Turisti delle radici “influencer” dell’Italia

Turisti delle radici “influencer” dell’Italia

Analisi di Confcommercio in occasione del Forum internazionale del turismo a Baveno: al rientro da un viaggio in Italia, l’87% consiglia caldamente le nostre destinazioni turistiche a parenti, amici e conoscenti.

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27 novembre 2023

Sei milioni di italiani residenti all’estero, che diventano 80 milioni con oriundi e discendenti. E il numero si moltiplica ancora, addirittura fino a quota 260 milioni, se nel novero comprendiamo anche gli affini con legami parentali, chi comunque parla la nostra lingua o si sente particolarmente vicino alla nostra cultura, anche per motivi di lavoro. Sono numeri che fanno dell’Italia un caso pressoché unico al mondo e che il 2024 – anno delle radici italiane – permette di portare in primo piano. Una comunità così vasta rappresenta dal punto turistico una domanda potenziale di dimensioni a dir poco sorprendenti, come emerge da una ricerca di Confcommercio - in collaborazione con Swg, TRA Consulting, Italyrooting consulting - pubblicata in occasione del Forum internazionale del turismo di Baveno del 24 e 25 novembre,  che contiene tre livelli di approfondimento sul turismo delle radici: un’indagine sul valore economico, una ricerca demoscopica su turisti attuali e potenziali e un’analisi qualitativa, queste ultime due realizzate con interviste in Australia, Argentina, Brasile, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti.

Interessante notare che le nostre comunità all’estero spiccano per essere grandi promotrici naturali del Paese: al rientro da un viaggio in Italia, l’87% consiglia infatti caldamente le nostre destinazioni turistiche a parenti, amici e conoscenti. Sono, insomma, clamorosi influencer: il 61% di chi è venuto nel nostro Paese lo ha fatto tre volte o più nella sua vita e un ulteriore 27% è venuto due volte. E quando tornano non è vero che si limitano a tornare nei luoghi d’origine, tutt’altro, visto che il 55% del tempo del viaggio è dedicato a visitare l’Italia nel suo complesso. Per quanto riguarda l’alloggio la scelta cade prevalentemente su alberghi e strutture turistico-ricettive, mentre la spesa è decisamente alta: in media 3.100 euro a persona per viaggi di almeno due settimana.

Dati del genere suggeriscono l’opportunità di realizzare nuovi prodotti turistici capaci di attrarre in maniera specifica questo enorme mercato di riferimento, ma anche di rendere più attraente l’offerta per il turismo esperienziale che muove oggi la maggior parte dei mercati, a partire da quelli maturi, come l’Europa e il Nord America. I turisti delle radici al rientro, portano con loro, e fanno conoscere, le produzioni più eccellenti del made in Italy: enogastronomia, abbigliamento, artigianato, calzature, gioielli e libri. Un legame con l’Italia che, partendo certamente dalla curiosità e amore per la propria storia familiare, si estende a valori comuni a molti altri viaggiatori: la bellezza e la fama dell’Italia nel mondo, la sua cucina - di cui vogliono apprendere il più possibile tutti i segreti - la sua lingua, che vogliono imparare e perfezionare a tutti i costi anche con corsi dedicati durante il soggiorno, e la cultura del nostro Paese.

Confcommercio accompagnerà il 2024 con una serie di iniziative, soprattutto a livello locale, dedicate a tutti gli operatori e professionisti che al turismo delle radici vorranno avvicinarsi prendendo parte attiva a progetti di sviluppo delle destinazioni. Il 2024 deve essere l’inizio di un grande percorso di ulteriore avvicinamento tra l’Italia e la sua meravigliosa e vasta comunità nel mondo.

 

Meloni: "turismo comparto fondamentale per la nostra economia"

"Il turismo - ha detto la premier in videocollegamento - è un comparto fondamentale per la nostra economia, uno dei motori trainanti dell'Italia, uno degli asset strategici del nostro tessuto produttivo ma spesso è stato trascurato e a volte snobbato. E questo lo ritengo un errore gravissimo sul piano strategico. Ed è per questo che dall'inizio ci siamo messi al lavoro per dargli una nuova centralità. E i dati ci hanno dato ragione visto che nei primi 4 mesi del 2023 abbiamo avuto il 43% di turisti in più e abbiamo 130 mila occupati del settore". La presidente del Consiglio, oltre al turismo delle radici che ha un bacino potenziale di 80 milioni di italodiscendenti, non ha mancato di citare il Giubileo del 2025, le Olimpiadi di Milano e Cortina, gli Europei di calcio del 2032, l'Expo del 2030 "per cui stiamo combattendo: eventi che porteranno in Italia milioni di turisti. Nel mondo c'è tantissima fame di Italia ed è nostro preciso dovere rispondere a questa fame e farci trovare sempre più pronti". La presidente del Consiglio ha anche affrontato la questione balneari, sottolineando che "il turismo balneare rappresenta un'eccellenza italiana che noi vogliamo difendere e mettere al riparo dall'incertezza normativa, in un confronto che è sempre costante e serrato con Bruxelles".

La Russa: "Italia attrazione morale, non nei numeri"

"Dobbiamo guardare al futuro, sapendo che per forza di cose il futuro significa internazionalizzazione e quindi bisogna a pensare di essere un punto di attrazione mondiale. L'Italia è un Paese di attrazione dal punto di vista morale, ma non dei numeri". Lo ha affermato Ignazio La Russa, presidente del Senato, intervenendo al Forum Internazionale del Turismo.

Secondo la seconda carica dello Stato "l'Italia non è mai riuscita a puntare sul fatto di essere unica al mondo come attrazione turistica. La parola turismo, la speranza che sia salvifico per le nostre risorse lo troviamo sempre, ma nella concretezza dei fatti non sempre passiamo alla realizzazione dei fatti. Di questo meraviglioso mosaico che è l'Italia, ognuno ha cercato di far risaltare il proprio pezzetto, come regione, come città e come settore. Il difetto è non aver considerato che il mosaico per essere un capolavoro deve essere guardato per intero e non a pezzettini. L'insieme del mosaico moltiplica le specificità. Solo attraverso questa convinzione il fatto di puntare sul turismo può diventare realtà. La scelta di questo governo di tornare a puntare sull'istituzione del ministero del Turismo è stata vincente".

Santanché: " turismo oro della nazione, diventi la prima industria del paese"

"Il governo di Giorgia Meloni mette al centro le politiche del turismo. Se il turismo è l'oro della nostra nazione bisogna essere consequenziali perché diventi la prima industria del Paese". Lo ha detto il ministro del Turismo, Daniela Santanché, nel corso del suo intervento al Forum Internazionale del Turismo in corso di svolgimento sul Lago Maggiore. "Dobbiamo fare di più e fare meglio. Non basta avere un Ministero con portafogli, bisogna avere lo stesso sentire, la stessa visione, gli stessi obiettivi. E per farlo - ha aggiunto - serve un governo coeso come il nostro. Già qualche risultato lo possiamo vedere. Il turismo è una materia trasversale da una parte e centrale dall'altra". Quanto al Forum, "non è una passerella di ministri: oggi e domani ci saranno tanti ministri perché dobbiamo avere tutti presente che il turismo è materia trasversale: sarebbe errore di visione se non capissimo che il turismo è trasversale e centrale".

L'Italia è al settimo posto in Europa per l'incidenza sul Pil nazionale del turismo, che genera un effetto moltiplicativo pari a 2,3 grazie alla creazione di filiere sul territorio nazionale, rappresentando il 13% del Pil e contribuendo con 255 miliardi di euro e 2,7 milioni di posti di lavoro, pari all'11% del totale degli occupati.

Lollobrigida: "lavorare insieme per difendere l'Italia" 

"Quello che vorremmo oggi dall'opposizione è lavorare insieme per difendere il sistema Italia nel suo complesso". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in occasione del Forum internazionale del turismo. "Siamo un crogiuolo di identità e di valori. L'agricoltura - ha aggiunto - ha un vantaggio. Abbiamo oggi un'agricoltura moderna, capace di essere innovativa e rispettosa dell'ambiente però anche una particolarità rispetto alle altre nazioni, un numero enorme di prodotti che siamo riusciti a proteggere. L'Italia è una nazione che tra Dop e Igp ha un numero superiore rispetto a tutte le altre, la gente viene in Italia anche per mangiare bene. I prodotti attraggono turismo ed è una cosa tipica della nostra Italia. Oggi guardiamo con occhi molto ottimistici per il grandioso impegno degli imprenditori italiani, che hanno superato la fase della pandemia che è stata di sofferenza". 

Urso: “turismo alla base della tenuta della nostra economia”

"Il turismo è il settore che può crescere di più nei prossimi anni, può e deve crescere agguantando laddove possibile la palma d'onore. Per presenze straniere l'Italia è seconda dopo la Spagna, siamo meta preferita di statunitensi, giapponesi e cinesi. Ci definiscono la fabbrica del lusso nel mondo e per il turismo di lusso i numeri evidenziano una decisa ripresa". Lo ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, in videocollegamento con il Forum internazionale del turismo. "Dobbiamo attrarre sempre più segmenti di mercato e valorizzare il turismo congressuale che è in crescita. E poi pensiamo alle Atp Finals di Torino, alle opportunità del Giubileo del 2025 e del 2033, pensiamo a Roma Expo su ci siamo impegnati in prima linea. Tutti sappiamo che il primo motivo per cui si viene in Italia "sono la storia, la cultura e le nostre città d'arte, ma il motivo di ritorno è sempre più l'accoglienza e le eccellenze enogastronomiche italiane. Siamo disponibili a lavorare con una regia che ha impresso il governo Meloni per una cooperazione fra dicasteri. Lavoriamo insieme pubblico e privato e possiamo cogliere appieno le opportunità che il nostro Paese merita", ha concluso.

Sib: “bene le parole di Meloni”

Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari, ha espresso "apprezzamento per l'intervento del presidente del Consiglio, al Forum Internazionale del Turismo 2023. È estremamente importante la conferma dell'impegno del Governo a risolvere, finalmente, la questione delle concessioni demaniali, un problema che merita un intervento normativo chiarificatore anche alla luce della recente importante sentenza della Corte di cassazione a Sezioni Unite che, accogliendo il nostro ricorso, ha annullato quella del Consiglio di Stato che aveva fissato la scadenza delle concessioni a fine anno”.

“Ci aspettiamo che già nei prossimi giorni - ha concluso il presidente dei balneari - ci sia un intervento legislativo del Governo che garantisca la certezza del diritto fornendo indicazioni operative agli enti locali che esercitano le funzioni amministrative in materia e che metta in sicurezza la balneazione attrezzata italiana che costituisce la parte più importante e preziosa del turismo italiano. Questo nell'interesse delle migliaia di famiglie di lavoratori autonomi e delle aziende attualmente operanti, e, soprattutto, nell'interesse del Paese che ha, nell’offerta dei servizi di balneazione unici al mondo per quantità e qualità, un importante elemento di vantaggio competitivo dell'Italia nel mercato internazionale delle vacanze”.

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