Sul turismo si abbatte l'onda lunga della crisi

Sul turismo si abbatte l'onda lunga della crisi

Per la Fiavet continua il trend negativo, mentre il Governo ignora sempre il problema. LE PROPOSTE DELLA FIAVET.ENIT: "IN CALO IL TURISMO ESTERO"

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17 settembre 2002
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Sul turismo si abbatte l’onda lunga della crisi

 

“E’ stato un anno a dir poco difficile, nel corso del quale più che espandere le proprie attività gli agenti di viaggio hanno cercato con grande difficoltà di mantenere quelle già esistenti”. E’ un bilancio negativo quello tracciato dal Presidente della Fiavet Antonio Tozzi ad un anno di distanza dal fatidico 11 settembre: il movimento turistico in entrata e in uscita continua il suo trend negativo, l’occupazione nelle agenzie è “congelata” (vedi tabella a fondo pagina, ndr), i pochi provvedimenti a sostegno del settore sono stati frutto della buona volontà di qualche ente locale piuttosto che di una precisa volontà politica del Governo.

Il calo del saldo netto della bilancia turistica, sottolinea la Fiavet, è frutto soprattutto del mancato arrivo di molti turisti provenienti dai Paesi extraeuropei (Stati Uniti e Giappone in testa). Una situazione determinata da molti fattori, fra cui l’instabilità delle Borse, i “venti di guerra” in Iraq, gli allarmi attentati e le condizioni meteorologiche. Quanto agli italiani, gli agenti di viaggio hanno rilevato una tendenza a fare vacanze alternative (agriturismi, enogastronomia, beauty farm) e a preferire le regioni meridionali, soprattutto Puglia e Calabria con la “new entry” Basilicata. Tra le destinazioni estere, la più venduta è stata la Spagna, seguita da Grecia ed Egitto.

Il piatto, insomma, “piange”. Per uscire dall’emergenza, la Fiavet ha preparato un pacchetto di proposte normative, a partire dall’allineamento dell’aliquota Iva (oggi al 20%) a quella che grava su altri operatori del settore turistico (10%) e soprattutto a quella in vigore in altri Paesi Ue (Francia, Grecia, Portogallo, Spagna). “Gli sconti fiscali a favore del settore auto – ha detto al proposito il Presidente Tozzi – dimostrano ancora una volta la sperequazione degli interventi dello Stato tra settore e settore”. A questo punto non resta che confidare nel successo della imminente Conferenza nazionale di Lamezia Terme, sperando che non si trasformi in “una mera passerella per politici”.

Ma i problemi per gli agenti di viaggio non finiscono qua. Alle viste c’è un “pericolo mortale” che riguarda la distribuzione della biglietteria aerea. L’Alitalia, infatti, ha deciso di affidarsi ad un sistema di vendita telefonica che offre al cliente uno sconto del 10% che rappresenta, unitamente al costo della transazione per l’uso della carta di credito, più della remunerazione che percepisce l’agente. “Se si vuole annientare il sistema della distribuzione e far chiudere le agenzie di viaggio – ha commentato Tozzi – lo si dica apertamente. Il nostro dissenso è stato già espresso con una nota inviata al presidente Mengozzi”. L’Alitalia ha replicato specificando che l’iniziativa è “una promozione limitata nel tempo (fino al 15 dicembre” e che gli agenti di viaggio continueranno ad avere un ruolo “come importanti protagonisti nel processo di  distribuzione dei servizi”.

Quanto invece ai disservizi aerei che, come ogni estate, hanno trovato spazio nei giornali, il Presidente della Fiavet ha protestato vivacemente contro le generalizzazioni che vanno a coinvolgere direttamente o indirettamente l’intera categoria. Per questo, la Federazione ha dato mandato al proprio legale di agire contro testate ed organizzazioni che riferiscono di “maloturismo” senza precisare nei contenuti la natura delle disfunzioni, che nella stragrande maggioranza nulla hanno a che vedere con le agenzie di viaggio.

Infine, c’è da registrare l’appello rivolto ai sindacati dal Vicepresidente Fiavet Giuseppe Cassarà in merito alle trattative per il rinnovo del contratto nazionale del settore turismo. “Richieste non in linea con il tasso di inflazione programmata – ha specificato – finirebbero per aggravare ulteriormente i bilanci delle aziende e in questo particolare momento non gioverebbe a nessuno un’esasperazione dei rapporti, che potrebbe perfino ripercuotersi pesantemente sulla situazione occupazionale. Per questo mi appello al buon senso del sindacato, affinché le trattative possano giungere ad una rapida e soddisfacente conclusione per ricominciare a percorrere insieme il cammino dello sviluppo e della crescita”.

 

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