1) Sangalli: "più potere d'acquisto per chi lavora e più ossigeno per i consumi"

1) Sangalli: "più potere d'acquisto per chi lavora e più ossigeno per i consumi"

Il Governo ha illustrato le linee guida della Finanziaria alle parti sociali. Il presidente di Confcommercio: "nel 2010 potremmo considerare tecnicamente chiusa la fase di recessione".

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21 settembre 2009
Ridurre la pressione fiscale sui redditi da lavoro per sostenere la domanda interna, per aiutare le famiglie, per rilanciare i

Al termine dell’incontro di Palazzo Chigi tra governo e parti sociali, durante il quale sono state illustrate le linee guida della Finanziaria 2010, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha sottolineato che “è ormai chiaro che, nel 2010, potremo considerare tecnicamente chiusa la fase di recessione, anche se la coda della crisi risulterà ancora insidiosa in questa ultima parte dell’anno, soprattutto per il suo impatto sull’occupazione”. “Per evitare questo – ha aggiunto Sangalli -  nell’incontro di oggi abbiamo indicato al Governo alcune priorità che vanno affrontate subito: assicurare risorse adeguate per gli ammortizzatori sociali; sostenere le esigenze di liquidità delle imprese, sia attraverso il pagamento dei crediti vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni, sia facilitando l’accesso al credito; accelerare la spesa in infrastrutture; ridurre la pressione fiscale sui redditi da lavoro, in particolare alleggerendo il prelievo sui premi e sugli incrementi salariali derivanti dalla contrattazione aziendale di secondo livello”. Secondo il presidente di Confcommercio, si tratte di misure “indispensabili per sostenere la domanda interna, per aiutare le famiglie, per rilanciare i consumi. E un segnale importante proprio in questa direzione è quello della detassazione delle tredicesime, operazione da attuare sia pure in misura parziale e selettiva”. “Insomma – ha concluso Sangalli - più potere di acquisto per chi lavora e più ossigeno per i consumi. Solo così sarà possibile agganciare i primi timidi segnali di ripresa e arrivare al 2010 con una crescita più robusta di quanto, oggi, siamo in grado di prevedere”.

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