Le nuove "frontiere" dello sport
Le nuove "frontiere" dello sport
Asc ha organizzato un convegno dedicato alle trasformazioni che interessano il mondo dello sport e al ruolo degli operatori del settore. Sangalli: "Lo sport sia al centro della vita delle persone".
Confcommercio ha ospitato il convegno Sport Work: sport, lavoro, presente, organizzato da Attività Sportive Confederate (ASC). Una giornata dedicata allo sport che cambia con la partecipazione tra gli altri del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, del presidente del Coni, Giovanni Malagò, del presidente di Asc, Luca Stevanato, della presidente di Confcommercio Professioni, Anna Rita Fioroni, di Silvia Salis (Vice Presidente vicario del Coni), Vito Cozzoli (Presidente Sport e Salute), Flavio Siniscalchi (Capo dipartimento per lo Sport).
È stato un momento di confronto tra esponenti delle società sportive, tecnici, dirigenti e rappresentanti delle istituzioni, per riflettere sulle trasformazioni che interessano il mondo dello sport: sono cambiate le aspettative delle persone che praticano l’attività fisica, sono mutate le modalità di fruizione dello sport con l’avvento delle nuove tecnologie e stanno per essere investiti da una radicale trasformazione, in virtù dei recenti provvedimenti legislativi, anche il ruolo degli operatori del settore e l’intera organizzazione del comparto sportivo.
Successivamente la discussione si è sviluppata lungo i tre filoni progettuali che vedono impegnata la rete Asc: La salute al centro (link pdf), che mira a promuovere l’attività fisica come veicolo di cambiamento degli stili di vita, nel segno della salute e del benessere psicofisico; Porte aperte allo Sport (link pdf), progetto in partenariato che si rivolge prevalentemente ai minori e agli studenti delle scuole grazie alla collaborazione tra FIDAL, FIDS, FIB, OPES e ASC; Insuperabili (link pdf), che si pone l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità attraverso la pratica del calcio.
Immagine del progetto "Porte aperte allo Sport"
Stevanato: "Oggi più che mai cresce il ruolo sociale dello sport"
Il presidente di Asc, Luca Stevanato, nel suo intervento ha sottolineato che "il convegno di oggi rappresenta un momento di riflessione sul percorso che abbiamo avviato anni fa per comprendere come contribuire al cambiamento culturale dei protagonisti del mondo dello sport. Abbiamo sempre lavorato per diffondere la cultura della consapevolezza dell'importanza sociale dello sport e dunque della necessità di professionalizzare tutti gli operatori per consentire loro di essere soggetti affidabili per l'utenza.
Oggi dirigenti sportivi tecnici e operatori si interrogano sul loro futuro e soprattutto sul ruolo sociale che saranno chiamati a occupare in una realtà in cui le realtà sportive saranno sempre più presenti nella vita di tutti. Per questo abbiamo chiesto il contributo delle istituzioni del mondo dello sport per un confronto franco e leale e per sentire dalle loro parole il futuro della promozione sportiva, del mercato del lavoro dei professionisti dello sport e del contributo che possiamo dare per lo sviluppo della società del domani.
La crisi pandemica, la guerra , l'inflazione ci hanno costretto a confrontarci con problemi nuovi e importanti e il mondo dello sport ha mostrato una grande resilienza. Il nostro compito sarà ora quello di continuare ad agire in piena armonia e in modo coordinato, per non disperdere le grandi opportunità che il periodo di ripresa saprà offrirci".
Sangalli: "Mettere lo sport al centro della vita delle persone"
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, è intervenuto al convegno Asc dedicato al futuro e al presente dello sport. "La pratica dello sport di squadra mi ha sempre allenato per le mie esperienze professionali, politiche ed associative, laddove chi vince è la squadra, e mai il singolo. Ebbene, malgrado questa mia stretta frequentazione dello sport non ho mai capito un modo di dire comune della lingua italiana.
Si dice infatti “fare le cose per sport” per indicare qualcosa che viene fatto alla leggera, nel tempo libero, un po’ approssimativamente. Lo sport è cosa serissima e come ricorda il nome del vostro progetto, va messo al centro. Va messo al centro delle vite delle persone e della loro salute fisica e mentale. Va messo al centro dei programmi scolastici ed educativi e delle politiche che colgano il valore di servizio pubblico che le imprese del settore svolgono. Va messo al centro delle comunità, nelle città tanto quanto nelle periferie. Va infine messo al centro di un’azione sindacale moderna, che voglia avere un radicamento diffuso sui territori e sia in grado di intercettare le nuove professioni e modi nuovi di interpretare settori tradizionali.
Pensiamo, ad esempio, al legame tra sport e turismo. Senza scomodare le Olimpiadi, questo binomio è un “classico” che si sta qualificando e innovando straordinariamente proprio negli ultimi anni. I grandi e piccoli eventi sportivi generano “indotto” per la filiera turistica, dagli alberghi ai ristoranti, dai servizi allo shopping. tanto che gran parte delle nostre Confcommercio locali e nostre Categorie sono coinvolte nelle attività delle associazioni sportive".
"Certo, la pandemia ha stravolto abitudini personali e sociali. E ha stravolto la vita delle imprese. A partire da quelle del terziario di mercato. A partire da quelle impegnate nel settore dello sport. Il combinato (mal)disposto della pandemia e delle sue conseguenze (i lockdown, i costi di sanificazione, le regole che cambiavano dal mattino alla sera) a cui si sono poi aggiunti insopportabili costi energetici ha rappresentato per le imprese dello sport uno scoglio difficilissimo da superare.
Non a caso, quest’anno abbiamo lavorato in stretta sinergia tra Confederazione Italiana dello Sport e Confcommercio per garantire le condizioni di proroga del rinnovo del Contratto Collettivo degli impianti e delle attività sportive profit e no profit. Le modifiche introdotte hanno permesso alle imprese del settore di prendere un po’ di fiato e di utilizzare nelle assunzioni una flessibilità governata essenziale in questo periodo così delicato. E guardate proprio attraverso il “contratto” si dimostra, anche in questo caso, l’impegno concreto e responsabile della Confcommercio.
Avere un contratto dedicato alle imprese della filiera sportiva rappresenta un supplemento di responsabilità, perché offre piena dignità ad aziende e collaboratori, contribuendo a regolare un settore denso di profili professionali, di volontari, di tecnici. Offre soprattutto una occasione di occupazione regolata per i giovani. La stessa lezione della pandemia ha rimesso potentemente al centro il tema della salute sia come singoli che come collettività. Insomma, ci sono le condizioni anche culturali per mettere finalmente lo sport al centro nel nostro Paese, come strumento dello “stare bene”. In questi anni ci siamo resi infatti conto che se la salute non è condizione sufficiente per una vita soddisfacente, ne è certamente una condizione necessaria.
Sicuramente, la vostra filiera, la filiera sportiva è al centro dell’attenzione di Confcommercio, come ricordavo prima per il contratto. Oltre a coinvolgere più di 1 milione di operatori, quello dello sport è un mercato di consumi molto rilevante: più di 20 milioni di italiani praticano qualche sport, mentre le associazioni e le società sportive sono oltre 70.000. Ma non si tratta solo di questo. In Confcommercio, proprio le vostre imprese “passano la palla” a diverse filiere della nostra rappresentanza: dal turismo alla ristorazione, dai professionisti all’abbigliamento, dal mondo della comunicazione e degli eventi a quello della cultura. Inoltre, proprio le vostre imprese sono attori fondamentali di quella rigenerazione urbana, contribuendo, con impianti pubblici e centri sportivi alla qualità dei luoghi e occasioni di aggregazione. E proprio città e territori sono al centro delle nostre politiche associative e che è naturale orizzonte di una rappresentanza come la nostra".
"Prima guardavo Stefano Tilli - ha concluso Sangalli - e ricordavo una straordinaria staffetta ai Mondiali del 1983: Pavoni, Simionato, l’astro nascente Tilli e il vecchio “leone di Barletta”, Mennea. Fu un fenomenale argento dietro agli Stati Uniti, rimasto record italiano per quasi 30 anni. Ecco, è proprio con una delle frasi che preferisco di uno dei compagni di squadra di Stefano Tilli che vorrei concludere. Pietro Mennea diceva: “La fatica non è mai sprecata: soffri, ma sogni”. Ed è forse questo lo spirito più bello che ASC (Attività Sportive Confederate) porta in Confcommercio: il coraggio di sognare".
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli
Malagò: "Sinergia fondamentale tra Enti di promozione e Federazioni sportive"
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha voluto sottolineare l'importanza del rapporto sinergico tra le Federazioni Sportive Nazionali e gli Enti di Promozione Sportiva. "Lo sport di base - ha detto Malagò - è una componente sia degli Enti che delle Federazioni. Questa filiera base vertice è fondamentale, non si può separare. Tutto ciò che sta fuori dallo sport organizzato è compito dello Stato che deve occuparsi di tutti gli altri cittadini che vogliono fare sport a cominciare dalla scuola nella quale non sono mai stati investiti fondi sufficienti".
Da sinistra: Silvia Salis, Giovanni Malagò, e Luca Stevanato
Fioroni: "Tutelare i professionisti non ordinistici del settore"
La presidente di Confcommercio professioni, Anna Rita Fioroni, nel suo intervento ha ricordato le parole del presidente Sangalli e l'importanza di "fare squadra". "In questa logica - ha detto Fioroni - cerchiamo di tutelare i lavoratori nei settori che fanno riferimento allo sport e al benessere. lavoratori che hanno partite Iva che devono trovare tutele analoghe a quelle dei lavoratori subordinati con le stesse misure di sostegno. Accanto al tema della tutela sindacale c'è quello degli ammortizzatori sociali per un nuovo welfare dedicato ai professionisti non ordinistici e poi c'è ne un altro: quello della valorizzazione della professionalità intesa come valore comune legata alla qualificazione e alla formazione. Queste professioni possono trovare un punto di riferimento nelle associazioni".
La presidente di Confcommercio Professioni, Anna Rita Fioroni
a cura di
Ugo Da Milano