Gli imprenditori "navigano a vista", ma i consumatori non rinunciano alla qualità

Gli imprenditori "navigano a vista", ma i consumatori non rinunciano alla qualità

Primo rapporto dell'Osservatorio sui consumi e sui consumatori di Unascom Confcommercio Treviso. Salvadori: "i piccoli imprenditori del terziario si vedono costretti sempre più a ritarare continuamente le loro strategie aziendali".

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19 dicembre 2007
COMUNICATO STAMPA

Gli imprenditori “navigano a vista�, ma i consumatori non rinunciano alla qualità

 

Curiosi, intelligenti, alla ricerca della “qualitàâ€�, ma decisamente preoccupati. Sono i quattro profili principali dei consumatori che emergono dal primo rapporto dell’Osservatorio economico di Unascom-ConfCommercio Treviso. Mentre gli imprenditori sono preoccupati, scettici sul futuro e sulla politica economica e, soprattutto, si sentono costretti a “navigare a vistaâ€�. “Un profilo complessivo â€" ha commentato il presidente, Renato Salvadori - che non ci sorprende e che corrisponde alle altre sensazioni che abbiamo: i piccoli imprenditori del terziario si vedono costretti sempre più a ritarare continuamente le loro strategie aziendali, stretti dall’andamento oscillante del mercato e dai comportamenti non sempre prevedibili dei consumatori, influenzati anche dagli eventi esterni e dai grandi scenari economici e sociali che si stanno profilandoâ€�.

Ma vediamo una sintesi dei risultati per quanto riguarda i diversi settori merceologici:

MODA

Bene le vendite (+60%,), anche se sempre insoddisfacenti (53,3%); si nota una netta propensione alla qualità, ma a prezzi più contenuti (73,3%) ed una minore capacità di spesa (73,3%).

ALIMENTARI

Stabili le vendite (44,1%), ed i consumatori risultano equamente ripartiti tra ottimisti e pessimisti, e così per le potenzialità del punto vendita. Anche in questo settore si nota una propensione verso una maggior qualità, ma a prezzi contenuti (73,5%) ed una minore capacità di spesa (70,6%).

BAR E PUBBLICI ESERCIZI

Stabili (45,8%) o in calo le vendite (33,3%), ma ritenute comunque normali dal 58,3% (ed insoddisfacenti dal 37,5%). Più qualità ma a prezzi contenuti (58,3%) e minore capacità di spesa (100%).

RISTORAZIONE

Deciso calo delle vendite (61,9%) e pure decisa insoddisfazione rispetto alle potenzialità del locale (57,1%). Più qualità ma a prezzi contenuti (57,1%) e assolutamente minore capacità di spesa del cliente (90,5%).

 

 

 

 

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