Famiglie sempre più "disarmate" contro il caro vita

Famiglie sempre più "disarmate" contro il caro vita

I dati Istat indicano che nel 2022 il potere d'acquisto delle famiglie si è ridotto dell'1,6%.  La propensione al risparmio delle famiglie è, infatti, passata dal 13,8% del 2021 all'8% del 2022.

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11 ottobre 2023

I prezzi salgono e il potere d'acquisto delle famiglie si riduce. Purtroppo il "mantra" degli ultimi mesi sembra essere sempre lo stesso e anche i dati Istat (guarda il link in pdf) lo ribadiscono una volta di più. Nel 2022 la consistente crescita dei prezzi ha determinato una contrazione dell'1,6% del potere d'acquisto delle famiglie, il reddito disponibile espresso in termini reali (+3,2% nel 2021). "La dinamica più sostenuta della spesa per consumi finali delle famiglie (+12,6%, +129 miliardi di euro), rispetto al reddito disponibile ha generato una flessione della quota di reddito destinata al risparmio. La propensione al risparmio delle famiglie è, infatti, passata dal 13,8% del 2021 all'8% del 2022, riportandosi ai livelli del periodo antecedente la crisi".

Le imposte correnti hanno registrato un aumento di 4,4 miliardi di euro (+1,9% rispetto al 2021): la crescita del 4% dell'Irpef è stata in parte compensata dalla flessione delle ritenute sui redditi da capitale e sul risparmio gestito (-40,1%). I contributi sociali versati dalle famiglie sono cresciuti nel complesso di 16,7 miliardi di euro (+5,9%). Le prestazioni sociali hanno rilevato un incremento di 10,2 miliardi (+2,4%), che ha seguito la modesta crescita del 2021 (+3,1 miliardi di euro, +0,7%).

Con la ripresa dell'attività produttiva sono state abrogate le misure straordinarie di sostegno ai lavoratori autonomi e ridotte le risorse destinate al finanziamento della cassa integrazione guadagni (-6 miliardi di euro rispetto al 2021). La dinamica positiva delle prestazioni sociali è dovuta principalmente all'andamento delle pensioni e rendite erogate dagli enti di previdenza (+10,6 miliardi di euro in confronto all'anno precedente) e all'introduzione dei sussidi "una tantum" disposti per contrastare la crisi energetica (circa 9 miliardi di euro).

Le nuove misure relative agli assegni familiari (circa 8 miliardi di euro in più per l'introduzione dell'Assegno unico per figlio) hanno compensato la riduzione del "bonus 80 euro" (che ammontava nel 2021 a circa 9 miliardi). Anche grazie al prolungamento del sistema di incentivi alle ristrutturazioni, nel 2022 gli investimenti per l'acquisto e la manutenzione straordinaria delle abitazioni da parte delle famiglie consumatrici hanno registrato un ulteriore incremento (+17,4%), pari a 16,6 miliardi di euro, che ha consolidato la rilevante crescita del 62,1% del 2021 (+36,6 miliardi di euro rispetto all'anno precedente). 

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