Via libera agli incentivi auto

Via libera agli incentivi auto

Approvato il provvedimento che destina quasi due miliardi al rinnovo del parco circolante. Le risorse sono distribuite fra vetture elettriche pure, ibride plug-in ed endotermiche a basse emissioni. Incentivi anche per moto e veicoli commerciali

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8 aprile 2022

Il governo ha dato il via libera agli attesi incentivi per l'auto. Sono quasi due i miliardi a disposizione: 650 milioni l'anno per il 2022, 2023 e 2024. Le risorse sono distribuite fra vetture elettriche pure, ibride plug-in ed endotermiche a basse emissioni, diesel e benzina, nella fascia 61-135 g/km, cruciale per il rilancio del mercato e per il rinnovo del parco circolante. Il provvedimento sarà finanziato con le risorse del Fondo Automotive, che ha una dotazione di 8,7 miliardi fino al 2030.

LA DESTINAZIONE DELLE RISORSE

Auto elettriche - Nella fascia di emissioni 0-20 g/km, con un prezzo fino a 35mila euro + Iva, si può chiedere un contributo di 3.000 euro e altri 2.000 euro si possono aggiungere se contestualmente viene rottamata un'auto omologata in una classe inferiore a Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 220 milioni nel 2022, 230 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024.

Ibride plug-in - Per la fascia 21-60 g/km, con un prezzo fino a 45mila euro + Iva, si può chiedere un contributo di 2.000 euro,  con altri 2.000 euro a disposizione se insieme viene rottamata un'auto omologata in una classe inferiore a Euro 5. Questa categoria è finanziata con 225 milioni nel 2022, 235 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024.

Endotermiche a bassa emissione, diesel e benzina - Per la fascia invece 61-135 g/km con un prezzo fino a 35mila euro + Iva, si può chiedere un contributo di 2.000 euro se contestualmente viene rottamata un'auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Per questa categoria il finanziamento è di 170 milioni nel 2022, 150 milioni nel 2023 e 120 milioni nel 2024.

Gli incentivi sono riservati alle persone fisiche, ma una piccola percentuale dei fondi è riservata alle società di car sharing. Sono previsti contributi a piccole e medie imprese, ma solo per l'acquisto di veicoli commerciali nuovi elettrici, con la contestuale rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore ad Euro 4. L’agevolazione è di 4.000 euro per i veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate, di 6.000 euro per i veicoli N1 superiori a 1,5 tonnellate e fino a 3,49 tonnellate, di 12.000 euro per i veicoli N2 da 3,5 tonnellate fino a 7 tonnellate. Per i veicoli N2 superiori a 7 tonnellate e fino a 12 tonnellate è riconosciuto un contributo di 14.000 euro. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 10 milioni nel 2022, 15 milioni nel 2023 e 20 milioni nel 2024.

Sono stati previsti incentivi anche per l'acquisto di ciclomotori e motocicli. Per gli elettrici ed ibridi il contributo è pari al 30% del prezzo di acquisto fino a un massimo di 3mila euro e del 40% fino a 4mila euro, se viene contestualmente rottamata una moto in una classe da Euro 0 a 3. Questo ecobonus è finanziato con 15 milioni di euro per gli anni 2022, 2023 e 2024. Per i ciclomotori e motocicli termici è invece previsto, a fronte di uno sconto del venditore del  5%, un contributo del 40% del prezzo d'acquisto e fino a 2.500 euro con rottamazione. Questa categoria è finanziata con 10 milioni nel 2022, 5 milioni nel 2023 e 5 milioni nel 2024.

 

Unrae: “bene i tre anni ma troppa lentezza”

"Dopo un'attesa estenuante è stato finalmente adottato il Dpcm contenente gli incentivi, che rappresentano un supporto comunque fondamentale a sostegno della transizione ecologica, in un momento congiunturale così difficile. L'intero settore, le imprese e i consumatori li attendevano già da fine anno, con la legge di bilancio, come garantito a suo tempo da autorevoli esponenti del Governo; di lì un susseguirsi di annunci e di rinvii". È il commento dell'Unrae, l'Associazione delle case automobilistiche estere in  Italia aderente a Confcommercio, che giudica "positivi l'orizzonte triennale e l'inclusione dei veicoli commerciali, anche se limitata dall'obbligo della rottamazione".

"Per l'effettiva entrata in vigore del decreto potrebbero volerci ancora alcune settimane - spiega l'Unrae - diventando pienamente operativo a maggio: con un ritardo del genere si rischia ormai di non apportare alcun risultato effettivo sulle vendite per l'anno in corso. È comunque positivo che il Governo abbia dato agli incentivi un orizzonte triennale per supportare la domanda di mercato, incentivi indispensabili a fronte di una trasformazione epocale e di lungo periodo".  Per l’Associazione sono comunque negative "l'esclusione delle persone giuridiche e la riduzione dei price cap" e "preoccupano il mal riposto protezionismo e la mancanza di visione strategica, che rischiano di non aiutare concretamente il settore".

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