A Roma nasce "Cofindinsieme Rete"

A Roma nasce "Cofindinsieme Rete"

Un network che associa 18 mila imprese per accedere a finanziamenti complessivi pari a 450 milioni di euro. Ne fanno parte le associazioni di categoria delle Pmi. Il presidente di Confcommercio di Roma Giuseppe Roscioli: "Una risposta al credit crunch ma anche alla pressione fiscale e alla burocrazia".

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9 dicembre 2013

 

Un network che associa 18 mila imprese per accedere a finanziamenti complessivi pari a 450 milioni di euro. È 'Confidinsieme Rete', realizzato grazie al contributo della Camera di Commercio di Roma, primo network di confidi aperto a tutti settori produttivi (artigianato, industria, commercio, turismo e servizi) presentato a Roma al Tempio di Adriano. Ne fanno parte le associazioni di categoria delle Pmi: Confartigianato, Cna, Acai, Confesercenti, Confcommercio, Federlazio. A spiegare lo scenario nel quale è nato 'Confidinsieme', il presidente della Confcommercio di Roma Giuseppe Roscioli che tratteggia il quadro nazionale di una crisi produttiva legata sì al "credit crunch" ma anche "alla pressione fiscale, alla burocrazia e al costo del lavoro". Per Roscioli la scarsa propensione a "investire dovrebbe preoccuparci perché essa condiziona le dinamiche legate all'innovazione e allo sviluppo". Per dare una visione d'insieme del blocco del credito al livello nazionale, basti considerare che soltanto il "29% delle imprese del terziario - ha detto Roscioli - dichiara di aver effettuato investimenti negli ultimi due anni, mentre il 70,9% afferma di non averne fatti, l'84,6% dichiara che non ha intenzione di farli. Tra le aziende che hanno fatto richiesta di fido o finanziamento (o rinegoziazione) soltanto il 26% ha avuto risposta positiva piena. Il 49,1% di chi ha fatto domanda per un prestito o fido lo ha ottenuto con un ammontare inferiore alla richiesta". "Interessanti sono poi - ha aggiunto Roscioli - le ragioni della richiesta del credito: sempre nel sistema del terziario, il 94% lo ha fatto per esigenze di liquidità o cassa o per ristrutturare debiti esistenti. Mentre il 6% per investimenti. Il che significa che si tratta di problemi strutturali e non congiunturali". 'Confidinsieme' nasce per fare squadra e per usare una corsia preferenziale e facilitare l'accesso al credito delle Pmi. "Oggi - ha spiegato Maurizio Flammini, presidente della Federlazio - siamo di fronte alla nascita di un nuovo progetto per il credito nel momento peggiore che il credito
stia vivendo". Secondo Flammini, infatti, la "terribile crisi che ha da poco compiuto il suo quinto compleanno rischia di peggiorare e magari strangolare anche i virtuosi lasciti senza risorse dai canali tradizionali: negli ultimi 18 mesi lo stock di credito ha visto una contrazione di 50 miliardi di euro e le vittime sono proprio le Pmi".
Un orizzonte a tinte meno fosche lo intravede Mauro Mannocchi, presidente della Confartigianato Roma: "Registriamo meno pessimismo da parte degli imprenditori
rispetto al primo semestre 2013". Per Mannocchi, Confidi dovrà diventare sempre più "cuscinetto tra l'impresa e la banca". La Rete Confidinsieme nasce proprio per affrontare la "crisi economica che ci ha portato a pensare e operare in termini unitari" e per "rafforzare - secondo Valter Giammaria presidente della Confesercenti Roma e Lazio - la capacità di incisività negoziale verso il sistema bancario".

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