UNRAE: "PRIMO EFFETTO DEGLI INCENTIVI"

UNRAE: "PRIMO EFFETTO DEGLI INCENTIVI"

D:5-8-2002 P:01 T:SEGNALI DI RIPRESA PER IL MERCATO DELL'AUTO

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5 agosto 2002
unione nazionale

Unrae: “primo effetto degli incentivi”

 

I primi segni positivi delle misure prese dal Governo in favore dello smaltimento delle auto non catalizzate sono puntualmente arrivati. Questa la reazione dell’Unrae alla diffusione dei dati sul mercato automobilistico nel mese di luglio, che mostrano finalmente segnali di ripresa.

“Il quadro di riferimento - spiega il Segretario generale Gianni Filipponi - e in particolare l’andamento degli ordini (198.242 contratti raccolti, del tutto in linea con i 198.129 del luglio 2001) fanno capire il chiaro effetto degli incentivi. Fra contributi e regole che ha dettato, il meccanismo governativo - grazie anche alla concreta partecipazione delle Case - ha messo in moto un sistema di comunicazione molto forte nei confronti dell’utente, con proposte interessanti alle quali gli italiani hanno risposto positivamente, aumentando l’affluenza nei saloni delle Concessionarie”.

Analizzando la nuova situazione, l’Unrae sottolinea che il Centro-Sud sta reagendo meglio del Nord alla sollecitazione degli incentivi: un effetto logico, conseguenza del più alto numero di vetture non catalizzate circolanti in quelle aree del nostro Paese. Altro elemento caratterizzante è lo sviluppo degli ordini nelle fasce più popolari del mercato, a conferma dell’opportunità di misure strutturali che alleggeriscano la pesante fiscalità che grava sull’automobile.

In ogni caso, l’incidenza commerciale degli incentivi si potrà valutare meglio da settembre in poi, cioè nel quadrimestre finale del 2002, anno che dovrebbe chiudersi con circa 2.200.000 auto vendute e targate. Da segnalare che per il mese di agosto sono attese almeno 100.000 nuove immatricolazioni, valore non distante da quello dell’agosto dello scorso anno (108.000).

Di fronte a questa spinta positiva, l’Unrae si rafforza nella convinzione che sia il tasto fiscale quello capace di accentuare il ricambio del parco delle vetture non catalizzate. Si rende quindi più che mai opportuna una revisione strutturale dell’Ipt, in vista della necessità non solo di stimolare il mercato, ma soprattutto di creare le premesse per un rapido smaltimento del circolante non catalizzato. Altra area non allineata al resto dell’Europa è quella riguardante la fiscalità delle auto aziendali, nei confronti della quale l’Unrae, insieme con le altre associazioni di settore, da tempo chiede sia che venga garantita la totale detraibilità dell’Iva (oggi solo al 10%, equivalente cioè al 2% del valore del veicolo), sia un livello di ammortamento (oggi fermo al 50% di un massimo di 18.000 euro) almeno pari a quello assai più elevato degli altri Paesi europei.

 

 

 

 

 

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