Giù le mani dalle Camere di Commercio

Giù le mani dalle Camere di Commercio

L'idea del governo di abolire o "revisionare" in nome della spending review le Camere di Commercio ha sollevato polemiche nel mondo imprenditoriale e politico. La Giunta Confcommercio ha approvato un documento con alcune proposte: dalla rivisitazione delle circoscrizioni territoriali, alla drastica riduzione delle Aziende Speciali e degli organi.

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8 aprile 2014

L'idea del governo di abolire, o quanto meno revisionare, in nome della spending review, le Camere di Commercio ha sollevato polemiche trasversali da parte non solo dei diretti interessati, con Rete Imprese Italia in prima fila, ma anche da diversi esponenti del mondo politico proveniente da diversi schieramenti. La Giunta di Confcommercio ha approvato un documento che raccoglie le proposte della Confederazione, confermando le posizioni politiche espresse nei giorni scorsi anche in un comunicato congiunto di Rete Imprese Italia. Tra le proposte, la rivisitazione delle circoscrizioni territoriali, la drastica riduzione, integrazione e razionalizzazione delle Aziende Speciali e la riduzione degli organi. Secondo Il presidente di Uniocamere, Ferruccio Dardanello, "le Camere di Commercio sono indispensabili oggi più che mai per lo sviluppo dell`Italia. E non c`è paese economicamente evoluto al mondo dove non ci siano. Credo che chi propone una riforma di questo tipo non abbia ben chiaro il pregiudizio che ne deriverebbe". 'Alle parole di Dardanello si sono accopagnate quelle di Fernando Zilio, presidente di Unioncamere del Veneto e della Camera di Commercio di Padova: "Non c'e' dubbio, le Camere di commercio hanno bisogno di una radicale e profonda riforma, ma non si puo' eliminarle. Svolgono compiti importanti, essenziali per le imprese''. Antonio Paoletti, presidente dell'Ente camerale di Trieste, manda un consiglio al premier: ''Dico al presidente del Consiglio Matteo Renzi che prima di parlare di abolizione delle Camere di Commercio dovrebbe valutare meglio la loro funzione vera, come vivono e come distribuiscono i soldi alle imprese''. E il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Maurizio Maddaloni, invita a non cadere nella facile demagogia: "Evitiamo di buttare a mare l'acqua sporca e il bambino: sarebbe un grave errore che, in una foga iconoclasta e per compiacere un populismo di maniera, si finisse con il privare il sistema delle imprese di un apporto e di un supporto assolutamente utile ed oramai indispensabile". Il presidente della Camera di Commercio di Palermo, Roberto Helg, osserva che "la riforma del sistema camerale, seppure opportuna nell'ambito del piu' generale rinnovamento della Pubblica Amministrazione italiana, non puo' non tener conto, tra l'altro, di alcune considerazione sulla realta' ed il ruolo che le Camere di Commercio rappresentano e garantiscono". Dopo quelle del mondo camerale sono arrivate anche le reazioni del mondo politico: "Privarsi del contributo che le Camere di commercio possono dare al rilancio dell'economia sarebbe un errore". Lo ha detto il vice presidente della Commissione Ue e responsabile per l'Industria, Antonio Tajani. "Sarebbe sbagliato - ha aggiunto Tajani - privarsi di questo contributo proprio nel momento in cui anche l'Europa ha riscoperto il valore dell'industria e la necessita' di sostenere l'economia reale". Le Camere "svolgono un ruolo fondamentale per la crescita e a sostegno delle imprese. Il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, ha sottolineato che  le Camere di Commercio debbano cambiare per quanto riguarda la governance e la razionalizzazione di organizzazione e compiti ma "possono essere molto utili ad una nuova Italia per accompagnare le imprese, soprattutto le pmi, e valorizzare le vocazioni dei territori". Anche il vicepresidente del Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri, si è è detto contrario all'abolizione delle Camere di Commercio. "Non solo perche' ritengo siano uno strumento utile a tutela delle imprese, ma soprattutto perche' non mi piace che le loro competenze siano, ad esempio, trasferite ai comuni". "Le Camere di commercio sono l'istituzione piu' sussidiaria che c'e', l'unica istituzione amica delle imprese e svolgono funzioni importanti per il sistema economico. Oltre a tenere in modo efficiente il Registro delle Imprese, hanno un ruolo importante per la conciliazione, per il sostegno al credito attraverso i confidi, per il sostegno dell'export delle piccole imprese. In molti casi, svolgono un ruolo di supporto decisivo all'innovazione. In questi anni, hanno anche supplito alla carenza dei comuni che non sono in grado di gestire lo sportello unico. Vanno dunque riformate, non chiuse. Non sono 'enti inutili'. Lo afferma Raffaello Vignali, capogruppo del Nuovo Centrodestra in Commissione Attività' Produttive alla Camera.

 
 

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