Vigilanza privata e RTI: FederSicurezza scrive all'Antitrust

Vigilanza privata e RTI: FederSicurezza scrive all'Antitrust

La Federazione ha inviato una nota all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per chiarire le peculiarità del settore e il ricorso allo strumento Raggruppamento Temporaneo di Imprese.

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20 marzo 2018

A seguito del recente avvio, da parte dell'Antitrust, dell'istruttoria volta ad accertare se le modalità di partecipazione di alcune società di vigilanza privata a determinate gare di rilievo nazionale non fossero in realtà mirate ad evitare il confronto competitivo in gara - in particolare tramite il Raggruppamento Temporaneo di Imprese - e alla conseguente diffusione, a mezzo stampa, di notizie tendenti a colorire di tinte non proprio "brillanti" l'intera vicenda, FederSicurezza ha ritenuto di rivolgersi direttamente all'Autorità con una nota "esplicativa" delle peculiarità del settore della vigilanza privata in rapporto al ricorso agli istituti del RTI e dell'ATI.  "Non pretendiamo certo di insegnare niente a nessuno - spiega il presidente Luigi Gabriele - ma non possiamo non far notare come, nel gran discettare di tutti su tutto, e specialmente in tema di sicurezza, appaia sempre più evidente, anche ai livelli più alti, la tendenza a "lanciarsi" in speculazioni su materie non sempre, e non del tutto, correttamente "padroneggiate". Da parte nostra, come strumento di rappresentanza datoriale del comparto, siamo più che disponibili a mettere in comune la nostra esperienza, soffertamente acquisita sul campo, e la nostra, presuntuosamente comprovata, competenza tecnica".

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