L'inflazione riprende la sua corsa. Pil "rivisto" al rialzo

L'inflazione riprende la sua corsa. Pil "rivisto" al rialzo

A maggio i dati preliminari Istat indicano un aumento dello 0,9% su base mensile e del 6,9% su base annua. Nel primo trimestre del 2022, il Pil ha fatto registrare una crescita dello 0,1% su base mensile e del 6,2% su base annua.

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31 maggio 2022

La "frenata" di aprile aveva fatto sperare ad un'inversione di rotta ma i i dati preliminari Istat di maggio (link ai dati completi in pdf) hanno certificato che l'inflazione è tornata ad accelerare con un aumento dello 0,9% su base mensile e del 6,9% su base annua (da +6,0% del mese precedente). "A maggio, dopo il rallentamento di aprile, l'inflazione torna ad accelerare salendo a un livello che non si registrava da marzo 1986 (quando fu pari a +7,0%)". L'accelerazione dell'inflazione su base annua, dopo il rallentamento di aprile, si deve ai prezzi di diverse tipologie di prodotto: dei Beni energetici (la cui crescita passa da +39,5% di aprile a +42,2%) e in particolare degli Energetici non regolamentati (da +29,8% a +32,4%; la crescita dei prezzi degli Energetici regolamentati è stabile a +64,3%), dei Beni alimentari (da +6,1% a +7,1%), soprattutto dei Beni alimentari lavorati (da +5,0% a +6,8%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,4% a +4,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +5,1% a +6,0%). L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +2,4% a +3,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,9% a +3,7%, rileva l'Istat. Su base annua accelerano sia i prezzi dei beni (da +8,7% a +9,7%) sia quelli dei servizi (da +2,1% a +3,1%); rimane stabile, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (-6,6 punti percentuali come ad aprile). Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +5,7% a +6,7%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +5,8% a +6,7%). L'aumento mensile dell'indice generale è dovuto, per lo più, ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+3,2%), degli Alimentari lavorati (+1,5%), degli Alimentari non lavorati (+1,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,2%). Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra un aumento su base mensile dello 0,9% e del 7,3% su base annua (da +6,3% nel mese precedente). 

 

Pil "rivisto" al rialzo

La stima definitiva Istat dei conti economici trimestrali (link ai dati completi in pdf) regala un po' di ottimismo per quel che riguarda la situazione economica del Paese. Rispetto alla stima preliminare dello scorso 29 aprile, il Pil del primo trimestre 2022 ha fatto registrare una crescita dello 0,1% su base mensile e del 6,2% su base annua rispetto al -0,2% e +5,8% del preliminare. La ripresa è stata determinata soprattutto alla domanda interna e in particolare agli investimenti a fronte di un contributo negativo della domanda estera. Sul piano interno, l'apporto dei consumi privati è stato negativo mentre è risultato nullo sia quello delle amministrazioni pubbliche, sia quello della variazione delle scorte. In buona ripresa anche ore lavorate e unità di lavoro, a fronte di una crescita più lieve dei redditi pro capite e di una stazionarietà delle posizioni lavorative. "La crescita acquisita per il 2022, ovvero quella che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell'anno, è pari al 2,6% - comunica l'Istat - L'ultimo dato diffuso dall'Istat il 29 aprile, sulla base della stima preliminare del PIL, fissava la crescita acquisita per l'anno al +2,2%". 

 

Confcommercio: "Rischio per la crescita futura"

L'Ufficio Studi di Confcommercio ha commentato i dati diffusi dall’Istat sul Pil trimestrale e l'inflazione"I dati diffusi oggi dall’Istat suggeriscono che il recente passato è stato migliore delle attese, mentre il prossimo futuro potrebbe risultare peggiore. Se, infatti, dopo un ottimo 2021 anche il primo quarto dell’anno in corso ha mostrato una variazione positiva del PIL, si conferma, invece, una grave fragilità dei consumi. L’attività d’investimento, in particolare nelle costruzioni, ha sostenuto la produzione, i consumi e, più moderatamente, il saldo con l’estero, l’hanno depressa.  In forte difficoltà si trovano ancora molti comparti dei servizi, soprattutto quelli legati alla domanda delle famiglie che, per il secondo trimestre consecutivo, ha registrato un calo. Mettendo a sistema le informazioni sulle componenti del PIL nel primo trimestre con l’andamento dell’inflazione negli ultimi mesi, appare piuttosto improbabile che le menzionate debolezze dei consumi potranno essere superate nei prossimi mesi. Dopo il rallentamento di aprile, dovuto a interventi fiscali, i prezzi al consumo sono tornati a registrare una decisa crescita a maggio (+6,9% tendenziale), leggermente superiore alle nostre stime (+6,6%). Prosegue la diffusione degli impulsi originati dai maggiori costi delle importazioni delle materie prime, soprattutto energetiche, ai vari segmenti del consumo finale. Di conseguenza, è in decisa accelerazione l’inflazione di fondo (+3,3% su base annua), il che comporta un serio pericolo per le prospettive di recupero per la restante parte dell’anno".

 

Altre notizie e approfondimenti sono a tua disposizione nel nostro focus dedicato ai dati Istat con in più le note dell'Ufficio Studi di Confcommercio. Trovi la pagina a questo link: Focus Istat di Confcommercio.

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