Accordo Regioni su ripartizione FSN 2004

Accordo Regioni su ripartizione FSN 2004

DateFormat

27 gennaio 2004

 

 

 

periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003

 

n. 210 - Roma, 23  gennaio 2004

 

 

 

Accordo Regioni su ripartizione FSN 2004

Dopo Fiuggi, Roma. E' stato raggiunto  l'accordo tra le Regioni sulla ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale 2004. E' un passaggio importante e non solo perché vitale per i bilanci regionali. Si tratta, infatti, dell'ultima ripartizione effettuata in base all'accordo dell'8 agosto del 2001 sul contenimento della spesa sanitaria. Ma è anche l'ultimo - auspicano le Regioni - in vista dell'attuazione del federalismo fiscale che apre ad un nuovo e necessario Accordo per il 2005.
Si può ormai parlare quindi di un "modello Regioni" di riferimento in quanto  a capacità politica di dialogo e per il confronto positivo interistituzionale. Le logiche di schieramento o territoriali sono state superate concretamente affrontando i problemi. Siglando l'accordo le Regioni hanno inoltre lanciato al Governo dei messaggi chiari:
1) il Patto dell'8 agosto va rispettato: il Governo introducendo la legge Bossi-Fini deve farsi carico - così come prevede il "Patto" istituzionale - degli oneri che pesano sui bilanci regionali  per l'assistenza sanitaria dovuta agli immigrati regolarizzati (750mila). Si tratta di un miliardo di euro, per i quali le Regioni chiedono immediate e sostanziali risposte da parte del Governo. Se non arriveranno le Regioni diserteranno le sedi di confronto istituzionale: le conferenze Stato-Regioni e Unificata.
2) E' di 5 miliardi di euro la sottostima del Fondo Sanitario Nazionale per il mantenimento degli attuali Livelli Essenziali Di Assistenza (Lea).
3) C'è da lavorare al nuovo accordo "Sanità" per il 2005.
La ripartizione delle risorse  conferma l'impianto dell'accordo trovato a Fiuggi lo scorso anno  tra i presidenti delle Regioni, con piccolissimi aggiustamenti. 
Il presidente della Conferenza delle Regioni Enzo Ghigo (nella foto) e il  vicepresidente Vasco Errani hanno ribadito la  necessita' che vengano finanziati, con ulteriori 5 miliardi, i  livelli essenziali di assistenza. Ne va della stessa sostenibilità dell'intero sistema.
''Se non avremo risposte su questi temi - ha  chiarito Ghigo - diserteremo la sede istituzionale di confronto  con il governo che deve darci delle risposte. Già attribuirsi  un fondo sanitario non sufficiente e' una prova di grande  responsabilità. Ci aspettiamo che il governo risponda con lo  stesso senso di responsabilità''. La sostenibilità del sistema dei  livelli essenziali di assistenza e gli ulteriori fondi per gli  extracomunitari sono ''gli aspetti che rappresentano lo scoglio  essenziale che poniamo al governo - ha chiarito Ghigo - sia in  relazione al fondo 2004 sia, in prospettiva, in vista del nuovo  accordo per il 2005''.
''Il Governo - gli ha fatto sottolineato Errani - deve risponderci  subito. Diversamente le Regioni saranno costrette a prendere  atto che c'e' una rottura del confronto. Gli accordi vanno  rispettati''. Errani ha ricordato che è già stato verificato, per il 2001,  un mancato finanziamento dei Lea per 3,9 miliardi e che le  previsioni per il 2004 indicano un mancato finanziamento per  oltre 5 miliardi. Sono cifre a parte quelle che riguardano tutta  la partita del contratto dei medici, stimato dallo stesso coordinatore degli Assessori al bilancio della Conferenza delle Regioni, Romano Colozzi, in altri 6 miliardi di euro (cfr.anche informazioni Aran e Anaao).
''Per il governo - ha  concluso dunque Errani - siamo al momento della verità".

Accordo
FONDO SANITARIO NAZIONALE 2004
Roma, Hotel Plaza
22/01/2004

 

 

Regioni

euro

PIEMONTE

5.868.451.650

VALLE D'AOSTA

85.310.312

LOMBARDIA

12.115.497.672

BOLZANO

371.821.506

TRENTO

335.972.357

VENETO

5.976.238.144

FRIULI

799.903.146

LIGURIA

2.387.858.307

EMILIA ROMAGNA

5.575.883.125

TOSCANA

4.939.404.541

UMBRIA

1.171.338.354

MARCHE

2.006.988.881

LAZIO

7.099.508.048

ABRUZZO

1.720.467.553

MOLISE

444.902.394

CAMPANIA

7.486.772.822

PUGLIA

5.297.788.116

BASILICATA

803.003.656

CALABRIA

2.706.146.039

SICILIA

3.798.740.289

SARDEGNA

1.511.249.712

TOTALE

72.503.246.622

(gs)

Ripartizione FSN 2004: i commenti regione per regione

''Quest'anno abbiamo perso meno tempo perché abbiamo fatto valere un presupposto, che rischiava di  essere perso di vista: che il governo deve mettere a  disposizione altre risorse per rispondere alle esigenze  oggettive delle Regioni''. Così il Presidente delle Marche, Vito D'Ambrosio, si è espresso al termine della 'due giorni'  dei presidenti delle Regioni sul riparto del Fondo sanitario 2004.  ''Nella valutazione complessiva - ha detto D'Ambrosio riferendosi a quanto ottenuto dalla Regione Marche - riteniamo di aver raggiunto una valutazione complessivamente soddisfacente: in piccola parte nella tabella di riparto del Ministero della Salute e in parte piu' consistente nella fase del conguaglio.
''Le Regioni non pongono una questione di cassa, ma di sistema: e' stata compiuta solo una parte della riforma federalista, la mancata realizzazione del federalismo fiscale e' la madre di tutti i problemi''. L'assessore al bilancio della Regione Lombardia, Romano Colozzi,  traccia un primo bilancio dopo la conclusione della due giorni che ha visto l'accordo dei governatori sul riparto del Fondo sanitario 2004. ''E' come - esemplifica l'assessore - se si  decidesse di passare dal cavallo all'auto senza aver stabilito chi paga la benzina''. Sull'accordo raggiunto ieri sera dai presidenti delle  Regioni, Colozzi si dice ''soddisfatto, quest'anno la situazione era particolarmente complessa. Le Regioni hanno dimostrato grande senso di responsabilità".
"Le Regioni, che hanno gia' garantito la copertura della  quota da dare alla Regione Lazio per il Bambin Gesù - aggiunge Colozzi -, hanno condiviso l'idea di sostenere una richiesta pressante affinche' il governo onori gli impegni assunti sia per il 2003 che per il 2004, pari a 100 milioni di euro. Il governo si era impegnato a trovare queste risorse in finanziaria ma l'impegno e' stato onorato solo per il 2002 e non per 2003 e 2004. Il presidente Storace ha chiesto di sostenerlo in questa battaglia e c'e' l' impegno dei presidenti delle Regioni a sostenere questa richiesta".Ma anche altri problemi rimangono sul tappeto e le Regioni,che hanno richiesto un incontro al premier Berlusconi e al Ministro dell'Economia Tremonti, sono in attesa di risposte sui fondi per l'assistenza sanitaria agli extracomunitari regolarizzati (i presidenti delle regioni chiedono 1 mld di euro), l'adeguamento delle risorse per il mantenimento degli standard dei livelli essenziali di assistenza (5 mld di euro) e i fondi per i contratti della sanita'. Tra i costi certi per i contratti che sono già stati chiusi e quelli su cui c'e' una trattativa in corso - spiega  Colozzi - dal 1 gennaio 2004 si scaricheranno sul sistema sanitario costi per circa 6 miliardi di euro che, al momento, non ci sono. In un Fondo sanitario equo questi fondi per le spese contrattuali devono essere compresi".
Dal riparto del fondo sanitario 2004, eseguito ieri a Roma dalla Conferenza dei Presidenti delle  Regioni, al Piemonte toccheranno cinque miliardi e 868 milioni  di euro.    ''Lo stanziamento - sottolinea il presidente della Regione,  Enzo Ghigo - consentirà di mantenere gli obiettivi prefissati  per il miglioramento dei servizi sanitari e di far fronte con  una certa tranquillità agli aumenti contrattuali dei medici di  base e della dirigenza. Ma la sostenibilità del sistema - afferma il governatore - non e' ancora garantita. Nel ripartirsi  un fondo sanitario non ancora sufficiente aggiunge - le Regioni hanno dato prova di grande senso di responsabilità istituzionale. Ci aspettiamo ora che il Governo risponda con lo stesso atteggiamento. In caso contrario - annuncia - saremo costretti a disertare la sede istituzionale di confronto''. In Piemonte, spiega l' assessore alla Sanità Valter Galante, ''mancano ancora le risorse per finanziare i Lea (Livelli minimi 
di assistenza) e per l' assistenza agli extracomunitari  regolarizzati, al contrario di quanto stabilito dall' accordo  con il governo dell' 8 agosto 2001''.  In un incontro in programma nei prossimi giorni, le Regioni  chiederanno al governo un ulteriore stanziamento di 500 milioni  di euro.
''Ancora una volta le Regioni  hanno dimostrato grande senso di responsabilità, a fronte di un  Governo che invece si conferma irresponsabile'': e' quanto  affermano la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, e l'assessore regionale Maurizio Rosi, commentando l'accordo per la ripartizione del fondo sanitario 2004. ''Come sistema delle Regioni - affermano Lorenzetti e Rosi - abbiamo fatto piu' della nostra parte, mentre il  Governo continua a negare risorse per la sanita', rischiando di far saltare il sistema pubblico. Nel complesso restano infatti ancora drammaticamente insufficienti le risorse che il Governo ha messo a disposizione della sanità pubblica nella finanziaria  2004, e cio' determina una preoccupazione generalizzata da parte  di tutte le Regioni. Mancano, infatti, ancora risorse per la  copertura dei costi dell'assistenza agli immigrati extracomunitari regolarizzati e sono ancora insufficienti quelli per garantire i livelli essenziali di assistenza. Non ci sono poi garanzie per la copertura del debito pregresso, si scaricano totalmente sui bilanci regionali i maggiori costi per il rinnovo del contratto nazionale del personale sanitario e sono tuttora bloccati gli investimenti. Tutto ciò - ribadiscono Lorenzetti e Rosi - mette a rischio, in sostanza, l'universalità dell'assistenza sanitaria''. Concetti confermati anche dal presidente della regione Toscana Claudio Martini secondo cui:" il vero problema, però, è che abbiamo discusso di un accordo su una basefinanziaria insufficiente".
Grande soddisfazione viene espressa dal Presidente della Puglia Raffaele Fitto per i risultati ottenuti dalla Regione nell'ambito della Conferenza dei presidenti delle Regioni sui criteri di riparto del Fondo Sanitario Nazionale. Su una quota complessiva di 81 miliardi e 750 milioni di euro, alla Puglia vengono assegnati per il 2004, 5 miliardi e 297 milioni vale a dire 170 milioni in piu' rispetto alla quota devoluta nel 2003 (5 miliardi e 127 milioni). ''Viene premiato -dice Fitto- l'impegno che la Puglia sta portando avanti per giungere alla riorganizzazione complessiva del Sistema Sanitario regionale''.
Nell'accordo per il riparto del Fondo sanitario nazionale per il 2004 la Regione Siciliana, rappresentata al tavolo della Conferenza Stato-regioni dall' Assessore all' Industria Marina Noe' delegata dal Presidente Salvatore Cuffaro, ha ottenuto un' assegnazione di oltre 3 miliardi e 800 milioni di euro, RPT, 3 miliardi e 800 milioni di euro. ''Il risultato raggiunto- ha commentato Cuffaro - è soddisfacente dato che si e' ottenuto piu' di quanto il Ministro Sirchia aveva destinato alla Sicilia. Le risorse, comunque, risultano esigue rispetto alle esigenze del sistema sanitario nazionale e questo tema dovra' essere oggetto di un serrato confronto fra il Governo Nazionale con le Regioni''. Cuffaro ha sottolineato il grande sforzo compiuto dalle Regioni. ''Il senso di responsabilità dimostrato da tutti- ha detto - ha fatto sì che si arrivasse a quest' accordo. Restano comunque aperte questioni cruciali quali quella dell' aumento del costo sanitario legato alla presenza di 750 mila immigrati in regola. Questioni cruciali che non possono assolutamente essere sottovalutate e ignorate'' .
Storace ringrazia "pubblicamente gli assessori Augello, Robilotta e Verzaschi, i direttori di dipartimento e delle strutture regionali, il segretariato generale della Regione, per il brillante esito della conferenza dei presidenti delle Regioni sul riparto delle risorse per la Sanità 2004. È grazie all'ottimo lavoro di squadra che, pur cedendo risorse per favorire l'accordo generale tra le Regioni per chiudere una difficilissima trattativa, il Lazio risulta per il secondo anno consecutivo il territorio che incrementa maggiormente in termini percentuali la propria quota. Questo avviene per aver lavorato, insieme alle altre Regioni, per introdurre elementi nuovi nei criteri di ripartizione delle risorse, a cominciare dalla presenza di immigrati regolarizzati. La nostra Regione, infatti, è abitata dal 9% dei cittadini italiani e dal 17% di immigrati. A Fiuggi, per il 2003 avevamo ricevuto 6,833 miliardi di euro, al Plaza la cifra è arrivata a 7,099 miliardi l'incremento è del 3,88, rispetto a una media di aumento del 3,56. La proposta del ministro Sirchia era ferma a 7,073 miliardi. La trattativa - ha concluso Storace - è andata a buon fine, perché le altre Regioni si sono impegnate a chiedere con noi il versamento delle risorse che il governo ha sinora lesinato sulla popolazione immigrata e sul Bambin Gesù».
E fra i commenti del giorno dopo, quelli degli assessori, protagonisti con i Presidenti dell'accordo raggiunto all'hotel Plaza di Roma, ripresi dal un servizio dell'agenzia Italia, con l'opinione di 10 assessori.
Tra i diversi commenti, quello di Fabio Gava, coordinatore nazionale degli assessori alla Sanità nell'ambito della Conferenza dei presidenti delle regioni, secondo il quale "le regioni hanno dimostrato di sapersi assumere le proprie responsabilità anche se rimangono sullo sfondo molti problemi, legati prevalentemente alle risorse aggiuntive per la sostenibilità del sistema. Attendiamo, però, risposte precise dal Governo".
Per Maria Fortuna Incostante, assessore agli Affari Istituzionali della Regione Campania, "con l'intesa di ieri abbiamo costruito un
fronte unito delle regioni nei confronti del Governo sulla necessità di richiedere risorse aggiuntive indispensabili per colmare il disavanzo del Fondo Sanitario Nazionale 2004 e per la quota gli immigrati regolarizzati in base alla legge Bossi-Fini.
Per Romano Colozzi, assessore al Bilancio Regione Lombardia "l'accordo raggiunto è una vera prova di maturità. E' la dimostrazione che il federalismo solidale e' già entrato nel dna delle nostre regioni. Il confronto serio e approfondito che si e' svolto mette in evidenza che, di fronte a cifre di questa entità, non e' pensabile parlare solo di razionalizzazioni e risparmi in sanità. Occorre rivedere l'intero sistema del welfare italiano. Basti pensare che il costo dei contratti del personale sanitario, riferito al biennio precedente, ammonta a ben 6 miliardi di euro, che si aggiungono alla carenza cronica di risorse dell'intero sistema. Termino con un allarme:l'accordo raggiunto ieri potrebbe essere difficile da attuare a causa di alcune norme contenute nella Finanziaria approvata in Parlamento. Bisogna subito porre rimedio, cosi' come le regioni hanno chiesto negli ultimi giorni". Secondo la Regione Puglia, Rocco Palese assessore al Bilancio, sostiene che "questo accordo era l'unico possibile, ma serve che sia sostenuto dal Governo, soprattutto in merito alla questione immigrati. Quanto prima alle regioni deve essere comunicato il risultato del tavolo di monitoraggio, che si sta preoccupando di quantificare i costi aggiuntivi che deriveranno dalla quota di immigrati regolarizzati dalla Bossi-Fini. Questa e' una 'gamba' che il Governo deve integrare perché al momento manca. Le regioni, nel frattempo, hanno mostrato un grande senso di responsabilità".
Marina Noe' assessore Industria Regione Sicilia e' convinta che "responsabilmente le regioni hanno trovato la chiave di volta per raggiungere l'intesa, pur consapevoli dell'esiguità delle risorse a disposizione per il capitolo sanità. Ora, soprattutto in vista degli accordi che si dovranno stringere per i prossimi anni, dobbiamo ridiscutere criteri e pesi. Il Governo deve sapere però che le Regioni non si siederanno al tavolo se non vedranno riconosciute le richieste a suo tempo concordate". Secondo Donato Robilotta, assessore agli Affari Istituzionali della Regione Lazio, "come sempre le regioni riescono a trovare al loro interno un modo istituzionale di discutere e di trovare le intese rispetto anche ad un Fondo che è sottostimato. La nostra richiesta al Governo e' quella di aggiungere risorse giuste per non metterci nelle condizioni di non poter più erogare determinati servizi".
Tra gli altri, Giovanni Bissoni, assessore alla Sanità Regione Emilia-Romagna, che sottolinea il "successo politico per la Conferenza delle Regioni. La nostra capacità di aver trovato l'accordo non e' da sottovalutare, rafforza la trattativa che riproponiamo al Governo: le risorse aggiuntive che sono indispensabili per la sottostima del Fondo e per la quota immigrati regolarizzati che scaturiranno dall'applicazione della Bossi-Fini".
Per la Liguria, l'assessore alle Finanze della Regione Liguria, Renato Oliveri spiega che da questo accordo "nessuno vince o perde: siamo tutti moderatamente insoddisfatti. Noi abbiamo una particolare presenza di anziani, quindi le nostre problematiche
permangono. Ma questo e' uno stimolo a non abbassare mai la guardia".
Secondo il neo assessore alla Sanità Regione Piemonte, Valter Galante, "accordo raggiunto ma la sostenibilità del sistema non e'
ancora garantita. "Mancano le risorse per finanziare i livelli minimi di assistenza, i cosiddetti Lea, e per l'assistenza agli extracomunitari regolarizzati, come stabilito dall'accordo con il Governo dell'8 agosto 2001. Questi problemi - conclude - verranno affrontati durante un incontro in programma nei prossimi giorni,durante il quale le Regioni chiederanno un ulteriore stanziamento di 500 milioni".
E mentre il Ministro della Salute Girolamo Sirchia si è detto soddisfatto per l'accordo annunciato dai Presidenti delle Regioni per il riparto del fondo sanitario 2004, Maurizio Ronconi (Udc) sostiene che "I Presidenti delle Regioni tornano ancora una volta a bussare a soldi, ma il problema della cronica insufficienza di fondi a favore della sanità è invece in larga parte legato alla incapacità delle Regioni stesse a gestire il sistema sanitario''(sm)

 

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca