Via libera alla manovra di ferragosto, 45 miliardi di tasse e tagli

Via libera alla manovra di ferragosto, 45 miliardi di tasse e tagli

Approvata dal CdM la maxi-manovra per accelerare il pareggio di bilancio al 2013. Berlusconi: "il cuore sanguina". Tremonti: "non c'erano alternative". Addizionale Irpef per gli autonomi, rischio chiusura in caso di mancata emissione dello scontrino.

DateFormat

13 agosto 2011
Il Consiglio dei Ministri ha finalmente approvato la maxi-manovra da 45,5 miliardi nei prossimi due anni per accelerare il pareggio di bilancio al 2013

Il Consiglio dei Ministri ha finalmente approvato la maxi-manovra da 45,5 miliardi nei prossimi due anni per accelerare il pareggio di bilancio al 2013. ''Si tratta di un provvedimento equilibrato'', anche se ''il nostro cuore gronda sangue quando pensiamo che uno dei vanti di questo governo era quello di non aver mai messo le mani nelle tasche degli italiani, ma la situazione mondiale è cambiata'', ha commentato in conferenza stampa il premier Silvio Berlusconi. A rafforzare le sue parole, quelle del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti: ''non c'erano alternative''.
Ma veniamo alle misure. La manovra aggiuntiva rispetto a quella di luglio prevede effetti per 20 miliardi nel 2012 e 25,5 miliardi l'anno successivo. Il deficit scenderà all'1,4% l'anno prossimo per arrivare al pareggio nel 2013. Accanto alle misure di correzione, il governo ha varato una serie di misure per imprimere una accelerazione alla crescita economica con interventi di liberalizzazione e privatizzazione, oltre a misure sul mercato del lavoro spostando la contrattazione sempre più a livello aziendale e territoriale. L'articolazione della manovra si concentra soprattutto sui tagli alla spesa e in misura minore su nuove imposte. Sul fronte delle maggiori entrate i redditi sopra i 90 euro saranno chiamati a una addizionale Irpef del 5% sulla parte eccedente quella soglia, che salirà al 10% per i redditi superiori ai 150 mila euro l'anno. Il contributo di solidarietà riguarderà anche i lavoratori autonomi seguendo quanto già fatto per i dipendenti pubblici (aumento della quota irpef a partire dall’attuale 41% per i redditi oltre i 55mila euro). Salirà poi al 20% la tassazione sulle rendite finanziarie con l'esclusione dei titoli di Stato. Nel decreto, poi, è previsto un intervento sulle accise e sui tabacchi. Sul fronte dei tagli, il ministro dell'Economia ha precisato che non saranno toccati sanità, scuola e ricerca. Tagli per 6 miliardi ai ministeri, che potranno scendere a 5 se funzionerà la robin hood tax sul settore energetico che non andrà ad incidere sulla bollette dei cittadini. La manovra prevede quindi tagli agli enti locali per un totale di 9 miliardi nel biennio, di cui 6 miliardi l'anno prossimo (spalmato per 1,7 miliardi sui comuni, 0,7 miliardi sulle province, 1,6 sulle regioni a statuto ordinario e 2 miliardi per quelle a statuto speciale).
Per quanto concerne i costi della politica, spariranno le province con meno di 300 mila abitanti ed i comuni con meno di mille residenti. Si tratta di 54mila poltrone in meno.
La manovra prevede poi una stretta sul fronte dell'evasione con la tracciabilità dei pagamenti che scende a 2.500 euro e la possibilità di cessazione dell'attività per chi non emette scontrini o fatture. Infine, verranno aboliti i ponti per le festività infrasettimanali e anticipata al 2011 la delega per la riforma di fisco e assistenza. Tremonti ha detto di attendersi risparmi l'anno prossimo per 4 miliardi ma se non venisse raggiunta la cifra scatterebbe la clausola di salvaguardia. Verranno anticipati l'avvio del progressivo innalzamento a 65 anni del pensionamento delle donne nel settore privato e introdotti disincentivi per le pensioni di anzianità.

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca