Mascherine, cambiano le regole

Mascherine, cambiano le regole

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha firmato la nuova ordinanza che prevede l'obbligo solo all'interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi. 

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4 luglio 2023

Il 28 aprile scorso il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha firmato un'ordinanza che prevede l'obbligo di indossare mascherine per "lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie all'interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura". La misura è stata poi estesa anche all'interno delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese quelle di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, quelle residenziali per anziani, anche non autosufficienti.

Per quanto riguarda gli ambulatori medici, gli studi dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta e per gli studi privati la decisione sull'utilizzo delle mascherine sarà a discrezione dei medici stessi. L'ordinanza è entrata in vigore il primo maggio e rimarrà valida fino al 31 dicembre 2023. Anche l'esecuzione del tampone diagnostico per infezione da SARS-CoV-2 per l'accesso ai pronto soccorso è stata rimessa alla discrezione delle Direzioni Sanitarie e delle Autorità Regionali. Rimane però l'isolamento di cinque giorni, più dieci con l'obbligo di indossare la mascherina FFP2, per chi risulta positivo a un tampone Covid.

"Si tratta di una misura - ha spiegato Gabriele Milani, direttore di Fto, la Federazione turismo organizzato - che nella fase più dura del virus ha avuto importanti esiti in termini di difesa della salute pubblica, ma che oggi appare non più giustificata". Negli Stati Uniti l'isolamento e la quarantena sono stati non sono più obbligatori già dall'anno scorso e l'ultima è stata la Francia, che ha tolto la limitazione il primo febbraio scorso. Ad oggi l'Italia rimane infatti l'unico Paese ad aver mantenuto l'obbligo per i positivi al Covid, un fattore che penalizza fortemente la nostra economia.

"Questa situazione rappresenta - ha proseguito Milani rivolgendosi direttamente alla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, e al ministro della Salute, Orazio Schillaci -una criticità per le nostre aziende. Infatti, il Codice del turismo disciplina il recesso dal contratto di pacchetto turistico: le norme prevedono che il viaggiatore ammalato o infortunato possa recedere in ogni momento, ma debba riconoscere all'organizzatore i costi di recesso indicati nell'accordo".

Secondo le testimonianze della Federazione, ci sono stati viaggiatori che hanno richiesto di recedere senza penali in caso di positività da Covid, senza stipulare alcuna polizza a copertura delle stesse penali di cancellazione, scaricando così sull'organizzatore del pacchetto ogni costo applicato dai fornitori nel caso in cui il cliente rinunciasse alla vacanza per colpa del virus.

"Ci vengono segnalate - ha concluso Milani - anche criticità e difficoltà da parte di agenzie e strutture ricettive, che devono gestire casi di positività di clienti stranieri in vacanza in Italia, increduli che qui da noi sia ancora in vigore l'obbligo di isolamento". La richiesta quindi di Fto ai ministri è semplice: allineare la normativa italiana al resto dell'Ue e al contesto sanitario attuale, tenendo anche conto che il primo luglio è scaduto anche il regolamento europeo sul green pass non si possono più emettere i certificati digitali interoperabili di vaccinazione, test e guarigione.

Dal 15 giugno 2022 abbiamo invece potuto dire addio alle mascherine nei luoghi chiusi e dal primo ottobre, sempre dello stesso anno, è decaduto l'obbligo anche sui mezzi di trasporto pubblico.

Mascherine e green pass: le novità del 2023

Dopo 1221 giorni, l'Oms ha annunciato ufficialmente la fine dello stato di emergenza sanitaria mondiale per il Covid-19. Questo però non significa, ha spiegato il direttore generale, Tedros Ghebreyesus, che il virus sia scomparso del tutto. Rimangono infatti alcune misure di contenimento, come l'isolamento di cinque giorni per chi è positivo, che al momento resta ancora in vigore.

L'Italia aveva già annunciato la fine dello stato emergenziale il 31 marzo 2022, allentando gradualmente le norme di contenimento. A partire da aprile 2022 si era già iniziato a semplificare l'ingresso in Italia, con la cancellazione dell'obbligo del Plf, il "Passenger locator form", un documento introdotto durante l'estate del 2021 per regolare le partenze.

Vediamo nel dettaglio dove è caduto l'obbligo delle mascherine e i luoghi dove invece è ancora in vigore:

MUSEI E MOSTRE. Cade l'obbligo di mascherine anche per le mostre e i musei al chiuso.

CINEMA, TEATRO E SPORT - Niente green pass e niente mascherine nemmeno nei luoghi al chiuso.

PALESTRE E PISCINE - Anche per le palestre e piscine al chiuso decade l'obbligo delle mascherine.

IN ALBERGO - Niente green pass né obbligo di mascherina negli hotel o in generale nelle strutture ricettive. Lo stesso vale per ristoranti, palestre, piscine e centri benessere degli alberghi nonché per feste e cerimonie.

TRASPORTI - Anche sui mezzi pubblici decade l'obbligo di mascherine e green pass.

Leggi anche l'approfondimento sull'agevolazione del governo per i trasporti pubblici

A SCUOLA - Scompare l'obbligo nelle scuole, anche durante lo svolgimento degli esami degli esami di Stato del primo e secondo ciclo di istruzione. 

OSPEDALI E RSA - Secondo la nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, la mascherina rimane obbligatoria solo per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie all'interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle Direzioni Sanitarie delle strutture sanitarie stesse.

AMBULATORI, STUDI MEDICI, STUDI PEDIATRICI - in questi casi l'utilizzo delle mascherine per i pazienti e per il personale sarà a discrezione dei medici e dei pediatri. Per maggiori informazioni è possibile consultare il manuale operativo realizzato di concerto tra i medici della Federazione
italiana dei medici di medicina generale
(Fimmg) e della Federazione italiana dei medici pediatri (Fimp).

IN VIAGGIO - Un'ordinanza del ministro Speranza ha fatto cadere l'obbligo di compilare il modulo Plf (Passenger locator form). Rimane però l'obbligo di isolamento di cinque giorni, più dieci con l'obbligo di indossare la mascherina FFP2, per chi risulta positivo al coronavirus. La certificazione verde è ancora necessaria per viaggiare in alcuni paesi. Consulta il sito "Viaggiare Sicuri" del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale per scoprire le misure di salute pubblica applicate nel luogo di destinazione.

AL RISTORANTE - Niente green pass e nemmeno più obbligo di mascherina, sia all'aperto che al chiuso. 

NEGOZI E SUPERMERCATI - Anche qui niente green pass e niente mascherine. Lo stesso vale per i bar, dove cade ogni distinzione tra consumazione al tavolo e seduti. 

Consulta l'ordinanza del Ministero della Salute del 29 aprile 2023 pubblicata in Gazzetta Ufficiale

Sono esclusi da qualsiasi obbligo "i bambini di età inferiore ai sei anni, le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo".

Protocollo di Sicurezza sui luoghi di lavoro

Secondo il nuovo protocollo di sicurezza sui luoghi di lavoro approvato il 30 giugno 2022 e in vigore fino al 31 ottobre 2022, l'uso delle mascherine Ffp2 non sarà obbligatorio negli uffici al chiuso, dove rimane però fortemente raccomandata in quanto "presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico" o dove non sia possibile il distanziamento interpersonale di almeno un metro per le specificità lavorative.

L'azienda, però, in alcuni casi e circostanze, su specifica indicazione del medico competente o del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, potrà individuare particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire mascherine Ffp2, "che dovranno essere indossati, avendo particolare attenzione ai soggetti fragili". Il datore di lavoro dovrà quindi assicurare la disponibilità di Ffp2 per consentirne a tutti i lavoratori l'utilizzo.

Il nuovo protocollo conferma le precedenti regole già in vigore anche per l'accesso e per la sanificazione dei locali. Prima di entrare in ufficio il personale potrà essere sottoposto a controllo della temperatura corporea e qualora risultasse superiore a 37,5°C non sarà consentito l'accesso ai luoghi di lavoro. Spetta inoltre al datore di lavoro assicurare la pulizia e la sanificazione dei locali, degli ambienti e delle postazioni di lavoro, nonché delle aree comuni e di svago. Il personale presente dovrà obbligatoriamente adottare tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani. 

Nella manovra del governo Meloni, fino al 31 marzo 2023 era stato prorogato il regime di smart working per i lavoratori fragili, sia nel settore pubblico che in quello privato. Esclusi, invece, i genitori di figli sotto i 14 anni.

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