Ciclo di audizioni sul provvedimento presso la commissione lavoro della Camera: la Cgil boccia senza appello il provvedimento che modifica i contratti a termine e l'apprendistato, così come l'Ugl. Sì della Cisl, mentre la Uil non si sbilancia ed esprime solo perplessità.

Nel primo, e finora unico 'confronto' sul provvedimento, l'audizione alla commissione lavoro della Camera, Cgil Cisl, Uil e Ugl hanno formalizzato le proprie divergenze sul dl lavoro. Posizioni già emerse nel dibattito sindacale di queste settimane ma ufficializzate per l'occasione. E così, se la Cgil boccia pressoché senza appello il provvedimento che modifica i contratti a termine e l'apprendistato, così come l'Ugl, la Cisl lo approva mentre la Uil non si sbilancia ed esprime solo perplessità. Un sì incondizionato arriva invece da Confindustria.  "E' un provvedimento il cui impianto non è condivisibile. Le norme sono inique e incongruenti. La crisi ha prodotto una stratificazione di esclusi che sono portatori di bisogni diversi a cui va data risposta con nuove e piu' efficaci politiche del lavoro", ha denunciato il segretario confederale della Cgil Serena Sorrentino. Sul versante opposto la Cisl, che invece "condivide l'approccio del dl che valorizza le forme di flessibilità buone", come spiegato da Luigi Sbarra. Per il sindacato, infatti, "i contratti a tempo determinato e l'apprendistato sono paragonabili, quanto a diritti e tutele, a quelli del contratto a tempo indeterminato offrendo così garanzie ai lavoratori". Né a favore né contro la Uil, che invece esprime la sua perplessità "sugli obiettivi e gli intendimenti che il dl lavoro intende raggiungere" con un provvedimento "molto generalista e statalista", come ha affermato Guglielmo Loy, visto che vuole intervenire "su tutti i settori produttivi a prescindere dall'ampiezza del territorio e dalla grandezza dell'impresa come se i problemi fossero tutti uguali". No secco anche dall'Ugl che denuncia "la precarizzazione" del mondo del lavoro.