Commercio estero extra Ue in calo a maggio

Commercio estero extra Ue in calo a maggio

I dati diffusi dall'Istat mostrano, rispetto al mese precedente, entrambi i flussi commerciali in contrazione, con una diminuzione più marcata per le esportazioni (-3%) che per le importazioni (-1,1%). Il surplus commerciale resta però superiore a quello del maggio 2015.

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23 giugno 2016

E' stato un maggio con il segno meno per il commercio estero extyra-Ue: infatti i dati diffusi dall'Istat mostrano, rispetto al mese precedente, entrambi i flussi commerciali
in contrazione, con una diminuzione più marcata per le esportazioni (-3,0%) che per le importazioni (-1,1%). Tuttavia il surplus commerciale (+3.257 milioni) è ampiamente superiore a quello dello stesso mese del 2015 (+2.756 milioni). La flessione rispetto ad aprile delle vendite verso i paesi extra Ue - spiega l'Istat - è legata all'andamento dei beni strumentali (-8,3%, in presenza di importanti vendite di mezzi di navigazione marittima nel mese precedente) e ai beni di consumo durevoli (-7,9%). Le vendite
di energia (+11,3%) e, in misura minore, quelle di beni di consumo non durevoli (+2,9%) sono in crescita. Dal lato dell'import, il calo congiunturale interessa i beni strumentali (-10,5%, tuttavia nel mese di aprile si erano registrati rilevanti acquisti di mezzi di navigazione marittima) e, in misura meno intensa, i beni di consumo (-1,1%) e i beni intermedi (-0,4%). Gli acquisti di energia (+7,6%) sono in rilevante espansione. Su base annua la contrazione di maggio delle esportazioni (-1,7%) è determinata dall'energia (-51,4%) e, in misura minore, dai beni di consumo durevoli (-7,5%) e dai beni strumentali (-1,2%). Al netto della componente energetica le esportazioni risultano in espansione (+1,4%) e crescono le vendite di beni di consumo non durevoli (+8,0%) e di beni intermedi (+2,1%). Anche le importazioni sono in forte calo tendenziale (-5,8%), per via della componente energetica (-26,5%) e, in misura meno intensa, ai beni intermedi (-4,5%). I beni strumentali (+15,9%) e, in misura più contenuta, i beni di consumo non durevoli (+2,1%) registrano una crescita degli acquisti. Al netto della differenza nei giorni lavorativi la flessione tendenziale di entrambi i flussi è più marcata: -4,4% per le esportazioni e -8,9% per le importazioni. Nell'ultimo trimestre, la dinamica congiunturale dell'export verso i paesi extra Ue si conferma in espansione (+1,3%). Al netto della
componente energetica (-18,3%), si registra una crescita più marcata (+2,0%) principalmente ascrivibile ai beni strumentali (+3,7%) e ai beni intermedi (+2,3%).

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