Spesa previdenziale in crescita

Spesa previdenziale in crescita

DateFormat

18 dicembre 2012

Previdenza, sanita' e assistenza rappresentano le tre grandi aree di intervento delle istituzioni pubbliche e private attraverso cui si esplica l'attivita' di protezione sociale. Con riferimento alle Amministrazioni pubbliche, nel 2011 la composizione percentuale della spesa complessiva perprestazioni sociali non mostra una elevata variabilita' nel tempo, indicando una netta prevalenza della spesa previdenziale (67,2 per cento), seguita da quella per la sanita' (24,9 per cento) e per l'assistenza (7,9 per cento). I dati sono contenuti nell'annuario statistico italiano dell'Istat. La spesa previdenziale appare in crescita, sia in rapporto alla spesa pubblica corrente sia in rapporto al Pil (rispettivamente, +0,4 e +0,2 punti percentuali rispetto al 2010); in rapporto alla spesa pubblica corrente, si osserva un rallentamento rispetto alla crescita osservata tra il 2009 e il 2010 (+0,7 punti percentuali) dovuto in prevalenza a una crescita piu' contenuta della spesa per pensioni e rendite e a una diminuzione delle liquidazioni per fine rapporto di lavoro, mentre la crescita osservata nel 2011 rispetto al Pil e' superiore a quella registrata nel 2010 (era +0,1 punti percentuali). La spesa destinata all'area sanitaria nel 2011 registra un calo sia in termini di incidenza sulla spesa pubblica corrente (-0,3 punti percentuali), sia rispetto al Pil (-0,2 punti percentuali), mentre nel 2010 si osservava una crescita rispetto alla spesa pubblica corrente (+0,2) e nessuna variazione rispetto al Pil. La spesa per interventi nel campo dell'assistenza sociale, dopo la crescita osservata nel 2009, mostra un andamento decrescente, soprattutto rispetto alla spesa pubblica corrente (-0,2 punti percentuali nel 2010 e -0,1 nel 2011). La crescita osservata nel 2009 e'collegata alla sfavorevole congiuntura economica che ha determinato l'erogazione di sussidi assistenziali una-tantum quali il bonus straordinario per famiglie, lavoratori e pensionati, continua l'Istat. Nel 2011, il totale delle prestazioni di protezione sociale rese dalle Amministrazioni pubbliche e' costituito per il 73,0 per cento da prestazioni sociali in denaro (71,9 per cento nel 2008), per il 10,7 per cento da prestazioni sociali in natura acquistate da produttori market (11,1 per cento nel 2008) e per il 16,3 per cento da prestazioni sociali in natura prodotte direttamente (17,0 per cento nel 2008). La rappresentazione del sistema pubblico di protezione sociale che scaturisce da questi dati evidenzia una netta prevalenza delle prestazioni sociali in denaro sulle prestazioni in natura, prevalenza che nell'ultimo quadriennio tende a rafforzarsi ulteriormente. Il conto economico della protezione sociale presenta accanto all'analisi delle spese anche l'analisi delle fonti di finanziamento del sistema.La voce di entrata piu' rilevante e' rappresentata dai contributi sociali, costituiti principalmente da contributi che affluiscono direttamente al settore pubblico attraverso gli Enti di previdenza e assistenza sociale e, per la restante parte, dagliaccantonamenti ai fondi di quiescenza costituiti presso le imprese e da contributi sociali versati ai fondi pensione.Nel 2011, i contributi sociali per l'intero sistema di protezione sociale sono stati pari a 249.565 milioni di euro, in crescita rispetto all'anno precedente dell'1,1 per cento, un
risultato migliore di quello registrato nel 2010 (+0,7 per cento) e che conferma una tendenza positiva dopo il crollo registrato nel 2009 (-1,5 per cento). Nel 2011, dunque, dopo due anni di entrate contributive dalla dinamica decrescente o dalla crescita molto contenuta, il livello dei contributi sociali si e' infine riportato al di sopra dei valori registrati nel 2008. I contributi sociali rappresentano ancora oltre la meta' dei finanziamenti del sistema (52,9 per cento), ma la loro preponderanza sta diminuendo nell'ultimo quadriennio (era 56,3 per cento del 2008). Nel periodo dal 2008 al 2011, i contributi effettivi a carico dei datori di lavoro mostrano un incremento medio, nel quadriennio, dello 0,1 per cento, in linea con la crescita media registrata per la quota dicontributi a carico dei lavoratori indipendenti, mentre nello stesso periodo i contributi a carico dei lavoratori dipendenti si riducono (-1,0 per cento). La seconda rilevante fonte di finanziamento per l'intero sistema di protezione sociale e' rappresentata dalle contribuzioni diverse, che si assestano ad un livello di 218.184 milioni di euro nel 2011, pari al 46,2 per cento delle entrate contro il 42,7 per cento del 2008. Esse risultano composte per il 73,5 per cento (67,3 nel 2008) da trasferimenti statali, destinati principalmente a finanziare: erogazione di prestazioni di servizi di carattere generale destinati alla popolazione (prevenzione, profi lassi e vigilanza igienica); erogazione di prestazioni in denaro agli invalidi civili e anziani sprovvisti di reddito; integrazione delle pensioni al minimo; sgravi fiscali e fiscalizzazione di oneri sociali concessi ai datori di lavoro; disavanzi di gestione degli enti di previdenza.


Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca