Romano (Scelta Civica) e Damiano (Pd): "non dimenticare le partite Iva"

Romano (Scelta Civica) e Damiano (Pd): "non dimenticare le partite Iva"

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13 marzo 2014

"Siamo molto soddisfatti delle misure prese dal governo Renzi sulla riduzione Irpef in busta paga per i lavoratori che hanno uno stipendio netto al mese inferiore ai 1500 euro. Sarebbe tuttavia opportuno che questo beneficio fosse esteso anche a coloro che non hanno una busta paga regolare. Ovvero al cosiddetto popolo delle partite Iva, quei lavoratori spesso giovani, donne e con famiglia che hanno redditi uguali se non inferiori al tetto dei 1500 euro al mese ma che ricorrono alla partita iva per scelta di flessibilità personale o perché costretti dal datore di lavoro. E' un mondo di giovani precari che non può essere escluso da una manovra molto giusta". Lo ha detto il capogruppo di Scelta Civica alla Camera, Andrea Romano. Da parte sua, il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, chiede a Renzi "non dimenticare i 3.369.000 professionisti e autonomi con partita Iva individuale senza dipendenti, in gran parte giovani, che hanno scelto il lavoro autonomo, che faticano a stare sul mercato e racimolano nell'arco dell'anno compensi appena sufficienti per condurre una vita dignitosa". "A questi lavoratori – prosegue l'esponente del Pd - il governo Monti ha imposto l'innalzamento progressivo dei contributi previdenziali fino al 33%, equiparandoli a quelli del lavoro dipendente. Noi riteniamo che si tratti di una scelta sbagliata e, come Partito democratico, abbiamo già provveduto con il governo precedente a congelare per il 2014 l'incremento dell'aliquota. Adesso chiediamo al presidente del Consiglio di compiere un passo ulteriore e definitivo: portare al 24% il contributo come avviene per il lavoro autonomo". 

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