"L'attuazione del regionalismo differenziato rappresenta un'occasione preziosa per avvicinare le istituzioni ai cittadini e alle imprese. Inoltre rafforza i principi di responsabilità e di rendicontabilità dell'azione politica ed amministrativa che sono decisivi ad ogni livello ed in ogni territorio". Questa la posizione sul regionalismo differenziato di Confcommercio, che però precisa: "l'esercizio di questa responsabilità deve anche misurarsi , nel tempo e nell'orizzonte della competizione tra sistemi Paese , con la capacità di mettere in campo processi di coordinamento tra competenze centrali e competenze territoriali. E questo  resta un punto tradizionalmente critico dell'esperienza italiana di regionalismo che diviene tanto più rilevante quanto più si amplia l'elenco delle materie trasferite alla Regioni". Quanto alle risorse per l'esercizio di nuove competenze, conclude Confcommercio, "l'attuazione del regionalismo differenziato – come del resto ha confermato lo stesso presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana - non può e non deve determinare oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica e dei contribuenti. Il regionalismo differenziato, in tal senso, riuscirebbe a conciliare solidarietà responsabile e premio del perseguimento di maggiore efficienza. Insomma, siamo di fronte ad uno snodo di assoluto rilievo istituzionale, sociale ed economico. E che davvero richiederebbe partecipazione e confronto, in Parlamento e fuori".