Giovannini: "Lavoriamo insieme per migliorare il mercato del lavoro"

Giovannini: "Lavoriamo insieme per migliorare il mercato del lavoro"

Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha partecipato al convegno sul mercato del lavoro organizzato da Confcommercio. "Abbiamo attuato la riduzione dei premi Inail come previsto. Le imprese pagheranno due miliardi il 16 maggio piuttosto che 3 miliardi il 16 febbraio".

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22 gennaio 2014

 

Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Enrico Giovannini, ha partecipato al convegno sul mercato del lavoro organizzato da Confcommercio presso la sede nazionale di Roma durante il quale è stato presentato il Rapporto annuale sull'apprendistato". Il ministro, all'inizio del suo intervento ha voluto ricordare l'azione del governo a favore delle imprese. "Abbiamo attuato la riduzione dei premi Inail come previsto. Le imprese pagheranno due miliardi il 16 maggio piuttosto che 3 miliardi il 16 febbraio". Giovannini ha sottolineato che si è cercato di "intervenire per ridare maggiore flessibilità al mercato del lavoro. Dando alle parti autonomia contrattuale. Stiamo lavorando con le Regioni e con le associazioni di categoria per fare dei passi avanti". "Con il decreto 76 - ha aggiunto il ministro -  apprendistato e contratti a tempo indeterminato sono stati incentivati e hanno dato dei primi frutti. L'occupazione ha smesso di cadere nel centro nord purtroppo continua a cadere nel Mezzogiorno". Il ministro ha poi evidenziato che "ogni volta che si annunciano riforme in materia di lavoro si blocca tutto. Bisogna operare con interventi mirati che sblocchino le situazioni senza annunciare grandi rivoluzioni. Vogliamo andare incontro alle imprese che stanno nuovamente orientandosi a nuove assunzioni". "Bisogna istituire una rete tecnologica che faccia funzionare meglio il mercato del lavoro, ha poi precisato il ministro "ma bisogna che oltre agli strumenti normativi gli attori del mercato (imprese, scuole e università) facciano il loro dovere. Ad esempio, abbiamo portato la legislazione italiano al livello di altri paesi europei sull'alternanza scuola lavoro e università lavoro. Sono poche però le imprese che accolgono i giovani". Un altro aspetto negativo da non sottovalutare, secondo Giovannini, è che negli altri Paesi europei "i centri per l'impiego hanno molte risorse in più rispetto a noi". Il ministro ha poi ricordato che le parti sociali possono svolgere un ruolo fondamentale per avviare operazioni concrete. "Uno dei problemi - ha detto - è che l'impresa piccola ha paura di fare il piano formativo: su questo le associazioni di categorie potrebbero fare subito molto per aiutare a superare le barriere. Il contratto di apprendistato è una sorta di scambio tra lavoro e formazione e va realizzato in forme moderne". "Non se riusciremo a fare - ha concluso Giovannini - la cosiddetta norma bandiera che porti i contratti di apprendistato al 51% delle forme contrattuali ma possiamo fare moltissimo lavorando di concerto con le associazioni datoriali. La sfida principale e far si che le politiche attive diventino il cuore della politica del lavoro, tutelando ovviamente chi ha perso il lavoro. A partire dal 2014 il budget per le politiche attive è aumentato del 20% un miliardo in più ogni anno". 

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