Efficientamento energetico, bonus fondamentali
Efficientamento energetico, bonus fondamentali
Al ventiquattresimo convegno nazionale Angaisa presentata una ricerca Nomisma: negli ultimi dodici mesi solo l’11% delle famiglie ha effettuato interventi di miglioramento e/o ristrutturazione.
In occasione del convegno nazionale di Angaisa, l’Associazione nazionale commercianti articoli idrosanitari, climatizzazione, pavimenti, rivestimenti e arredobagno aderente a Confcommercio, è stata presentata la ricerca curata da Nomisma dal titolo “Efficientamento energetico. La propensione delle famiglie italiane al rinnovamento e alla ristrutturazione della casa”.
Lo studio prende le mosse da una “radiografia” delle unità abitative italiane che ne conferma la vetustà: meno di un italiano su dieci vive infatti in case costruite dopo il 2010. Sono davvero molti i dati che emergono dallo studio: tra i più significativi il fatto che negli ultimi dodici mesi solo l’11% delle famiglie abbia effettuato interventi di miglioramento e/o ristrutturazione per migliorare la classe energetica della propria unità abitativa, mentre addirittura il 50% degli intervistati non ne ha mai effettuati né ha in programma di farlo. Il 75% delle famiglie che ha effettuato interventi ha fatto richiesta di detrazioni fiscali e bonus. Se non ci fossero stati gli incentivi, il 39% non si sarebbe attivato.
Dato il timore largamente diffuso di una perdita del potere d’acquisto nei prossimi mesi, non sorprende che solamente poco più di una famiglia su quattro dichiari di voler realizzare nei prossimi dodici mesi interventi di miglioramento e/o ristrutturazione dell’abitazione per migliorare la classe energetica. Resta confermato il ruolo essenziale dei bonus: la grande maggioranza di chi investirà (l’80%), lo farà ancora una volta “motivata” dall’esistenza dei bonus edilizi, sia pure in versione “light”. Il 66% di coloro che hanno intenzione di effettuare interventi di efficientamento energetico dichiara che probabilmente non si attiverebbe in assenza di questi incentivi. E di fronte a incentivi e bonus ridimensionati e, almeno in parte, depotenziati, ben sette famiglie su dieci pensano di dover fare ricorso ad un finanziamento (tra coloro che l’hanno già utilizzato in passato, in particolare, il 59% farebbe ricorso al credito al consumo).
“La transizione energetica è un percorso che riserva grandi opportunità per il sistema produttivo del nostro Paese. L’impegno di Angaisa, in un dialogo costante con istituzioni e partner industriali, è volto a far sì che possiamo restare protagonisti di questa sfida, scongiurando nuove frenate che non farebbero bene a nessuno. Attraverso la ricerca realizzata da Nomisma, condividiamo spunti preziosi per l’intera filiera delle costruzioni, che ci permettono inoltre di cogliere a pieno la complessità dei diversi territori. Consapevoli della sensibilità delle famiglie rispetto a prestazioni energetiche e comfort delle abitazioni, sentiamo il dovere di richiamare le istituzioni a un ruolo propositivo nella maratona verso il 2030. L’applicazione italiana di RepowerEU sia quindi l’inizio di una strategia che incentivi i cittadini ad investire, con regole coerenti e stabili. La distribuzione specializzata nel settore idrotermosanitario sarà propulsore del cambiamento, forte della relazione di fiducia che la lega alle famiglie tanto quanto alle industrie. Facendo leva sulle competenze tecniche e commerciali che caratterizzano il nostro operato sul territorio, continueremo a rendere concreta la riqualificazione energetica nelle case di tutti gli italiani”, ha commentato Maurizio Lo Re, presidente di Angaisa.