Economia, mercato del lavoro e imprese nelle Marche

Economia, mercato del lavoro e imprese nelle Marche

Roadshow PMI - Burocrazia e PMIAncona, 29 gennaio 2009

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Le dinamiche economiche delle Marche

Negli ultimi anni l’economia delle Marche è risultata tra le più dinamiche sia rispetto ad altre realtà dell’Italia centrale che rispetto alla media del Paese.

Tra il 1996 e il 2000 la crescita media annua del valore aggiunto a livello nazionale è risultata pari all’1,9% per poi più che dimezzarsi nel successivo periodo 2001-2006, scendendo allo 0,8%. Rispetto a questa evoluzione, la regione Marche è passata da un incremento medio annuo più accentuato pari al 2,3% nel periodo 1996-2000 ad una riduzione meno marcata della velocità di crescita negli anni successivi. La crescita media annua del valore aggiunto tra il 2000 e il 2006 è stata, infatti, dell’1,4%, un risultato comunque superiore della crescita media annua a livello nazionale (Tab. 1).

Questo andamento è stato probabilmente condizionato dal fatto che le strutture produttive della regione maggiormente orientate ad attività di trasformazione industriale hanno risentito in maniera più accentuata del mutamento delle condizioni verificatesi sui mercati internazionali e sulla competitività dei prodotti italiani con l’ingresso dell’euro.

TAB. 1 – VALORE AGGIUNTO AI PREZZI BASE IN TERMINI REALI

variazione % media annua

  1996-2000 2001-2006
Pesaro e Urbino 2,7 1,6
Ancona 2,1 2,1
Macerata 2,3 0,9
Ascoli Piceno 2,4 0,5
MARCHE 2,3 1,4
Centro 1,9 1,3
ITALIA 1,9 0,8
Fonte: Elaborazioni Ufficio Sudi Confcommercio su dati Istat

In linea con uno sviluppo produttivo più sostenuto rispetto a quanto realizzato nel resto del Paese, anche la spesa per consumi delle famiglie delle Marche ha evidenziato nel corso degli ultimi anni una crescita significativa che è stata più accentuata nel periodo 1996-2000 (+3,2%), mentre nel periodo 2001-2006 l’andamento dei consumi ha evidenziato un rallentamento (+1,0%), valori che sono stati comunque poco più elevati di quelli nazionali (Tab. 2).

TAB. 2 – CONSUMI DELLE FAMIGLIE IN TERMINI REALI

variazione % media annua

  1996-2000 2001-2006
Pesaro e Urbino 3,1 1,0
Ancona 3,3 1,4
Macerata 3,2 0,8
Ascoli Piceno 3,3 0,6
MARCHE 3,2 1,0
Centro 3,2 0,8
ITALIA 2,9 0,6
Fonte: Elaborazioni Ufficio Sudi Confcommercio su dati Istat

Il valore aggiunto per abitante ha segnalato un recupero tra il 1995 ed il 2006, in linea con la media italiana ma inferiore al dato della ripartizione del Centro (Tab. 3).

TAB. 3 – VALORE AGGIUNTO PER ABITANTE

Valori a prezzi correnti (in euro)

  1995 2000 2006
Pesaro e Urbino 14.474 18.076 21.698
Ancona 16.315 20.006 25.281
Macerata 14.359 17.838 20.847
Ascoli Piceno 14.259 17.748 20.526
MARCHE 14.959 18.533 22.320
Centro 16.468 20.508 24.957
ITALIA 15.022 18.666 22.312
Divari territoriali (Italia=100)
  1995 2000 2006
Pesaro e Urbino 96,4 96,8 97,2
Ancona 108,6 107,2 113,3
Macerata 95,6 95,6 93,4
Ascoli Piceno 94,9 95,1 92,0
MARCHE 99,6 99,3 100,0
Centro 109,6 109,9 111,9
ITALIA 100,0 100,0 100,0
Fonte: Elaborazioni Ufficio Sudi Confcommercio su dati Istat

TAB. 4 – CONSUMI DELLE FAMIGLIE PER ABITANTE

Valori a prezzi correnti (in euro)

  1995 2000 2006
Pesaro e Urbino 10.314 13.326 15.623
Ancona 10.609 13.984 17.082
Macerata 9.597 12.630 14.760
Ascoli Piceno 9.189 12.143 14.193
MARCHE 9.973 13.086 15.532
Centro 10.337 13.866 16.338
ITALIA 9.671 12.771 15.011
Divari territoriali (Italia=100)
  1995 2000 2006
Pesaro e Urbino 106,7 104,3 104,1
Ancona 109,7 109,5 113,8
Macerata 99,2 98,9 98,3
Ascoli Piceno 95,0 95,1 94,5
MARCHE 103,1 102,5 103,5
Centro 106,9 108,6 108,8
ITALIA 100,0 100,0 100,0
Fonte:Elaborazioni Ufficio Sudi Confcommercio su dati Istat

Anche la spesa delle famiglie per abitante risulta di poco superiore al dato medio nazionale, ma nettamente più contenuta rispetto al valore dell’Italia centrale (Tab. 4).

IL MERCATO DEL LAVORO E L’OCCUPAZIONE

Le caratteristiche del mercato del lavoro nella regione e nelle sue province evidenziano un contesto di base molto dinamico. Nel 2007 la propensione al lavoro della popolazione attiva, misurata dal tasso di attività[1] è elevata e si avvicina al 68%, valore superiore al dato nazionale (62,5%). Le dinamiche registrate dalle diverse componenti delle forze di lavoro hanno, inoltre, contribuito a mantenere basso il tasso di disoccupazione[2], che nel 2007 è stato pari al 4,2% (6,1% il tasso di disoccupazione nazionale) (Tab. 5).

TAB. 5 – L'OFFERTA DI LAVORO (ANNO 2007)

  Tasso attività Tasso occupazione Tasso disoccupaz.
Ancona 68,6 66,2 3,5
Macerata 67,7 64,7 4,4
Ascoli Piceno 67,8 63,9 5,7
Marche 67,7 64,8 4,2
Centro 65,8 62,3 5,3
ITALIA 62,5 58,7 6,1
Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat

La crescita economica realizzata dall'area nel corso degli ultimi anni ha avuto riflessi positivi sull’occupazione che ha registrato tra il 2000 ed il 2008 un aumento degli occupati totali della regione passati da 582 mila a 654 mila unità, (+73 mila unità pari ad una crescita del 12,5%).

Dal punto di vista della composizione settoriale, l’occupazione della regione è concentrata nei servizi, compresi quelli della Pubblica Amministrazione, che rappresentano oltre il 57% degli occupati e nell’industria (41% del totale). Si tratta di una struttura che si discosta dal dato nazionale e della ripartizione per la presenza nelle Marche di una quota di occupati nell’industria che ha valori superiori al dato dell’Italia e del Centro (Tab. 6).

TAB. 6 – GLI OCCUPATI PER MACRO SETTORI

VALORI IN MIGLIAIA

  Marche Centro Italia
  2000 2008 2000 2008 2000 2008
Agricoltura 13 12 133 112 1.014 884
Industria 220 268 1.119 1.293 6.575 6.956
Servizi 348 374 2.845 3.450 13.621 15.584
Totale economia 582 654 4.096 4.856 21.210 23.423
comp.%
Agricoltura 2,3 1,9 3,2 2,3 4,8 3,8
Industria 37,9 40,9 27,3 26,6 31,0 29,7
Servizi 59,8 57,2 69,4 71,1 64,2 66,5
Totale economia 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat

IL SISTEMA DELLE IMPRESE

La dotazione di strutture produttive nella regione Marche ha i suoi punti di forza nella vasta realtà costituita da piccole e medie imprese che operano nel settore dei servizi e nelle imprese industriali, in particolare quelle con una forte vocazione all'export.

Nella regione operano attualmente 178.542 imprese, di cui ben 83.203 nei servizi di mercato, ovvero il 46,6% del totale delle imprese; all’interno di questo macro settore la quota più rilevante è rappresentata dalle 41.416 imprese del commercio (il 23,2% del totale) (Tab. 7).

TAB. 7 – LE IMPRESE REGISTRATE

  Marche Centro Italia
  2000 2008 2000 2008 2000 2008
AGRICOLTURA 42.549 35.544 174.867 153.334 1.070.786 918.373
INDUSTRIA 45.961 52.193 299.726 331.542 1.426.082 1.603.191
SERVIZI 73.721 83.203 605.850 654.649 2.852.304 3.160.986
– Commercio 40.734 41.416 314.684 318.494 1.524.792 1.568.747
NON CLASS. 7.938 7.602 98.552 133.955 349.390 429.124
TOTALE ECONOMIA 170.169 178.542 1.178.995 1.273.480 5.698.562 6.111.674
comp.%
AGRICOLTURA 25,0 19,9 14,8 12,0 18,8 15,0
INDUSTRIA 27,0 29,2 25,4 26,0 25,0 26,2
SERVIZI 43,3 46,6 51,4 51,4 50,1 51,7
– Commercio 23,9 23,2 26,7 25,0 26,8 25,7
NON CLASS. 4,7 4,3 8,4 10,5 6,1 7,0
TOTALE ECONOMIA 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Movimprese

L’evoluzione tra il 2000 e il 2008 del sistema imprenditoriale locale ha registrato un ridimensionamento della quota delle imprese agricole (da 25% a19,9%) e, in misura minore, delle imprese del commercio (dal 23,9% al 23,2%); si è rafforzata, invece, la presenza sia delle imprese dei servizi la cui quota di rappresentanza è passata dal 43,3% al 46,6%, sia delle imprese industriali (da 27,0% a 29,2%).

Tra le forme giuridiche adottate dalle imprese della regione si registra una prevalenza delle ditte individuali che è molto alta nelle imprese agricole (l’89,9% delle imprese del settore), ma ha valori significativi nel commercio (66,1%) e nell’industria (54,6%). Una tendenza che non si discosta dalla situazione a livello nazionale (Tab. 8).

Un segno dei cambiamenti avvenuti nel lungo periodo è rappresentato dalla rilevanza all’interno dei settori di modalità giuridiche più complesse nell’organizzazione dell’attività aziendale come le società di capitali e le società di persone. Da questo punto di vista nelle Marche tra le imprese industriali le società di capitali sono il 22,2% del totale mentre le società di persone il 21,9%; nel settore dei servizi di mercato considerato nel suo complesso, le società di capitali sono circa il 19% mentre le società di persone il 23,1%.

TAB. 8 – LE IMPRESE PER FORMA GIURIDICA

quote % – anno 2008

Marche Soc. cap. Soc.pers. Dit. ind. Altre f. Totale
AGRICOLTURA 0,7 8,2 89,9 1,1 100,0
INDUSTRIA 22,2 21,9 54,6 1,3 100,0
SERVIZI 18,8 23,1 55,7 2,5 100,0
– Commercio 13,5 19,6 66,1 0,8 100,0
NON CLASS. 48,8 39,6 5,3 6,3 100,0
TOTALE ECONOMIA 17,4 20,5 60,0 2,0 100,0
Italia Soc. cap. Soc.pers. Dit. ind. Altre f. Totale
AGRICOLTURA 1,3 6,2 90,7 1,8 100,0
INDUSTRIA 22,5 19,0 55,8 2,8 100,0
SERVIZI 20,8 22,3 53,9 3,0 100,0
– Commercio 15,0 18,8 65,5 0,7 100,0
NON CLASS. 53,4 32,8 3,0 10,7 100,0
TOTALE ECONOMIA 20,6 19,7 56,3 3,3 100,0
Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Movimprese

Gli andamenti recenti relativi alla dinamica imprenditoriale evidenziano una situazione di crisi che è generalizzata per tutto il paese. I riflessi negativi di una fase congiunturale molto debole hanno ridotto la vitalità del sistema imprenditoriale come si desume dall'andamento nel 2008 della nati/mortalità delle imprese (Tab. 9).

Una perdita di imprese si è registrata sia nel settore agricolo, dove prosegue la ristrutturazione del sistema imprenditoriale che dura da anni e che è dovuto alla maggiore concentrazione della produzione, sia nell’industria che paga il deciso rallentamento dell’attività economica, soprattutto quella legata alla domanda estera.

Il settore dei servizi di mercato ha registrato un bilancio negativo (-1.281 è il saldo dei primi nove mesi del 2008) condizionato soprattutto dall’andamento del settore commercio dove operano il 23,2% del totale delle imprese regionali. Nel 2008 vi è stata una prevalenza di cancellazioni di imprese rispetto alle iscrizioni sia per quanto riguarda l'ingrosso che la rete del dettaglio che ha determinato un saldo negativo di 689 imprese.

La forte flessione dei consumi delle famiglie non ha fatto altro che accentuare i problemi di un settore già alle prese con un processo di ristrutturazione in tutte le componenti della filiera, dall'ingrosso fino alla distribuzione finale, spingendo alla chiusura molte imprese, ormai fuori mercato o interessate da processi di concentrazione.

TAB. 9 – NATI MORTALITÀ DELLE IMPRESE

GEN.-SET. 2008

Marche Iscritte Cessate Saldo
AGRICOLTURA 910 1.439 -529
INDUSTRIA 2.259 2.875 -616
SERVIZI 3.145 4.426 -1.281
– Commercio 1.633 2.322 -689
NON CLASS. 2.881 513 2.368
TOTALE ECONOMIA 9.195 9.253 -58
Italia Iscritte Cessate Saldo
AGRICOLTURA 24.774 42.468 -17.694
INDUSTRIA 75.732 91.709 -15.977
SERVIZI 125.719 179.160 -53.441
– Commercio 64.365 95.037 -30.672
NON CLASS. 97.437 23.509 73.928
TOTALE ECONOMIA 323.662 336.846 -13.184
Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Movimprese

[1] Il tasso di attività è il rapporto tra le persone appartenenti alle forze di lavoro e la popolazione di 15 anni e più.
[2] Il tasso di disoccupazione è dato dal rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro, mentre il tasso di occupazione è il rapporto tra gli occupati e la popolazione di 15 anni e più.

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