a quella presunta, così come invece avviene ora. "Il risultato è che ci sono imprese del terziario che pagano costi assolutamente sproporzionati, quasi fossero equiparate ad industrie altamente inquinanti", osserva Marinoni. Qualche esempio: nel passaggio da Tarsu a Tares e poi Tari, alcune aziende hanno subito rialzi fino al 600%, come le discoteche, i frutta e verdura o i ristoranti. "Eppure producono sempre gli stessi rifiuti, anzi in qualche caso anche meno visto la crisi. A cambiare sono stati solo il nome della tassa e i criteri applicativi". Curioso poi che un ristorante del comune di San Giovanni Valdarno sia tenuto a pagare per la Tari circa 19 euro (€19,03) al metro quadrato, mentre se si trasferisse nel comune di Arezzo ne pagherebbe 15,78 e nel comune di Cortona addirittura  meno della metà, ovvero solo 9,317 euro. Una stranezza che vale anche per altre tipologie di imprese. "Tutto legittimo, per carità, perché la norma stabilisce un range minimo e massimo entro cui le singole Amministrazioni possono fissare le proprie tariffe - spiega il direttore regionale diConfcommercio Toscana - ma è questa disomogeneità di tariffe in territori affini ha dell'assurdo e va eliminata, perché gli imprenditori che alle stesse condizioni pagano di più dei colleghi sono penalizzati. Non è solo questione di redditività, ma di rispetto delle regole della libera concorrenza".

 

Confcommercio chiede dunque l'apertura urgente di un confronto con le Amministrazioni Comunali, impegnate in questo periodo nella redazione dei regolamenti 2015.

 

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