Botta e risposta Sangalli- Saltamartini, ma "per le imprese resta un percorso a ostacoli"

Botta e risposta Sangalli- Saltamartini, ma "per le imprese resta un percorso a ostacoli"

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16 maggio 2013

Il provvedimento varato dal governo per sbloccare i crediti che le imprese vantano dallo Stato "è ancora una strada ad ostacoli". L'affermazione del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, secondo il quale non è stata preso in considerazione "quanto noi avevamo chiesto e cioè la compensazione tra i debiti e i crediti e questo per noi è un dato molto, molto negativo", non è piaciuta a Barbara Saltamartini (Pdl), vicepresidente della Commissione BIlancio. ''Spiace che il presidente Sangalli - ha commentato - critichi il decreto. Evidentemente non ha potuto approfondire quella parte del testo, articolo 9, dove grazie ad un emendamento dei relatori che la Commissione ha approvato sono state chiarite le modalità per la certificazione elettronica dei crediti verso la pubblica amministrazione ed è stato differito al 31 dicembre 2012 il termine entro il quale devono essere state notificate le cartelle di pagamento per poter usufruire delle compensazioni con i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, maturati nei confronti dello Stato e degli enti pubblici nazionali per somministrazione, forniture e appalti''. ''Inoltre - ha proseguito la Saltamartini -  al fine di garantire alle imprese l'effettività dei pagamenti è stata disposta, nel caso di pagamenti di debiti tributari già iscritti a ruolo, l'obbligo per la pubblica amministrazione di procedere comunque al pagamento dei propri debiti anche nei confronti delle imprese che abbiano a loro volta debiti tributari superiori a 10.000 euro, nel caso in cui queste abbiano richiesto la rateizzazione del proprio debito''. Pronta la controreplica di Sangalli: "proprio perché il testo l'abbiamo letto, anche se il principio della compensazione è presente nel decreto, la praticabilità, di fatto, non esiste. Infatti, il meccanismo della compensazione previsto dal provvedimento rimane paradossalmente limitato solo a quelle imprese inadempienti nei confronti del fisco, e fino a concorrenza dell'importo indicato in cartella esattoriale, ed esclude, pertanto, le imprese che hanno sempre adottato un comportamento corretto e che sono la stragrande maggioranza. Il risultato finale, quindi, è che per le imprese recuperare i loro crediti verso la P.A., ad oggi, rimane un percorso ad ostacoli".

 

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