A gennaio l’inflazione inverte leggermente la rotta

A gennaio l’inflazione inverte leggermente la rotta

Stime definitive Istat: l'indice nazionale dei prezzi al consumo  è aumentato dello 0,3% su base mensile e dello 0,8% su base annua, rispetto al +0,2% e al +0,6% rispettivi del mese precedente.

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22 febbraio 2024

Dopo un lungo periodo di frenata, a gennaio l’inflazione torna leggermente a salire: secondo le stime definitive diffuse dall’Istat (link ai dati completi in pdf), infatti, l'indice nazionale dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3% su base mensile e dello 0,8% su base annua, rispetto al +0,2% e al +0,6% rispettivi del mese precedente. L'inflazione di fondo, ovvero quella al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta comunque da 3,1% a 2,7%, così come quella al netto dei soli beni energetici (da 3,4% a 3,1%).

Su base annua scendono lievemente i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +5,3% a +5,1%), mentre diminuiscono quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto rallentano (da +4,4% a +3,5%). Sempre su base annua rallenta la discesa dei prezzi dei beni (da -1,5% a -0,7%), mentre quelli dei servizi passano da +3,4% a +2,9%.

Indice dei prezzi al consumo Nic gennaio 2018–gennaio 2024, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali. Fonte: Istat

Per quanto riguarda invece il confronto con il mese precedente, la crescita è dovuta soprattutto alla crescita dei prezzi dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (+1,3%), dei beni alimentari non lavorati (+1%), dei beni alimentari lavorati e degli energetici regolamentati (+0,9% entrambi) e dei beni non durevoli (+0,5%). Gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-1,2%) e dal lieve calo de beni semidurevoli (-0,1%).

L'inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,4% per l'indice generale e a +0,8% per la componente di fondo. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), infine, diminuisce dell'1,1% su base mensile e aumenta dello 0,9% su base annua (era +0,5% a dicembre).

 

Confcommercio: "Quadro rassicurante"

Commentando i dati dell'inflazione di gennaio, il direttore dell'Ufficio Studi, Mariano Bella, ha sottolineato che "come atteso l’inflazione ha mostrato a gennaio un piccolo rimbalzo passando, secondo le stime provvisorie, dallo 0,6% di dicembre allo 0,8% (nostra stima +0,7%). Il dato conferma l’Italia, anche sulla base dell’indice armonizzato, come il Paese che, tra i grandi dell’eurozona, ha compiuto i maggiori progressi in termini di rientro delle dinamiche inflazionistiche. Il quadro attuale rimane piuttosto rassicurante, nonostante la presenza di moderati elementi di tensione su alcuni beni energetici e sull’alimentare, nella componente non lavorata".

"In Europa - ha detto Bella - l’indice armonizzato, anche grazie alla stagione dei saldi in alcuni paesi, è diffusamente in riduzione. La core inflation è in frenata. Ci sono le premesse, dunque, per una politica monetaria meno restrittiva da parte della BCE. L’insieme di questi fattori - inflazione sotto controllo e riduzione dei tassi guida - potrebbe dare un po’ di slancio a consumi e investimenti, snodo cruciale in un contesto di debolezza internazionale, rendendo meno dolorosa l’eventuale correzione di bilancio che sarà probabilmente necessaria in Italia".

Questo è il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat di oggi sull’inflazione a gennaio.

 

Altre notizie e approfondimenti sono a tua disposizione nel nostro focus dedicato ai dati Istat con in più le note dell'Ufficio Studi di Confcommercio. Trovi la pagina a questo link: Focus Istat di Confcommercio.

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