Contributo pmi per la digitalizzazione, partite le richieste

Contributo pmi per la digitalizzazione, partite le richieste

Il Mimit ha definito le modalità per presentare le domande di iscrizione all'elenco dei manager e delle società di consulenza. Le istanze potranno essere inviate fino al 5 ottobre.

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5 settembre 2023

Il Ministero delle imprese e del Made in Italy ha aperto il secondo sportello del voucher per consulenza in innovazione, una misura a sostegno delle trasformazione tecnologica e digitale delle pmi. Il decreto direttoriale del 13 giugno 2023 (qui il testo in pdf) ha stabilito i termini e le modalità per la presentazione delle domande di iscrizione all’elenco Mimit dei manager qualificati e delle società di consulenza abilitati: le istanze potranno essere inoltrate, sul portale dedicato di Invitalia, dalle ore 10 del 22 giugno fino alle 17 del 5 ottobre 2023.

La dotazione finanziaria messa a disposizione per attuare gli interventi è di 75 milioni di euro.

Indice

Che cos'è

Il voucher per consulenza in innovazione è un intervento, in linea con il Piano nazionale "Impresa 4.0", che sostiene processi di trasformazione tecnologica e digitale delle pmi e delle reti di impresa attraverso l'introduzione di figure manageriali in grado di aumentare le tecnologie abilitanti previste dal Piano e di innovare gli assetti gestionali e organizzativi delle aziende.

Per gli interventi sono stati stanziati 75 milioni di euro. Le domande per iscriversi all'elenco dei manager qualificati e delle soci potranno essere inviate sulla piattaforma di Invitalia dalle ore 10 del 22 giugno fino alle 17 del 5 ottobre 2023 (non più fino al 5 settembre).

A chi è rivolto

formazione in ambito lavorativo

Le agevolazioni previste dal contributo sono rivolte a tutte le imprese che operano sul territorio nazionale. I requisiti richiesti sono i seguenti:

  • i beneficiari devono qualificarsi come micro, piccola o media impresa;
  • non devono rientrare tra le imprese attive nei settori esclusi dall’articolo 1 del Regolamento UE n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013 “De Minimis”;
  • avere sede legale e/o unità locale attiva sul territorio nazionale e risultare regolarmente iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio;
  • non essere destinatarie di sanzioni interdittive (come da articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231) e risultare in regola con il versamento dei contributi previdenziali;
  • non essere sottoposte a procedura concorsuale. Non devono trovarsi in stato di fallimento, liquidazione (anche volontaria), amministrazione controllata, concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente;
  • non aver ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero (come da decisione della Commissione Europea che dichiara l’aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune).

Anche le reti d'impresa sono ammesse al voucher, ma solo quelle composte da un numero non inferiore a tre pmi (in possesso dei requisiti richiesti) e con contratto di rete su cui configura una collaborazione effettiva e stabile e caratterizzato dagli elementi descritti nell'articolo 2, comma 2, del decreto del 7 maggio 2019.

Spese ammesse

Tra le spese ammesse al contributo troviamo quelle per le prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell'innovazione qualificato, indipendente e inserito temporaneamente, con contratto di consulenza non inferiore a nove mesi, nella struttura organizzativa dell'impresa o della rete.

Ma cosa si intende per manager dell'innovazione qualificato e indipendente? Il Mimit ha spiegato che si tratta di un manager iscritto nell’apposito elenco costituito dal Ministero stesso "oppure indicato, a parità di requisiti personali e professionali, da una società iscritta nello stesso elenco e che risulti indipendente rispetto all’impresa o alla rete che fruisce della consulenza specialistica".

La consulenza richiesta dovrà avere l'obiettivo di supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e delle digitale delle imprese beneficiarie. Tra le tecnologie abilitanti ammesse, e previste anche dal Piano nazionale impresa 4.0., troviamo: 

  • big data e analisi dei dati;
  • cloud, fog e quantum computing;
  • cyber security;
  • integrazione delle tecnologie della Next Production Revolution (NPR) nei processi aziendali, con particolare riguardo alle produzioni di natura tradizionale;
  • simulazione e sistemi cyber-fisici;
  • prototipazione rapida;
  • sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA);
  • robotica avanzata e collaborativa;
  • interfaccia uomo-macchina;
  • manifattura additiva e stampa tridimensionale;
  • internet delle cose e delle macchine;
  • integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;
  • programmi di digital marketing, come ad esempio processi trasformativi e abilitanti per l’innovazione di tutti i processi di valorizzazione di marchi e segni distintivi (il cosiddetto "branding") e sviluppo commerciale verso mercati;
  • programmi di open innovation.

I manager dell'innovazione devono quindi aiutare le imprese nel processo di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi. I consulenti possono quindi:

  • applicare nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, nelle strategie di gestione aziendale, nell’organizzazione del luogo di lavoro, a patto che comportino un processo di innovazione organizzativa dell’impresa significativo;
  • avviare percorsi finalizzati alla quotazione su mercati regolamentati o non regolamentati, alla partecipazione al Programma Elite, all’apertura del capitale di rischio a investitori indipendenti specializzati nel private equity o nel venture capital, all’utilizzo dei nuovi strumenti di finanza alternativa e digitale quali, a titolo esemplificativo, l’equity crowdfunding, l’invoice financing, l’emissione di minibond.

Le finalità e le specifiche delle prestazioni di consulenza devono risultare da un contratto di consulenza sottoscritto dalle parti dopo la data di presentazione della domanda di ammissione al voucher.

Le agevolazioni

Vediamo adesso nello specifico quali sono le agevolazioni previste. L'incentivo è costituito da un contributo emesso in forma di voucher, concedibile in regime "de minimis" ai sensi del Regolamento Ue n. 1407/2013. La misura varia a seconda di chi richiede le agevolazioni:

  • micro e piccole imprese: contributo pari al 50% dei costi sostenuti per un massimo di 40 mila euro;
  • medie imprese: contributo pari al 30% dei costi sostenuti per un massimo di 25 mila euro;
  • reti di imprese: contributo pari al 50% dei costi sostenuti per un massimo di 80 mila euro.

I termini e le modalità per la presentazione delle domande per usufruire del voucher saranno stabiliti da un provvedimento della Direzione generale per gli incentivi alle imprese. Al momento sono aperti solo i termini per iscriversi all'elenco del Mimit dei manager e delle società di consulenza.

Per maggiori informazioni è disponibile l'indirizzo email del Ministero delle Imprese e del Made in Italy: info.managerinnovazione@mise.gov.it

Normativa

Di seguito i principali atti normativi che disciplinano i termini e le modalità del voucher consulenza:

News e aggiornamenti

Per altri incentivi alle imprese visita l'articolo dedicato con le agevolazioni fiscali per le pmi ed in particolare la pagina dedicata al voucher connettività, l'incentivo riservato alle pmi per per acquistare abbonamenti internet ultraveloci. Visita anche l'approfondimento dedicato al Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza elaborato per sostenere la crescita e la ripresa economica italiana dopo la pandemia. Sempre nell'ambito della transizione digitale, dal prossimo 18 ottobre sarà possibile inviare le domande per le agevolazioni per gli Investimenti sostenibili 4.0.

Sul tema della digitalizzazione leggi anche la news sul convegno di Terziario Donna dal titolo “Digitalizzate e connesse con il futuro” e quella sul webinar di Edi Confcommercio, in collaborazione con Tim, “Il ruolo del digitale nel post Covid”

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