Sergio Billè alla cerimonia di inaugurazione di Orogemma

Vicenza, 11 settembre 1999 (sintesi)

Una delle sensazioni maggiormente avvertite dalla stragrande maggioranza di chi fa impresa in Italia, soprattutto nel settore orafo, dove tutto o quasi dipende dall'inventiva propria di ciascun operatore, è quella di un marcato senso di solitudine.

In una situazione in cui la concorrenza dei mercati si sta facendo sempre più serrata e difficile, lo Stato, il nostro Stato, anziché aiutare gli imprenditori, li lascia soli, a volte, addirittura, opponendosi con una Pubblica Amministrazione che mette continuamente blocchi al processo di sviluppo del mercato.

Un marcato senso di solitudine accompagnato anche da una sorta di disorientamento generato dal modo con cui la classe politica sta affrontando, o tenta di affrontare, i nodi cruciali del sistema-Italia: mercato, Welfare, pensioni, fisco...

Questioni certamente fondamentali per il nostro Paese ma che richiedono, però, un approccio diverso, molto meno statalista. Quello che manca, purtroppo, a chi ci governa e ci amministra.

Non si può pensare di andare avanti su questa strada, affrontare i processi di globalizzazione, la competitività internazionale quando tra imprese, mercato e Stato è sempre quest'ultimo a non arretrare di un millimetro, a non cedere nemmeno una parte del suo strapotere che ha impedito, fino ad oggi, alla nostra economia di essere competitiva in Europa e nel mondo.

Quando la politica non riesce ancora a comprendere che i suoi tempi sono diversi, troppo lunghi e confusi rispetto ai tempi del mercato, dell'economia, delle imprese.

Un esempio valga per tutti: quest'anno lo Stato italiano si ritrova con 40mila miliardi in più grazie a maggiori entrate fiscali e ai ricavi delle privatizzazioni. Vorrei che qualcuno ci aiutasse a capire come queste enormi risorse verranno gestite e in quale misura verranno utilizzate per rilanciare investimenti, sviluppo, occupazione. Ad alleggerire, almeno in parte, l'eccessivo carico fiscale.

Tra pochi giorni sarà approvata la Finanziaria e qualcuno dovrà dare delle risposte. A questo e ad altri problemi.

Le speranze che qualcosa cambi sono poche.