Crescita in netta frenata per l'Azienda Italia nel 2011

Crescita in netta frenata per l'Azienda Italia nel 2011

Lo scorso anno il Pil è aumentato dello 0,4 per cento, in brusca frenata rispetto al +1,8 per cento del 2010. Il debito pubblico vola al 120,1 per cento, ai massimi da 15 anni. Pressione fiscale al 42,5 per cento.

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2 marzo 2012

Brusca frenata della crescita economica nel 2011. L'anno scorso - secondo l'Istat - il Pil italiano è
aumentato solo dello 0,4% (dati grezzi), in netto rallentamento rispetto al +1,8% del 2010. Il governo prevedeva una crescita per il 2011 dello 0,6%. Rivisto poi al ribasso il dato del 2009, anno segnato da una durissima recessione. In quell'anno il Pil è diminuito del 5,5%, mentre prima la caduta era indicata a -5,1%. Per quanto riguarda invece il debito pubblico, vola al 120,1%, ai massimi da 15 anni e in aumento rispetto al 118,7% del 2010. Il debito-Pil del 2010, a 118,7%, è stato rivisto al rialzo da 118,4% per effetto di una revisione sul Pil. Netto miglioramento, al contrario, per l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil , sceso al
-3,9%, dal -4,6% del 2010. Un dato in linea con la stima del governo per il deficit-Pil 2011, che prevedeva un 3,8%. In valore assoluto - ha spiegato l'istituto di statistica - l'indebitamento netto è diminuito di circa 9,1 milioni, attestandosi a -62,363 miliardi di euro. Sempre nel 2011 la pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è stata pari al 42,5%, in riduzione solo di 0,1 punti percentuali rispetto al 2010, mentre le entrate totali, pari al 46,6% del Pil, sono aumentate dell'1,7% rispetto al 2010, anno in cui c'è stato un +1,1%. Le uscite totali invece, pari al 50,5% del Pil (contro il 51,2% del 2010), sono state in aumento dello 0,4%.

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