Vicenza

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Da un'indagine effettuata dall'Ister tra gli associati Confcommercio, emerge che durante le feste di Natale i vicentini non hanno ecceduto in spese particolari.

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8 gennaio 2002

A Vicenza niente eccessi per gli acquisti di Natale

 

Durante le feste di Natale i vicentini non hanno ecceduto in spese particolari e hanno confermato la tendenza, già segnalata gli anni precedenti, di avere una propensione verso prodotti costosi solo quando la qualità ne giustifica il pre zzo elevato. E' il caso degli articoli alimentari, dell'abbigliamento firmato e dei prodotti ad alto contenuto tecnologico. Questo il quadro di massima che emerge da un'indagine effettuata, tra gli associati Confcommercio, dall'Ister, l'Istituto per il Terziario.

In generale, l'andamento delle vendite registrato nel periodo delle feste ha delineato una situazione sostanzialmente simile a quella dello scorso anno, con un effetto tredicesima quasi nullo, così come poco rilevante è stato l'effett o euro. In pratica, nessun picco di vendite particolare e nemmeno frenate o impennate degli acquisti dovuti al cambiamento della nuova moneta o alla maggiore possibilità di spesa: i vicentini hanno comperato ciò che era "necessario" mettere sotto l'albero per parenti e amici, preferendo posticipare le compere più sostanziose al periodo dei saldi.

Nel comparto alimentare le vendite del Natale 2001 hanno fatto registrare un aumento rispetto a quelle del 2000 (+ 10/15%) dal momento che il consumatore ha riacquistato fiducia su alcuni prodotti, in particolare per la carne che ora compra in tutta tranquillità.

I negozi di elettrodomestici e casalinghi hanno avuto un andamento stazionario delle vendite rispetto allo stesso period o dello scorso anno. Sono stati venduti più apparecchi TV e DVD. Piccolo aumento delle vendite (+5%) anche per gli articoli per la casa di prezzo medio-basso e aumento anche della domanda di bicchieri da degustazione. Stabile la telefonia anche se il comparto registra un drastico calo del margine di guadagno su alc uni prodotti.

In tutto il settore abbigliamento le vendite nel periodo di Natale non sono state particolarmente brillanti, ma, tutto sommato, in linea con l'andamento dell'anno precedente. In questo campo, oltre alla tredicesima ad incentivare gli acquisti ha contribuito l'ondata di gelo: bene quindi i capi spalla pesanti e gli accessori "antifreddo". Andamento delle vendite sostanzialmente uguale a quello del Natale 2000 anche nel compar to dei giocattoli . Le novità più richieste sono stati gli articoli e l'oggettistica del filone "Harry Potter".

L'occhialuto maghetto l'ha fatta da padrone anche nelle librerie assieme ai classici di Disney. In generale i negozi di libri hanno registrato vendite in crescita (+10%), anche se i recenti aumenti applicati dagli editori hanno spinto al rialzo i prezzi di copertina di circa il 5-6%.

Se è pur vero che il regalo più gettonato di Natale 2001 è stato il borsellino porta euro, non sono poi andati così bene gli affari per il comparto della valigeria e pelletteria che fa registrare un meno 10% rispetto allo stesso periodo dell'anno 2000. L'e uroborsellino è infatti un prodotto a basso margine di profitto e la buona quantità di pezzi venduti non è bastata a riequilibrare i mancati guadagni della minor vendita di valige (il comparto risente della scarsissima propensione ai viaggi del dopo 11 settembre) e di pelletteria in genere.

In calo (- 5%) le vendite di profumi rispetto all'ammontare dello stesso periodo dello scorso anno.

Segno negativo anche per il comparto dell'orologeria (-3%) e positivo (+10%) per gioielli con pietre e per le perle, anche se, in genere, la clientela non aspetta più Natale per acquistare oggetti preziosi.

Male, anzi malissimo, per il settore dei viaggi. Il volume delle prenotazioni tramite agenzie si è dimezzato rispetto a Natale dello scorso anno e nel comparto sia tra gli operatori che tra la clientela si avverte un clima di evidente incertezza e confusione, dato che piovono offerte a fronte di richieste davvero esigue. Chi ha scelto la vacanza ha privilegiato la montagna e le capitali europee.

 

 

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