Umbria: associazioni e sindacati contro le liberalizzazioni

Umbria: associazioni e sindacati contro le liberalizzazioni

Confcommercio, Confesercenti, Lega coop, Cgil, Cisl, Uil, Filcams, Fisascat e Uiltucs rinnovano l'invito alla Regione a chiedere al Governo nazionale di modificare l'articolo 31 comma uno del decreto Salva Italia.

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28 febbraio 2012

Una decina tra sindacati ed associazioni del settore commerciale rinnovano il loro invito alla Regione Umbria a chiedere al Governo nazionale di modificare l'articolo 31 comma uno del decreto Salva Italia, ''oltre che a valutare l'impugnabilità, per via costituzionale'', dell'articolo stesso sulle liberalizzazioni degli orari e delle aperture degli esercizi commerciali. Confcommercio, Confesercenti, Lega coop, Cgil, Cisl, Uil, Filcams, Fisascat e Uiltucs ritengono questo articolo
''sbagliato e dannoso per le imprese, i consumatori, i lavoratori e le lavoratrici''. ''In Umbria - ribadiscono in un comunicato congiunto - il commercio è già ampiamente liberalizzato, la stessa direttiva servizi, approvata dalla Regione Umbria nel 2010 aveva ampliato il numero delle aperture dei giorni festivi pur mantenendo il principio di regolamentazione e di concertazione fra le parti a
livello locale''. Da qui la sollecitazione a ''promuovere le necessarie iniziative al fine di ripristinare quelle che sono le competenze proprie della Regione in termini di legislazione, programmazione e regolamentazione in materia''. Alla Regione si chiede infine di adoperarsi per la costituzione di un tavolo di concertazione tra le parti sociali ''che porti ad una regolamentazione condivisa della disciplina delle aperture festive e domenicali e degli orari di apertura al pubblico''.

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