Vendite al dettaglio, agosto con il segno meno
Vendite al dettaglio, agosto con il segno meno
Stime preliminari Istat: -0,4% in valore e -0,5% in volume rispetto al mese precedente, mentre su base annua +2,4% in valore e -4,1% in volume. Confcommercio: “quadro economico complicato”.
Prevale nettamente il segno meno ad agosto per le vendite al dettaglio: dalle stime preliminari (link al documento completo in pdf) emerge un calo su base mensile (in valore -0,4%, in volume -0,5%), mentre su base annua c’è un aumento del 2,4% in valore e una diminuzione in volume del 4,1%. Rispetto al mese precedente sono in diminuzione sia le vendite dei beni alimentari (-0,2% in valore e -0,7% in volume) che quelle dei beni non alimentari (rispettivamente -0,3% e -0,4%). A livello tendenziale i beni alimentari crescono invece del 5,6% in valore e diminuiscono del 4,1% in volume, mentre i non alimentari registrano una variazione negativa sia in valore (-0,3%) sia in volume (-4,2%).
Commercio al dettaglio, indice destagionalizzato e media mobile a tre mesi. Gennaio 2018- agosto 2023. Fonte: Istat
Nel trimestre giugno-agosto, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio aumentano in valore (+0,4%) e diminuiscono in volume (-1%), con i beni alimentari che crescono in valore (+1,3%) e calano in volume ( -0,7%) mentre i non alimentari diminuiscono sia in valore (-0,2%) sia in volume (-1,1%). Per quanto riguarda in particolare questi ultimi, su base mensile aumentano fortemente i Prodotti di profumeria e cura della persona (+4,7%), mentre il calo più consistente riguarda Elettrodomestici, radio, tv e registratori (-6,9%).
Rispetto ad agosto 2022, il valore delle vendite al dettaglio è in crescita per la grande distribuzione (+4,8%), le vendite al di fuori dei negozi (+1,3%) e il commercio elettronico (+1,4%), mentre è in lieve calo per le imprese operanti su piccole superfici (-0,2%).
Confcommercio: “quadro economico complicato”
“Il calo delle vendite a volume rilevato ad agosto, sia congiunturale che tendenziale - superiore alle nostre stime - è l’ulteriore conferma di un quadro economico complicato, per di più in via di estensione a quasi tutto il resto dell’Europa. Alla debolezza della domanda per consumi si associa, infatti, un calo della fiducia delle famiglie e delle imprese e lo stesso rientro delle dinamiche inflazionistiche rischia di essere rallentato da qualche tensione sulle materie prime energetiche. Solo il mercato del lavoro evidenzia ancora un andamento positivo. Per l’Italia, quella di agosto è la terza riduzione consecutiva dell’indice delle vendite a volume, la sesta su otto variazioni dall’inizio dell’anno. Nell’attuale frangente, il rallentamento dei consumi o la contrazione degli stessi sono diffusi ai vari segmenti della spesa. Tra i formati di vendita, al non nuovo successo dei discount si contrappone la difficoltà delle piccole superfici. Sotto il profilo macroeconomico, si affievolisce ulteriormente la linea di demarcazione tra stagnazione e recessione, nella direzione di quest’ultima”: questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat sulle vendite al dettaglio di agosto.
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