Vendite al dettaglio in leggera ripresa a maggio

Vendite al dettaglio in leggera ripresa a maggio

Le stime preliminari Istat indicano un aumento dello 0,7% in valore e dello 0,2% in volume rispetto al mese precedente, mentre su base annua c’è una crescita del 3% in valore e un calo del 4,8% in volume. Confcommercio: “quadro incerto, i consumi restano deboli”.

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7 luglio 2023

Dopo un aprile negativo (+0,2% in valore e -0,2% in volume rispetto al mese precedente, -3,2% in valore e -4,8% in volume su base annua), venti di ripresa a maggio per le vendite al dettaglio, che secondo le stime preliminari diffuse dall’Istat (link ai dati completi in pdf), sono cresciute in valore (+0,7%) e volume (+0,2%) su base mensile, mentre a livello tendenziale si registra rispettivamente un +3% in valore e un -4,7% in volume. Nel trimestre marzo-maggio le vendite crescono in valore (+0,9%) e calano in volume (-0,6%) rispetto ai tre mesi precedenti.

Commercio al dettaglio, indice destagionalizzato e media mobile a tre mesi, gennaio 2017-maggio 2023. Fonte: Istat

Le vendite dei beni alimentari progrediscono in valore (+0,2%) e calano in volume (-0,5%) rispetto ad aprile, mentre quelle dei non alimentari registrano un aumento sia in valore (+1,1%) che in volume (+0,7%). Su base annua, gli alimentari crescono in valore (+7,7%) e diminuiscono in volume (-3,8%), mentre i non alimentari subiscono una lieve flessione in valore (-0,6%) e un calo più sostenuto in volume (-5,2%). Fra questi ultimi l'aumento più consistente riguarda i prodotti di profumeria, cura della persona (+6,6%) e le dotazioni per l'informatica, telecomunicazioni e telefonia (+6%), mentre i cali più marcati sono quelli di Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-9%) e Abbigliamento e pellicceria (-3,8%).

Sempre rispetto a maggio 2022, il valore delle vendite cresce per grande distribuzione (+6,5%), vendite al di fuori dei negozi (+0,9%) e commercio elettronico (+1,5%), mentre diminuisce per le imprese operanti su piccole superfici (-0,6%).

 

Confcommercio: “quadro incerto, i consumi restano deboli”

“Un dato certamente non positivo, se si guarda al confronto annuo in termini di volumi, che va letto però anche alla luce del deterioramento che si osservava da alcuni mesi su questo versante: dopo quattro mesi le vendite in quantità sono infatti tornate a mostrare una variazione congiunturale debolmente positiva, elemento che potrebbe preludere all’inizio di un periodo meno negativo, favorito anche dal rientro delle dinamiche inflazionistiche”: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio, per il quale “la domanda evidenzia però ancora importanti cadute in termini di volumi per gli alimentari, soprattutto quelli venduti presso le aziende di minori dimensioni. Analogamente per l’abbigliamento e le calzature, su cui ha inciso anche una stagione meteorologicamente non favorevole, i consumi si confermano in netto ridimensionamento”.

 

 

 

“Il quadro complessivo – conclude l’Ufficio Studi - rimane dunque di difficile interpretazione e, per adesso, privo di una direzione chiara. L’idea prevalente è che il 2023, dopo un primo quarto favorevole, procederà a ritmi molto lenti, sempre sul crinale di un moderato, ma doloroso, rischio di recessione. Qualora, in assenza di impulsi positivi sul versante della produzione industriale, si dovesse indebolire la spinta propulsiva derivante dal turismo e dai servizi, nelle more di una piena attuazione del PNRR, ne potrebbe risentire gravemente anche il mercato del lavoro”.

 

Per altre notizie e approfondimenti puoi visitare il nostro focus sui dati Istat. Trovi la pagina a questo link: Focus Istat di Confcommercio.

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