Unrae e Federauto: "Servono incentivi anche per il 2021"

Unrae e Federauto: "Servono incentivi anche per il 2021"

Comunicato congiunto insieme ad Anfia: "I dati negativi di novembre inducono a riflettere sul costo di un mancato intervento a sostegno dell’auto".

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1 dicembre 2020

Di nuovo in rosso il mercato dell’auto in Italia a novembre. Finito l’effetto degli incentivi estivi, dopo un ottobre già negativo, le immatricolazioni di veicoli nuovi scendono in modo allarmante a 138.405 unità, in calo dell’8,3% rispetto alle 151.001 dello stesso periodo 2019. Il dato è stato commentato in un comunicato congiunto da Federauto, Unrae e Anfia.   

 

Federauto: "Perdita di fatturato del 25% rispetto al 2019"

Senza un nuovo intervento per il sostegno al mercato auto, il nuovo calo delle vendite – ha evidenziato Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto – pone le nostre aziende nella necessità di riattivare la cassa integrazione che, comunque sia, non sarà sufficiente ad arginare la perdita di fatturato oggi attestata, rispetto al 2019, su un valore medio di -25%. I dati sul ricorso alla cassa integrazione nel periodo gennaio – ottobre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, mostrano un aumento del 6.000%, per un ammontare di ore autorizzate superiore a 60 milioni. Sono dati eclatanti che inducono a riflettere sul costo di un mancato intervento a sostegno dell’auto”.   

 

Unrae: "Servono incentivi anche per il 2021"

Non possiamo non ricordare – aggiunge Michele Crisci, Presidente dell’Unrae – che gli incentivi estivi hanno rappresentato certamente una boccata di ossigeno per costruttori e indotto industriale, ma soprattutto hanno prodotto un indubbio beneficio per l’ambiente: grazie agli incentivi, secondo i dati resi noti da Invitalia, sono state rottamate più di 120 mila vetture delle categorie fino a Euro 4, fortemente inquinanti e poco sicure, risparmiando alle nostre città oltre 155 mila tonnellate di CO2  su base annua. Ambiente ed economia hanno dimostrato di poter convivere bene se le manovre sono ben fatte”. “Auspichiamo – conclude Crisci – ugual misure sul 2021 con un rinnovo degli incentivi allo svecchiamento del parco auto per contrastare le attuali condizioni di recessione e una maggiore detraibilità dell’Iva per vetture aziendali, misura già in atto nei maggiori paesi europei e la cui assenza penalizza il nostro mercato perché ne riduce la competitività.”

 

Anfia: "Incremento sensibile della cassa integrazione"

Le misure di sostegno alla domanda degli scorsi mesi – afferma Paolo Scudieri, Presidente di Anfia – oltre ad avere un ruolo determinante per la ripartenza del mercato e per il rinnovo del parco circolante in chiave ecologica, hanno anche sortito effetti positivi sulla produzione di autovetture e componenti nel nostro Paese, a beneficio di una filiera industriale per cui il mercato domestico occupa un posto importante accanto ai mercati internazionali. Inoltre, con un mercato nazionale ed europeo ancora sotto pressione a causa della pandemia, negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un sensibile incremento del ricorso alla cassa integrazione da parte delle aziende automotive, una situazione che rischia di peggiorare se non verranno attivati, nel breve, interventi a supporto della domanda che prevediamo vengano ripagati dal maggior gettito fiscale generato, e, nel medio-lungo periodo, provvedimenti che accompagnino la transizione green e digitale della filiera".

 

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