Nuovi orari, scelta strategica per centri agroalimentari e mercati all'ingrosso

Nuovi orari, scelta strategica per centri agroalimentari e mercati all'ingrosso

Il convegno organizzato a Roma da Fedagromercati "Dalla notte al giorno, un nuovo orario per il futuro dei centro agroalimentari e dei mercati all'ingrosso", è stata un'occasione per discutere di un tema di grande importanza per l'intero settore.

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11 maggio 2016

Il convegno organizzato a Roma, presso la sede nazionale di Confcommercio, da Fedagromercati "Dalla notte al giorno, un nuovo orario per il futuro dei centro agroalimentari e dei mercati all'ingrosso", è stata un'occasione per discutere di un tema di grande importanza per l'intero settore: gli orari di lavoro degli ortomercati italiani. Ad aprire i lavori del convegno è stato il saluto del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli: "Fedagromercati alimenta tante altre realtà del sistema della nostra confederazione, è un anello di raccordo nella filiera agroalimentare e nella tutela dei consumatori.  Il tema degli orari è molto importante e sentito: il compito sindacale di Confcommercio è difendere gli interessi che rappresentiamo, è una missione chiara ma non banale perché dobbiamo mettere insieme istanze diverse e rappresentarle davanti alle istituzioni. Una conferma una volta di più del ruolo fondamentale dei corpi intermedi. Un altro aspetto è quello del cambiamento e dell'innovazione nei nostri settori: dobbiamo essere capaci di intercettare i cambiamenti e interpretare le realtà che cambiano. E' importante – ha concluso Sangalli- avere la pazienza di riflettere e il coraggio di confrontarsi".  Il presidente di Fedagromercati, Valentino Di Pisa ha messo in risalto l'importanza del passaggio degli orari dalla notte al giorno per i centri agroalimentari: "E' un percorso che la nostra associazione deve assolutamente compiere.  Secondo Di Pisa, "Il cambio degli orari è una scelta strategica per far ripartire la filiera. A gioco lungo ci saranno ritorni positivi".  "Passare all'orario diurno - ha detto Di Pisa - permetterebbe di dialogare in modo più costante e continuo con la media e grande distribuzione, creando nuove opportunità di business per gli imprenditori all'ingrosso". Il presidente di Fedagromercati ha poi sottolineato l'importanza del confronto: "Sul tema degli orari vogliamo avviare un confronto con tutti gli attori della filiera".  "Anche Il direttore generale del Centro Agroalimentare di Roma, Fabio Massimo Pallottini ha sottolineato l'importanza di un confronto a livello nazionale sul tema. "Per il mercato di Roma il bilancio è positivo, abbiamo tenuto bene anche con la crisi economica. Non sarebbe male se riuscissimo ad accompagnare un progetto di questo genere con un generale ammodernamento delle strutture".  Secondo la presidente di Fida, Donatella Prampolini, "il tema degli orari è molto sentito e per molti il cambiamento è difficile. Il settore dell'ortofrutta nel dettaglio deve affrontare tante difficoltà come il calo generalizzato dei consumi e il problema dell'abusivismo che ci toglie fette di fatturato importanti. Per i nostri punti vendita oggi il cambiamento degli orari dalla notte al giorno nei mercati generali non sarebbe possibile: ci sono problemi legati alla logistica e alla gestione del punto vendita. Credo tuttavia – ha concluso Prampolini - che alcuni aspetti della proposta di Fedagromercati siano da prendere in considerazione".  Il presidente della Fiva, Giacomo Errico: "Se i mercati si facessero di pomeriggio si potrebbero intercettare tutti quelli che vanno a lavorare, resta il fatto che sembra purtroppo che ci stiamo modulando sulle volontà della grande distribuzione". "Se da un lato per i grossisti il cambio degli orari dalla notte al giorno può essere un vantaggio per noi ambulanti ma anche per i dettaglianti rischia di essere un loro problema l'approvvigionamento quotidiano". I lavori del convegno sono terminati con l'intervento di Luca Bianchi, Capo Dipartimento delle politiche competitive e della qualità agroalimentare del Mipaaf: "Dobbiamo fare un ragionamento più strategico  sull'intera filiera e non solo fermarci alla discussione sugli orari. Dobbiamo coinvolgere tutti gli attori della filiera in un discorso sulla tutela del prodotto di qualità e soprattutto del consumatore finale".  

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