Mercato auto europeo, Unrae: “è ottobre rosso”

Mercato auto europeo, Unrae: “è ottobre rosso”

Secondi i dati dell’Associazione le vendite sono calate del 29,3% rispetto al 2020. L’Italia ha registrato il dato più basso (-35,7%) a causa dell’esaurimento degli incentivi stanziati dal governo.

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18 novembre 2021

Ad ottobre grande difficoltà in Europa per il mercato dell'auto. Le vendite sono infatti calate di un terzo, sia in assoluto sia nei mercati più grandi. Tra questi il calo più alto è quello dell’Italia. In totale sono state immatricolate poco meno di 800mila vetture, con una perdita del 29,3% sul 2020.

Il periodo tra gennaio e ottobre c'è stato invece un leggero incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+2,7%), ma è invece in perdita rispetto al 2019 (-25,3%). La carenza di microchip contribuisce al perdurare della crisi del mercato.

L’Italia registra la perdita più alta (-35,7%) dovuta alla fine degli incentivi, a cui si aggiunge la crisi del mercato dei componenti elettronici. Continua invece a crescere l’auto “alla spina” (+87%), ma nonostante l’incremento rimane ancora bassa la penetrazione di queste alimentazioni. Si conferma invece in prima posizione per la vendita di auto ibride HEV, grazie agli incentivi, ormai esauriti, per la fascia 61-135 grammi per chilometro e all’indipendenza dalle infrastrutture di ricarica.

“C’è da esprimere un forte sconcerto - ha affermato Andrea Cardinali, direttore generale dell’Unrae, l’Unione nazionale rappresentati autoveicoli esteri - per l’assenza nella bozza della Legge di Bilancio di qualsiasi misura a favore dell’automotive. È doveroso continuare a ribadire con forza l’impellenza di una strategia a sostegno della domanda, con misure come l’Ecobonus di durata almeno triennale. Senza misure di medio-lungo periodo, gli obiettivi di decarbonizzazione e svecchiamento del parco circolante non saranno realisticamente raggiungibili”.

L’Unrae ha inoltre chiesto al governo una riforma fiscale per il settore, in particolare per le auto aziendali, per sostenere le imprese di ogni comparto merceologico, ad oggi fortemente penalizzate rispetto al resto dell’Europa.  

 

Di

Veronica Mancino

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