Anseb spera nel voto in aula

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15 giugno 2011

"Mentre parla di riduzione delle tasse per cittadini e imprese, sia gli uni che le altre vengono tartassati sottraendo loro soldi con grandi ribassi sulle gare. Il caso dei buoni pasto è esemplare: gli sconti di cui beneficiano pubbliche amministrazioni e società a partecipazione pubblica si ripercuotono sui singoli soggetti interessati dal bene o servizio oggetto della gara d'appalto e sugli esercenti che devono erogare materialmente il pasto. E' anche questo un taglio lineare degli stanziamenti; un taglio con l'accetta di cui beneficiano tutti i settori pubblici senza distinzione di sorta a scapito delle tasche delle imprese e dei cittadini; è la negazione della qualità. Insomma, si pensa solo a tenere la borsa chiusa, costi quel che costi". È questo il commento di Franco Tumino, Presidente Anseb, l'associazione nazionale emettitori buoni pasto, al parere negativo dato da Governo e relatore all'emendamento presentato da Pier Paolo Baretta, capogruppo PD in commissione Bilancio della Camera, accogliendo la richiesta dell'associazione per contrastare le gare al massimo ribasso e ridurre il peso del fattore prezzo in quelle con l'offerta economica più vantaggiosa. "L'emendamento è stato respinto. Evidentemente - conclude Tumino - i parlamentari di maggioranza si sono allineati al diktat ricevuto. Sappiamo che il PD ha ripresentato l'emendamento per la discussione in Aula alla Camera, dove auspichiamo un esito diverso, invitiamo il Governo ad assumere una posizione diversa".

 

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