Occupazione: un giovane su tre è senza lavoro

Occupazione: un giovane su tre è senza lavoro

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18 dicembre 2012

Crescono gli occupati in Italia ma non tra i giovani: nel 2011 nella fascia tra i 15 e i 34 anni l'occupazione registra un calo tendenzialer del 3,2% (-200mila unita'). E un giovane su tre tra i 15 e 24 anni e' senza lavoro con un picco del 40,4% nel Mezzogiorno E' quanto emerge dall'Annuario statistico dell'Istat. "Nel 2011 - sottolinea l'Istat -sono 22.967.000 gli occupati, in aumento, dopo due anni di discesa, di 95.000 unita' rispetto all'anno precedente. Il risultato complessivo e' la sintesi di una riduzione della componente italiana, controbilanciata dall'aumento di quella straniera (+170.000 unita'). La quota di lavoratori stranieri sul totale degli occupati raggiunge il 9,8% (9,1% nel 2010)". Gli occupati crescono sia nella classe di eta' centrale, fra i 35 e i 54 anni (+143.000), sia soprattutto fra gli over55(+151.000). "L'aumento dell'occupazione nelle classi di eta' piu' adulte - sottolinea l'Istat - puo' essere ricondotta ai requisiti sempre piu' stringenti per accedere alla pensione, che spostano in avanti il momento di uscita dal mercato del lavoro". Quanto alla posizione professionale, "la crescita degli occupati riguarda esclusivamente i lavoratori dipendenti (+130.000 unita'), mentre gli indipendenti tornano a ridursi (-0,6%, pari a -36.000 unita') dopo il leggero incremento osservato nel 2010". A livello di settore, "l'agricoltura registra una nuova flessione (-1,9%, pari a 16.000 unita' in meno), mentre l'industria in senso stretto segna, dopo tre anni di calo, un moderato recupero (+1,4% pari a +63.000 unita'). Prosegue a ritmi piu' sostenuti il calo nelle costruzioni (-5,3% pari a -102.000 unita') mentre nei servizi l'occupazione torna a
crescere (+1%, pari a 151.000 unita' in piu'), dopo la sostanziale stabilita' del 2010". Il tasso di occupazione e' al 56,9%, valore ampiamente al di sotto della media Ue (64,3%); quello maschile si attesta al 67,5%, mentre il tasso riferito alle donne si posiziona al 46,5%. Secondo l'Istat, "rimangono ampi i divari territoriali, con il tasso di occupazione che al Nord e' oltre venti punti piu' elevato di quello dell'area meridionale".

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