![]() | ''Quest'anno abbiamo perso meno tempo perché abbiamo fatto valere un presupposto, che rischiava di essere perso di vista: che il governo deve mettere a disposizione altre risorse per rispondere alle esigenze oggettive delle Regioni''. Così il Presidente delle Marche, Vito D'Ambrosio, si è espresso al termine della 'due giorni' dei presidenti delle Regioni sul riparto del Fondo sanitario 2004. ''Nella valutazione complessiva - ha detto D'Ambrosio riferendosi a quanto ottenuto dalla Regione Marche - riteniamo di aver raggiunto una valutazione complessivamente soddisfacente: in piccola parte nella tabella di riparto del Ministero della Salute e in parte piu' consistente nella fase del conguaglio. ''Le Regioni non pongono una questione di cassa, ma di sistema: e' stata compiuta solo una parte della riforma federalista, la mancata realizzazione del federalismo fiscale e' la madre di tutti i problemi''. L'assessore al bilancio della Regione Lombardia, Romano Colozzi, traccia un primo bilancio dopo la conclusione della due giorni che ha visto l'accordo dei governatori sul riparto del Fondo sanitario 2004. ''E' come - esemplifica l'assessore - se si decidesse di passare dal cavallo all'auto senza aver stabilito chi paga la benzina''. Sull'accordo raggiunto ieri sera dai presidenti delle Regioni, Colozzi si dice ''soddisfatto, quest'anno la situazione era particolarmente complessa. Le Regioni hanno dimostrato grande senso di responsabilità". "Le Regioni, che hanno gia' garantito la copertura della quota da dare alla Regione Lazio per il Bambin Gesù - aggiunge Colozzi -, hanno condiviso l'idea di sostenere una richiesta pressante affinche' il governo onori gli impegni assunti sia per il 2003 che per il 2004, pari a 100 milioni di euro. Il governo si era impegnato a trovare queste risorse in finanziaria ma l'impegno e' stato onorato solo per il 2002 e non per 2003 e 2004. Il presidente Storace ha chiesto di sostenerlo in questa battaglia e c'e' l' impegno dei presidenti delle Regioni a sostenere questa richiesta".Ma anche altri problemi rimangono sul tappeto e le Regioni,che hanno richiesto un incontro al premier Berlusconi e al Ministro dell'Economia Tremonti, sono in attesa di risposte sui fondi per l'assistenza sanitaria agli extracomunitari regolarizzati (i presidenti delle regioni chiedono 1 mld di euro), l'adeguamento delle risorse per il mantenimento degli standard dei livelli essenziali di assistenza (5 mld di euro) e i fondi per i contratti della sanita'. Tra i costi certi per i contratti che sono già stati chiusi e quelli su cui c'e' una trattativa in corso - spiega Colozzi - dal 1 gennaio 2004 si scaricheranno sul sistema sanitario costi per circa 6 miliardi di euro che, al momento, non ci sono. In un Fondo sanitario equo questi fondi per le spese contrattuali devono essere compresi". Dal riparto del fondo sanitario 2004, eseguito ieri a Roma dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni, al Piemonte toccheranno cinque miliardi e 868 milioni di euro. ''Lo stanziamento - sottolinea il presidente della Regione, Enzo Ghigo - consentirà di mantenere gli obiettivi prefissati per il miglioramento dei servizi sanitari e di far fronte con una certa tranquillità agli aumenti contrattuali dei medici di base e della dirigenza. Ma la sostenibilità del sistema - afferma il governatore - non e' ancora garantita. Nel ripartirsi un fondo sanitario non ancora sufficiente aggiunge - le Regioni hanno dato prova di grande senso di responsabilità istituzionale. Ci aspettiamo ora che il Governo risponda con lo stesso atteggiamento. In caso contrario - annuncia - saremo costretti a disertare la sede istituzionale di confronto''. In Piemonte, spiega l' assessore alla Sanità Valter Galante, ''mancano ancora le risorse per finanziare i Lea (Livelli minimi di assistenza) e per l' assistenza agli extracomunitari regolarizzati, al contrario di quanto stabilito dall' accordo con il governo dell' 8 agosto 2001''. In un incontro in programma nei prossimi giorni, le Regioni chiederanno al governo un ulteriore stanziamento di 500 milioni di euro. ''Ancora una volta le Regioni hanno dimostrato grande senso di responsabilità, a fronte di un Governo che invece si conferma irresponsabile'': e' quanto affermano la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, e l'assessore regionale Maurizio Rosi, commentando l'accordo per la ripartizione del fondo sanitario 2004. ''Come sistema delle Regioni - affermano Lorenzetti e Rosi - abbiamo fatto piu' della nostra parte, mentre il Governo continua a negare risorse per la sanita', rischiando di far saltare il sistema pubblico. Nel complesso restano infatti ancora drammaticamente insufficienti le risorse che il Governo ha messo a disposizione della sanità pubblica nella finanziaria 2004, e cio' determina una preoccupazione generalizzata da parte di tutte le Regioni. Mancano, infatti, ancora risorse per la copertura dei costi dell'assistenza agli immigrati extracomunitari regolarizzati e sono ancora insufficienti quelli per garantire i livelli essenziali di assistenza. Non ci sono poi garanzie per la copertura del debito pregresso, si scaricano totalmente sui bilanci regionali i maggiori costi per il rinnovo del contratto nazionale del personale sanitario e sono tuttora bloccati gli investimenti. Tutto ciò - ribadiscono Lorenzetti e Rosi - mette a rischio, in sostanza, l'universalità dell'assistenza sanitaria''. Concetti confermati anche dal presidente della regione Toscana Claudio Martini secondo cui:" il vero problema, però, è che abbiamo discusso di un accordo su una basefinanziaria insufficiente". Grande soddisfazione viene espressa dal Presidente della Puglia Raffaele Fitto per i risultati ottenuti dalla Regione nell'ambito della Conferenza dei presidenti delle Regioni sui criteri di riparto del Fondo Sanitario Nazionale. Su una quota complessiva di 81 miliardi e 750 milioni di euro, alla Puglia vengono assegnati per il 2004, 5 miliardi e 297 milioni vale a dire 170 milioni in piu' rispetto alla quota devoluta nel 2003 (5 miliardi e 127 milioni). ''Viene premiato -dice Fitto- l'impegno che la Puglia sta portando avanti per giungere alla riorganizzazione complessiva del Sistema Sanitario regionale''. Nell'accordo per il riparto del Fondo sanitario nazionale per il 2004 la Regione Siciliana, rappresentata al tavolo della Conferenza Stato-regioni dall' Assessore all' Industria Marina Noe' delegata dal Presidente Salvatore Cuffaro, ha ottenuto un' assegnazione di oltre 3 miliardi e 800 milioni di euro, RPT, 3 miliardi e 800 milioni di euro. ''Il risultato raggiunto- ha commentato Cuffaro - è soddisfacente dato che si e' ottenuto piu' di quanto il Ministro Sirchia aveva destinato alla Sicilia. Le risorse, comunque, risultano esigue rispetto alle esigenze del sistema sanitario nazionale e questo tema dovra' essere oggetto di un serrato confronto fra il Governo Nazionale con le Regioni''. Cuffaro ha sottolineato il grande sforzo compiuto dalle Regioni. ''Il senso di responsabilità dimostrato da tutti- ha detto - ha fatto sì che si arrivasse a quest' accordo. Restano comunque aperte questioni cruciali quali quella dell' aumento del costo sanitario legato alla presenza di 750 mila immigrati in regola. Questioni cruciali che non possono assolutamente essere sottovalutate e ignorate'' . Storace ringrazia "pubblicamente gli assessori Augello, Robilotta e Verzaschi, i direttori di dipartimento e delle strutture regionali, il segretariato generale della Regione, per il brillante esito della conferenza dei presidenti delle Regioni sul riparto delle risorse per la Sanità 2004. È grazie all'ottimo lavoro di squadra che, pur cedendo risorse per favorire l'accordo generale tra le Regioni per chiudere una difficilissima trattativa, il Lazio risulta per il secondo anno consecutivo il territorio che incrementa maggiormente in termini percentuali la propria quota. Questo avviene per aver lavorato, insieme alle altre Regioni, per introdurre elementi nuovi nei criteri di ripartizione delle risorse, a cominciare dalla presenza di immigrati regolarizzati. La nostra Regione, infatti, è abitata dal 9% dei cittadini italiani e dal 17% di immigrati. A Fiuggi, per il 2003 avevamo ricevuto 6,833 miliardi di euro, al Plaza la cifra è arrivata a 7,099 miliardi l'incremento è del 3,88, rispetto a una media di aumento del 3,56. La proposta del ministro Sirchia era ferma a 7,073 miliardi. La trattativa - ha concluso Storace - è andata a buon fine, perché le altre Regioni si sono impegnate a chiedere con noi il versamento delle risorse che il governo ha sinora lesinato sulla popolazione immigrata e sul Bambin Gesù». E fra i commenti del giorno dopo, quelli degli assessori, protagonisti con i Presidenti dell'accordo raggiunto all'hotel Plaza di Roma, ripresi dal un servizio dell'agenzia Italia, con l'opinione di 10 assessori. Tra i diversi commenti, quello di Fabio Gava, coordinatore nazionale degli assessori alla Sanità nell'ambito della Conferenza dei presidenti delle regioni, secondo il quale "le regioni hanno dimostrato di sapersi assumere le proprie responsabilità anche se rimangono sullo sfondo molti problemi, legati prevalentemente alle risorse aggiuntive per la sostenibilità del sistema. Attendiamo, però, risposte precise dal Governo". Per Maria Fortuna Incostante, assessore agli Affari Istituzionali della Regione Campania, "con l'intesa di ieri abbiamo costruito un fronte unito delle regioni nei confronti del Governo sulla necessità di richiedere risorse aggiuntive indispensabili per colmare il disavanzo del Fondo Sanitario Nazionale 2004 e per la quota gli immigrati regolarizzati in base alla legge Bossi-Fini. Per Romano Colozzi, assessore al Bilancio Regione Lombardia "l'accordo raggiunto è una vera prova di maturità. E' la dimostrazione che il federalismo solidale e' già entrato nel dna delle nostre regioni. Il confronto serio e approfondito che si e' svolto mette in evidenza che, di fronte a cifre di questa entità, non e' pensabile parlare solo di razionalizzazioni e risparmi in sanità. Occorre rivedere l'intero sistema del welfare italiano. Basti pensare che il costo dei contratti del personale sanitario, riferito al biennio precedente, ammonta a ben 6 miliardi di euro, che si aggiungono alla carenza cronica di risorse dell'intero sistema. Termino con un allarme:l'accordo raggiunto ieri potrebbe essere difficile da attuare a causa di alcune norme contenute nella Finanziaria approvata in Parlamento. Bisogna subito porre rimedio, cosi' come le regioni hanno chiesto negli ultimi giorni". Secondo la Regione Puglia, Rocco Palese assessore al Bilancio, sostiene che "questo accordo era l'unico possibile, ma serve che sia sostenuto dal Governo, soprattutto in merito alla questione immigrati. Quanto prima alle regioni deve essere comunicato il risultato del tavolo di monitoraggio, che si sta preoccupando di quantificare i costi aggiuntivi che deriveranno dalla quota di immigrati regolarizzati dalla Bossi-Fini. Questa e' una 'gamba' che il Governo deve integrare perché al momento manca. Le regioni, nel frattempo, hanno mostrato un grande senso di responsabilità". Marina Noe' assessore Industria Regione Sicilia e' convinta che "responsabilmente le regioni hanno trovato la chiave di volta per raggiungere l'intesa, pur consapevoli dell'esiguità delle risorse a disposizione per il capitolo sanità. Ora, soprattutto in vista degli accordi che si dovranno stringere per i prossimi anni, dobbiamo ridiscutere criteri e pesi. Il Governo deve sapere però che le Regioni non si siederanno al tavolo se non vedranno riconosciute le richieste a suo tempo concordate". Secondo Donato Robilotta, assessore agli Affari Istituzionali della Regione Lazio, "come sempre le regioni riescono a trovare al loro interno un modo istituzionale di discutere e di trovare le intese rispetto anche ad un Fondo che è sottostimato. La nostra richiesta al Governo e' quella di aggiungere risorse giuste per non metterci nelle condizioni di non poter più erogare determinati servizi". Tra gli altri, Giovanni Bissoni, assessore alla Sanità Regione Emilia-Romagna, che sottolinea il "successo politico per la Conferenza delle Regioni. La nostra capacità di aver trovato l'accordo non e' da sottovalutare, rafforza la trattativa che riproponiamo al Governo: le risorse aggiuntive che sono indispensabili per la sottostima del Fondo e per la quota immigrati regolarizzati che scaturiranno dall'applicazione della Bossi-Fini". Per la Liguria, l'assessore alle Finanze della Regione Liguria, Renato Oliveri spiega che da questo accordo "nessuno vince o perde: siamo tutti moderatamente insoddisfatti. Noi abbiamo una particolare presenza di anziani, quindi le nostre problematiche permangono. Ma questo e' uno stimolo a non abbassare mai la guardia". Secondo il neo assessore alla Sanità Regione Piemonte, Valter Galante, "accordo raggiunto ma la sostenibilità del sistema non e' ancora garantita. "Mancano le risorse per finanziare i livelli minimi di assistenza, i cosiddetti Lea, e per l'assistenza agli extracomunitari regolarizzati, come stabilito dall'accordo con il Governo dell'8 agosto 2001. Questi problemi - conclude - verranno affrontati durante un incontro in programma nei prossimi giorni,durante il quale le Regioni chiederanno un ulteriore stanziamento di 500 milioni". E mentre il Ministro della Salute Girolamo Sirchia si è detto soddisfatto per l'accordo annunciato dai Presidenti delle Regioni per il riparto del fondo sanitario 2004, Maurizio Ronconi (Udc) sostiene che "I Presidenti delle Regioni tornano ancora una volta a bussare a soldi, ma il problema della cronica insufficienza di fondi a favore della sanità è invece in larga parte legato alla incapacità delle Regioni stesse a gestire il sistema sanitario''(sm) |