Univendita: la vendita a domicilio cresce in un anno difficile

Univendita: la vendita a domicilio cresce in un anno difficile

Il 2016 delle aziende associate Univendita si è chiuso con un incremento del 2,5% delle vendite nonostante il quadro altalenante dei consumi. I numeri dell'associazione: 12 milioni di ordini processati, 4 milioni 300 mila clienti serviti e oltre 156 mila venditori.

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28 febbraio 2017

Univendita chiude il 2016 con un fatturato delle imprese associate pari a 1 miliardo e 643 milioni di euro, con un incremento del 2,5% rispetto al 2015. "Un risultato positivo conseguito in un anno ancora difficile per l'economia italiana –commenta il presidente di Univendita Ciro Sinatra–. La ragione della tenuta del nostro settore sta nella forza dell'economia di relazione, basata su un rapporto umano autentico, che genera un clima di fiducia positivo nei consumatori. Nel 2016 le nostre aziende hanno generato quasi 12 milioni di ordini, che si stima equivalgano a oltre 4milioni e 300mila clienti serviti". Nel dettaglio, il comparto più dinamico è stato quello degli "alimentari e beni di consumo" che hanno registrato una crescita del 3,3%, seguiti dai "beni durevoli casa" che, con un +2,5% e una quota di mercato del 60%, si conferma il comparto di maggior rilievo della vendita a domicilio. Dati positivi anche per i comparti "altri beni e servizi" (+2,4%) e "cosmesi e cura del corpo", in crescita dell'1,5%. Sul fronte occupazionale, i venditori a domicilio sono oltre 156.000, in crescita del 2,2% rispetto al 2015, con una componente femminile pari al 93% «Segno che il mondo femminile –sottolinea sempre Sinatra– è quello che sa interpretare al meglio le caratteristiche di flessibilità insite nel modello organizzativo della vendita a domicilio». «Nel quadro altalenante dell'andamento dei consumi la vendita diretta continua a dimostrarsi un settore in crescita –commenta Ciro Sinatra–. Dal 2010, anno di fondazione di Univendita, siamo al settimo esercizio consecutivo con il segno "più": questo vuol dire che nel modello di business basato sulla relazione e sul contatto diretto tra venditore e cliente si instaura un forte rapporto di fiducia che genera risultati economici positivi». La vendita diretta si conferma un settore di successo anche nel paragone con il commercio fisso al dettaglio, che segna nel 2016 un minimo aumento dello 0,1% e che dal 2010 è diminuito del 4,8% (dati Istat). Prosegue Sinatra: "La performance della vendita diretta a domicilio risalta in un quadro difficile e contraddittorio, in cui a piccoli indicatori di ripresa spesso seguono altri segnali negativi". Fra gli indicatori macroeconomici, nel 2016 il Pil è aumentato dello 0,9%, mentre il tasso di inflazione registra una variazione negativa (-0,1%) rispetto al +0,1% del 2015: è dal 1959 che il nostro Paese non andava in deflazione. E ancora, l'Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è cresciuto nel 2016 dello 0,5% su base annua, mentre nel 2015 era cresciuto dell'1,6%: il tentativo di ripresa innescato nel 2015 segna quindi un rallentamento. Dato confermato dagli ultimi risultati dell'Outlook Italia Confcommercio-Censis, secondo i quali nel 2016 c'è stato un miglioramento della capacità di spesa delle famiglie, ma nel contempo il clima di fiducia è peggiorato creando una forte dicotomia tra reddito disponibile e fiducia. "In una situazione del genere –conclude Ciro Sinatra– è difficile consolidare il trend di crescita dei consumi; i segnali di ripresa vanno colti e sostenuti e per questo auspichiamo che il Governo cominci finalmente ad allentare la pressione fiscale".

 

Occupazione, stabili i disoccupati ma cresce la partecipazione al mercato del lavoro. A chi ha voglia di fare risponde la vendita diretta con oltre 15.000 posizioni aperte

"È un quadro ancora troppo ingessato quello che viene descritto dall'ultima analisi Istat sull'occupazione a gennaio 2017. A fronte di una disoccupazione stabile all'11,9%, c'è il calo di quella giovanile. Ma soprattutto, viene confermato il calo degli inattivi (-3,3% su base annua), segno che c'è una crescente partecipazione al mercato del lavoro, soprattutto di chi ha qualche anno in più. Il problema è che non ci sono grandi sbocchi, mancano quindi ancora provvedimenti capaci di dare una scossa al mercato del lavoro. L'iniziativa arriva da chi vuole mettersi in gioco, secondo lo spirito caratteristico della vendita diretta. Le aziende associate a Univendita continuano ad andare in netta controtendenza, rispondendo a questa necessità. I numero dei venditori è salito a oltre 156mila crescendo nel 2016 del 2,2% rispetto all'anno prima. Vuol dire oltre 3.300 persone che, in un anno, hanno lasciato l'inferno della disoccupazione e si stanno costruendo il proprio futuro lavorando. La vendita diretta è di fatto un settore in grande movimento, capace di creare ricchezza, ma soprattutto capace di dare opportunità di lavoro. Infatti per il 2017 le nostre aziende offrono 15.600 nuove posizioni". Così il presidente di Univebdita, Ciro Sinatra.

 

 

 

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