Agevolazioni per le pmi del Mezzogiorno: disponibili 400 milioni

Agevolazioni per le pmi del Mezzogiorno: disponibili 400 milioni

Le micro, piccole e medie imprese del Sud Italia possono presentare domanda per ottenere le agevolazioni per gli Investimenti sostenibili 4.0. 

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18 ottobre 2023

Investimenti sostenibili 4.0 è una misura che prevede l'erogazione di incentivi a favore di programmi di investimento imprenditoriali per rafforzare la transizione digitale e tecnologica e la sostenibilità ambientale delle pmi. La dotazione finanziaria complessiva è pari a 400 milioni di euro. I territori interessati sono esclusivamente le regioni del Mezzogiorno destinatarie del Programma Nazionale RIC 2021-2027: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Il decreto direttoriale del 29 agosto 2023 ha definito termini e modalità di presentazione delle domande, che potranno essere compilate a partire dal 20 settembre prossimo e possono essere inoltrate dal 18 ottobre 2023.

A chi è rivolto

Gli incentivi sono concessi alle micro, piccole e medie imprese delle regioni meno sviluppate del Sud Italia, nello specifico: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Inoltre alla presentazione della domanda le pmi richiedenti devono:

  • essere regolarmente costituite e iscritte nel registro delle imprese;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, quindi non in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
  • non devono risultare in difficoltà al 31 dicembre 2019, fatte salve le deroghe previste per le microimprese e piccole imprese dalla disciplina in materia di aiuti di riferimento;
  • trovarsi in regime di contabilità ordinaria con almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese o dell'ultima dichiarazione dei redditi;
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia, urbanistica, lavoro, prevenzione degli infortuni, salvaguardia dell'ambiente e con gli obblighi contributivi;
  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
  • non aver effettuato, nei due anni precedenti, una delocalizzazione verso l'unità produttiva oggetto dell'investimento;
  • non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 15 maggio 2023.

Come presentare domanda

La procedura per le domande è a sportello. Le istanze, che potevano essere compilate dal 20 settembre 2023, possono essere ora inviate, esclusivamente per via telematica nell'apposita sezione del sito web dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A. - Invitalia, dove è disponibile anche la modulistica necessaria. Non è ancora stata fissata la scadenza.

Ciascuna impresa può presentare solo una domanda. Si accederà alla fase istruttoria secondo l'ordine cronologico giornaliero. Le istanze presentate lo stesso giorno saranno quindi considerate come inviate nello stesso momento, indipendentemente dall'ora e dal minuto.

La procedura informatica:

  • prevede l'autenticazione e l'identificazione dell'impresa tramite SPID o Carta nazionale dei servizi o Carta di identità elettronica (CIE);
  • è riservata al rappresentate legale dell'impresa richiedente. È possibile delegare ad altri soggetti il potere di rappresentanza.

Per quanto riguarda le imprese che non risiedono sul territorio italiano, in quanto sprovviste di sede legale o secondaria, o amministrate da una o più persone o enti, l'accesso alla procedura rimangono invariate.

Cosa finanzia

I programmi di investimento, di cui all’articolo 6 del decreto 15 maggio 2023 (qui il documento pdf), devono:

  • prevedere l'utilizzo delle tecnologie abilitanti attinente al piano Transizione 4.0. e l'ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma;
  • essere diretti all'ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione funzionale per ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento del processo di produzione di un'unità produttiva esistente;
  • essere realizzati presso un'unità produttiva nei territori delle regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna);
  • prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a euro 750.000,00 e non superiori a euro 5.000.000,00 e, comunque, al 70% del fatturato dell’ultimo bilancio o dell’ultima dichiarazione dei redditi;
  • essere avviati dopo la presentazione dell'istanza;
  • prevedere un termine ultimo fino a 18 mesi dall'adozione delle agevolazioni.

Spese ammesse

Le spese ammesse alle agevolazioni sono strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, per l’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, come definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile, che riguardino:

  • macchinari, impianti e attrezzature;
  • opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili;
  • programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui alla lettera a);
  • acquisizione di certificazioni di sistemi di gestione ambientali o di efficienza energetica;
  • ai sensi e nei limiti dell’articolo 18 del regolamento (UE) n. 651/2014, le spese aventi ad oggetto determinati servizi di consulenza.

Le agevolazioni sono concesse ai sensi e nei limiti di quanto previsto dagli articoli 13 (Campo di applicazione degli aiuti a finalità regionale) e 14 (Aiuti a finalità regionale agli investimenti) del Regolamento GBER - reg. UE n.651/2014.

Le agevolazioni

Nello specifico la misura Investimenti sostenibili 4.0 prevede:

  • per le micro e piccole imprese: per il 50% dell’ammontare complessivo delle spese sottoforma di contributo in conto impianti e il 25% in forma di finanziamento agevolato;
  • per le medie imprese: per il 40% dell’ammontare complessivo delle spese sottoforma di contributo in conto impianti e il 35% in forma di finanziamento agevolato.

Le agevolazioni sono concesse ai sensi e ai limiti della sezione 3.13 del "Temporary framework" e delle disposizioni (articoli 14-14) del Regolamento GBER.

Sempre nell'ambito della Transizione ecologica il Ministero della Cultura ha promosso gli incentivi TOCC. Si tratta di contributi a fondo perduto per la digitalizzazione e l'innovazione di organismi culturali e creativi. Per quanto riguarda la digitalizzazione, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha aperto il secondo sportello per accedere ai voucher per consulenza in innovazione.

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