Rete Imprese Italia apprezza l'abolizione del Durt, ma contesta con forza i vantaggi concessi alle imprese agricole

Rete Imprese Italia apprezza l'abolizione del Durt, ma contesta con forza i vantaggi concessi alle imprese agricole

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6 agosto 2013

Rete Imprese Italia esprime soddisfazione per l'abolizione del Durt decisa dalle commissioni riunite del Senato. "Questo nuovo mostro partorito dalla Camera non faceva che introdurre ulteriori adempimenti punitivi per le imprese. Ma la soluzione è incompleta se non accompagnata dalla definitiva soppressione della responsabilità solidale negli appalti", dice infatti il presidente pro tempore Ivan Malavasi. "La responsabilità solidale negli appalti – continua Malavasi – che obbliga alla corresponsabilità del versamento delle ritenute, relative ai dipendenti utilizzati per appalti e subappalti, non argina il lavoro nero né l'economia sommersa. Sta solo rallentando pericolosamente i pagamenti in una fase nella quale la vita stessa delle imprese dipende dalla disponibilità di liquidità e di credito. E' venuto il momento – conclude Malavasi – di intervenire con urgenza per eliminare tutti gli aggravi, le difficoltà e i ritardi che le piccole imprese sono costrette a sopportare nello svolgere compiti di controllo che spettano all'amministrazione finanziaria. Chiediamo al Parlamento, quindi, una decisione drastica: venga cancellata la responsabilità solidale negli appalti, venga tolto di mezzo questo macigno sulla strada delle imprese, del lavoro, dello sviluppo". Nello stesso tempo, pero, il soggetto unitario di rappresentanza delle pmi e dell'impresa diffusa esprime un duro giudizio sull'emendamento  che, oltre a consentire il consumo immediato dei prodotti agricoli presso le aziende produttrici, permette agli agricoltori di svolgere l'attività di vendita in deroga a qualsiasi norma relativa alla destinazione urbanistica della zona e alla destinazione d'uso dei locali in cui viene svolta: ''si tratta di un ingiustificato e incomprensibile vantaggio che viene concesso agli imprenditori agricoli, che già godono di regimi di favore, e che potranno vendere e somministrare prodotti, anche non di propria produzione - commenta Malavasi - senza essere soggetti alle regole e agli obblighi degli altri operatori economici. Una disparità di trattamento destinata a penalizzare interi comparti senza recare alcun beneficio ai consumatori. Chiediamo con forza al Parlamento di sanare questa ingiustificata forzatura e di eliminare una inaccettabile disparita' che penalizza le imprese della distribuzione commerciale''.

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