In Sicilia una Finanziaria da dimenticare

In Sicilia una Finanziaria da dimenticare

Per Confcommercio Sicilia il provvedimento in discussione è distante dalle esigenze degli imprenditori. Manenti: "il Parlamento regionale lavori con senso di responsabilità e progettualità”.

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19 marzo 2021

La Finanziaria all’esame dell’aula dell'Assemblea regionale da una settimana sembra essere completamente distante dalle esigenze legittime e urgenti di decine di migliaia di imprenditori, imprese commerciali e partite Iva massacrate dagli effetti della pandemia”. È la denuncia di Confcommercio Sicilia che, per bocca del presidente Gianluca Manenti, grida la sua insoddisfazione: “adesso basta, chiediamo che il Parlamento regionale lavori con senso di responsabilità e progettualità”.

Secondo l’Associazione, è evidente che le forze produttive della Regione sono state snobbate o peggio ancora ignorate. Dopo un anno di molte promesse e pochissimi fatti, ci saremmo aspettati un sussulto di orgoglio e di responsabilità verso le categorie che da mesi urlano il loro grido di dolore. Eppure, ad esempio, anziché di tagli di costi inutili e di privilegi, leggiamo in Finanziaria parecchie cose che non ci piacciono. Abbiamo subito l’iniqua retrocessione della Sicilia in zona arancione, non giustificabile con i numeri dei bollettini sanitari. E tutto ciò è accaduto senza che alcuna forza politica abbia difeso i nostri diritti e i nostri interessi a livello nazionale”.

“Chi ci governa – conclude Manenti - sembra sempre più disconnesso dalla vita reale, ignaro dei drammi sociali, economici e occupazionali che stanno gettando nella disperazione la Sicilia che produce. Anche la lentezza con cui si procede nell’esame della Finanziaria dà l’idea di come siano ignorate le urgenze delle forze produttive. Non può essere questo il modo di rappresentare la Sicilia. Siamo stanchi di elemosinare diritti e di fronte a una disattenzione così grave ci riserviamo di dare vita a tutte le azioni utili per fare sentire la vera voce della Sicilia che non chiede prebende e favori ma che rivendica con dignità e fierezza garanzie specifiche legate al diritto al lavoro e alla libera impresa”.

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