AGRICOLTURA E PESCA

AGRICOLTURA E PESCA

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21 maggio 2003
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AGRICOLTURA E PESCA

 

 

1)    Lavori del Consiglio Ue

 

a) Vini argentini

Il Consiglio ha adottato a maggioranza qualificata, con il voto contrario della delegazione italiana, un regolamento che autorizza l'offerta e la consegna per il consumo umano diretto di taluni vini importati dall'Argentina che possono essere stati sottoposti a pratiche enologiche non previste dal regolamento CE relativo all'organizzazione comune del mercato vitivinicolo. Tale regolamento prevede una deroga temporanea fino al raggiungimento di un accordo tra la CE e l'Argentina sulle pratiche enologiche e sulle indicazioni geografiche e al massimo entro il 30 settembre 2003 per i vini argentini che contengono acido malico. Tale autorizzazione comprende altresì i vini argentini importati nella Comunità, per la maggior parte in Germania, a partire dal 1º gennaio 2001. Se non fosse raggiunto un accordo entro il 30 settembre 2003, la deroga potrebbe essere prorogata. L'acido malico è un acido contenuto naturalmente nelle mele o nella frutta amara che dà ai vini un gusto dolce e fruttato.

 

b) Additivi destinati all'alimentazione animale

Il Consiglio ha adottato a maggioranza qualificata, con il voto contrario della delegazione austriaca, una posizione comune in vista dell'adozione del regolamento sugli additivi destinati all'alimentazione animale. La proposta ha lo scopo di semplificare le norme vigenti in materia di procedure di autorizzazione degli additivi nei mangimi, distinguere chiaramente tra valutazione del rischio (effettuata dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)) e gestione del rischio (effettuata dalla Commissione e dagli Stati membri). Stabilisce norme per il ritiro degli antibiotici usati come promotori della crescita e mantiene l'uso dei coccidiostatici come additivi per mangimi e consolida le norme UE sugli additivi destinati all'alimentazione animale. Conformemente alla procedura di codecisione, la posizione comune sarà trasmessa al Parlamento europeo per una seconda lettura.


 

c) Alimenti e mangimi geneticamente modificati

Il Consiglio ha adottato a maggioranza qualificata, con il voto contrario delle delegazioni lussemburghese, austriaca e del Regno Unito, una posizione comune in vista dell'adozione del regolamento relativo agli alimenti e ai mangimi geneticamente modificati. La proposta è intesa a garantire un alto livello di tutela della vita e della salute umana, della salute animale, dell'ambiente e degli interessi dei consumatori in relazione agli alimenti e mangimi geneticamente modificati, garantendo nel contempo il buon funzionamento del mercato interno; istituisce altresì procedure comunitarie chiare e trasparenti per la valutazione, l'autorizzazione e supervisione degli alimenti e mangimi geneticamente modificati e stabilisce un sistema per l'etichettatura degli alimenti e mangimi geneticamente modificati. Conformemente alla procedura di codecisione, la posizione comune sarà trasmessa al Parlamento europeo per una seconda lettura.

 

2)    Lavori della Commissione europea

 

a) Riforma della pesca (Com-03-130)

La Commissione europea ha presentato, il 24 marzo, una comunicazione in cui pone le basi per la creazione di un organismo comunitario per il controllo della pesca (OCCP). È compito degli Stati membri applicare la normativa della PCP nel territorio e nelle acque nazionali nonché sui pescherecci battenti la loro bandiera che operano al di fuori delle acque nazionali. Il coordinamento delle attività di ispezione e di sorveglianza è pertanto essenziale per garantire un’applicazione uniforme delle norme in tutta l’Unione. Per migliorare il coordinamento la Commissione propone di procedere in due tempi:

ü     integrazione delle strategie di controllo nazionali in una strategia comunitaria coerente mediante l’attuazione, su un arco di due anni (2003-2005), di un piano d’azione per la cooperazione in materia di esecuzione;

ü     istituzione di un organismo comunitario che metta in comune i mezzi nazionali di ispezione e sorveglianza e assicuri uno spiegamento coordinato degli stessi secondo la strategia comunitaria. Entro la fine dell’anno la Commissione presenterà una proposta dettagliata in merito alla creazione dell’organismo.

Scopo dell’iniziativa è creare una struttura organizzativa in grado di assicurare il coordinamento delle attività di ispezione e sorveglianza della pesca a livello comunitario. A lungo termine, infatti, accordi volontari e soluzioni ad hoc non sono sufficienti a garantire un efficace coordinamento operativo. La Commissione propone che l’OCCP sia incaricato dell’organizzazione dello spiegamento congiunto dei mezzi nazionali di ispezione e sorveglianza messi in comune secondo una strategia europea predefinita. L’organismo assicurerebbe l’uniformità delle procedure di ispezione e sorveglianza. Squadre di ispettori di varie nazionalità verrebbero create per avere maggiore certezza circa l’applicazione uniforme delle norme PCP in tutta l’Unione. Le attività dell’organismo comprenderebbero, in particolare, l’organizzazione di ispezioni e controlli delle licenze, delle caratteristiche delle navi, nonché delle attività di pesca nel territorio e nelle acque comunitarie come pure in acque internazionali e di paesi terzi. L’OCCP coordinerebbe inoltre le ispezioni degli sbarchi. Uno studio di fattibilità, da effettuare in collaborazione con gli Stati membri, esaminerà tutti gli aspetti relativi alla creazione dell'OCCP: i suoi compiti, i rapporti con gli Stati membri e la Commissione e le risorse necessarie. La creazione dell’organismo dovrebbe consentire un migliore rapporto costi/benefici nelle attività di ispezione e di esecuzione.

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