Turismo: gli albergatori rivedono un po' di luce

Turismo: gli albergatori rivedono un po' di luce

A Trieste Assemblea nazionale di Federalberghi: nei primi quattro mesi del 2014 incremento medio del 2,5% delle presenze di turisti negli alberghi rispetto al corrispondente periodo del 2013. Bocca: "timidi segnali di risveglio, che non vanno schiacciati sotto il peso di una pressione fiscale opprimente".

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16 maggio 2014

Il turismo nel 2013 e nei primi mesi del 2014 "ha un andamento a macchia di leopardo" ma si intravede una luce, i dati sono finalmente "parzialmente positivi", gli italiani tornano a viaggiare e gli imprenditori del settore sperano di chiudere il 2014 con il segno più. Questo il quadro emerso dalla 64ma Assemblea nazionale generale di Federalberghi svoltasi a Trieste. E dunque, nel  primo quadrimestre 2014 gli  albergatori hanno registrato un incremento medio del 2,5% delle presenze di turisti negli alberghi italiani rispetto al corrispondente periodo del 2013. In particolare, si è rregistrato un +4,2% di stranieri e un +1% di italiani. "Pur in una congiuntura economica ancora difficilissima - ha sottolineato nel corso del suo intervento il presidente Bernabò Bocca - la domanda interna comincia a manifestare qualche timido segnale di risveglio, anche se il mercato è ben lontano dai livelli ante crisi e gli indici di redditività sono purtroppo saldamente attestati sotto i valori del 2007". "Inoltre, dopo anni di cali anche la clientela italiana fa segnare un piccolo aumento, e ovviamente non è sufficiente a compensare il crollo degli anni precedenti, ma ci induce a non mollare la presa e a confidare nella ripartenza del mercato domestico". Gli albergatori lamentano il fatto che la tassazione sugli immobili alberghieri sia aumentata in pochi anni del 156% con Imu e Tasi che nel 2014 presenteranno un conto salatissimo, vicino ai 900 milioni di euro.  "I segnali positivi - ha evidenziato Bocca - vanno incoraggiati, non certo schiacciati sotto il peso di una pressione fiscale opprimente. Criticatissimo l'aumento della tassa di soggiorno previsto dalla giunta capitolina, definito "una vena di follia, una crescita abnorme". Gli imprenditori alberghieri chiedono al Governo la rapida modifica del Titolo V della Costituzione "per restituire centralità al settore", adeguate risorse per l'Enit, per consentirle la promozione del sistema Italia sui mercati internazionali, l'attivazione di un credito di imposta per incoraggiare gli investimenti nella riqualificazione degli alberghi, la semplificazione delle procedure per consentire alle imprese in estrema difficoltà il cambio di destinazione d'uso degli immobili, il supporto allo sviluppo turistico del Mezzogiorno. Da una anticipazione del VII Rapporto sul sistema alberghiero realizzata da Mercury Srl, inoltre, il sistema alberghiero italiano risulta essere il più grande d'Europa per numero di camere (1,1 milioni) e posti letto (2,25 milioni). Riferendosi allo scenario europeo,il governatore della Regione Friuli Venezia Giulia, Serracchiani ha auspicato "un'Europa Made in Italy, soprattutto dopo l'approvazione al Parlamento europeo della proposta di regolamento che apre alla normativa sul 'made in', che ora dovrà essere fatta propria dal Consiglio europeo. Il semestre di presidenza europea dell'Italia dovrà essere messo a frutto anche per mettere definitivamente in sicurezza questa norma, di cui l'Italia e altri Paesi che puntano sulla qualità e l'originalità hanno estremo bisogno". 

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